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I familiari delle vittime della Moby Prince: Eni collabori nella ricerca della verità
Quattro i marittimi trapanesi coinvolti nella strage
Redazione11 Aprile 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Livorno – “Dopo 34 anni i familiari sono ancora qui a testa alta a combattere l’oblio che tanti vorrebbero scendesse sul disastro della Moby Prince. Dopo 34 anni di sofferenza e di resilienza i familiari non demordono. Vogliamo sapere cosa è realmente successo la drammatica notte del 10 aprile 1991 davanti al porto di Livorno”.

    A parlare sono i presidenti delle associazioni dei familiari delle vittime della Moby Prince, Luchino Chessa (Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince) e Nicola Rosetti (Associazione 140) durante le celebrazioni per l’anniversario del disastro del Moby Prince nel Consiglio comunale di Livorno.

    Indagini della magistratura e risultanze delle Commissioni di inchiesta

    “In molti hanno messo le mani su questa vicenda – proseguono Chessa e Rosetti – per inquinare le indagini e non arrivare alla verità. Solo la forza di volontà e la caparbietà dei familiari hanno fatto sì che la storia non finisse nel dimenticatoio. La verità, grazie al lavoro di due commissioni parlamentari d’Inchiesta, è sempre più vicina. L’aspetto più drammatico è la discordanza tra le conclusioni delle indagini della magistratura e le risultanze delle Commissioni di inchiesta. Com’è possibile che in poco più di quattro anni i commissari hanno capito cosa realmente è successo, a differenza dei molti magistrati che si sono succeduti negli anni?

    Qual’era la terza nave che ha fatto virare il Moby Prince?

    “Le prime due commissioni parlamentari hanno aperto nuovi scenari dimostrando che le sentenze giudiziarie erano fortemente lacunose; la terza commissione deve chiudere il cerchio e completare il lavoro fatto fin qui dal Parlamento dando risposte alle domande ancora aperte: quale era la terza nave che ha fatto virare la Moby Prince? Cosa ci faceva lì? Perché un accordo assicurativo appena dopo due mesi la tragedia? Perché molti, compresi i dipendenti della allora Navarma, dopo una manciata di minuti la collisione sapevano che la nave coinvolta nella collisione era il Moby Prince e non avrebbero detto nulla? Ci appelliamo anche ad Eni, società armatrice della petroliera Agip Abruzzo, perché collabori con la commissione nell’accertamento della verità. Chi sa parli” –  concludono.

    I Trapanesi coinvolti nella strage

    La tragedia avvenne la sera del 10 Aprile 1991, i quattro trapanesi facevano parte dell’equipaggio del traghetto andato a fuoco a largo di Livorno dopo lo scontro con la petroliera Agip Abruzzo. A perdere la vita furono: Antonino Campo, 26 anni, marinaio; Salvatore Ilari, 31anni, secondo ufficiale di macchina; Gaspare La Vespa, 31 anni, terzo ufficiale di macchina; Rosario Romano, 24 anni, macchinista.

     




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