Messina
Messina. Bancarotta fraudolenta, una denuncia. Sequestro per oltre un milione di euro
La società con sede a Torrenova era stata dichiarata in liquidazione giudiziale dal Tribunale di Patti
Redazione9 Luglio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Messina  – I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina, hanno eseguito un provvedimento di sequestro di oltre un milione di euro, frutto di una bancarotta fraudolenta perpetrata dal rappresentante legale di una società a suo tempo operante nel settore delle costruzioni di strade, ponti e gallerie.

    La società aveva la sua con sede a Torrenova (ME), ed era stata dichiarata in liquidazione giudiziale dal Tribunale di Patti con sentenza del 21.04.2023.

    La cronaca

    L’operazione si inserisce nell’azione di contrasto alla criminalità economica nel delicato settore della “crisi d’impresa”. In tale ambito, quindi, si sono acquisiti indizi utili a ipotizzare l’esistenza di un sofisticato meccanismo di svuotamento del patrimonio societario che ha portato, con evidente danno dei creditori, alla distrazione di ingenti risorse da un’importante società con sede nell’hinterland santagatese.

    In particolare, le analisi bancarie eseguite dai militari della Tenenza di Sant’Agata di Militello, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, hanno fatto emergere come, in una fase antecedente al fallimento, quando già era conclamato lo stato di grave dissesto finanziario in cui versava la società, il rappresentante legale dell’azienda, anche attraverso pagamenti in favore proprio o di propri familiari, ha sottratto ingentissime risorse dalla cassa societaria che ammontavano a oltre 9 milioni di euro.

    Si è, così, causato un danno irreversibile al patrimonio aziendale, disperdendo, per utilità personale, quei beni che avrebbero dovuto costituire l’attivo fallimentare a garanzia delle pretese dei creditori, tra cui in primis lo Stato, verso il quale l’esposizione debitoria ricostruita ammonta a oltre 15 milioni di euro.
    Il competente G.I.P. del Tribunale di Patti, condividendo l’ipotesi accusatoria della Procura pattese e ritenendo l’esistenza del fumus dei reati ipotizzati, ha disposto l’odierna misura cautelare reale, sino alla concorrenza della somma di oltre un milione di euro  corrispondente al profitto del reato sopra descritto.

    Il reato per cui si procede nei confronti del legale rappresentante è la bancarotta fraudolenta.

    “Si specifica – si legge nella nota delle fiamme gialle – che il provvedimento cautelare è intervenuto nella fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto, pertanto, della presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva”.

     

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