Sanremo – Chi l’avrebbe mai detto? Il Festival di Sanremo, da sempre fiore all’occhiello della Rai, potrebbe presto cambiare casa. Il Comune della città dei fiori ha aperto le porte a una gara pubblica per decidere chi organizzerà e trasmetterà il Festival. Una mossa che ha fatto infuriare la Rai, pronta a tutto pur di difendere “il suo” Sanremo.
La risposta della Rai non si è fatta attendere: una diffida indirizzata al Comune di Sanremo per impedire che i marchi storici del Festival vengano concessi ad altri. Secondo l’emittente pubblica, quei simboli non sono solo loghi, ma parte integrante della storia italiana. E soprattutto, appartengono a un racconto televisivo cucito su misura da decenni.
Nel frattempo, si fanno avanti nomi importanti. Mediaset, Discovery e altre reti potrebbero entrare in scena, con progetti ambiziosi per un Sanremo tutto nuovo. Una rivoluzione che fa tremare i palinsesti Rai e agita le acque dell’industria musicale, che già manifesta preoccupazioni per l’assenza di coinvolgimento nei processi decisionali.
Il bando pubblicato dal Comune è il risultato di una sentenza del TAR della Liguria, che ha imposto all’amministrazione di non affidare direttamente l’organizzazione alla Rai. La Rai ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, ma intanto Sanremo ha deciso di difendersi: il Comune si costituirà in giudizio e porta avanti la sua linea, nel nome della trasparenza e della libera concorrenza.
Tra carte bollate, diffide e ricorsi, chi ama Sanremo si chiede: cosa ne sarà del Festival? Riuscirà a restare lo spettacolo che tutti conosciamo, tra fiori, musica e polemiche, oppure assisteremo a una trasformazione radicale? Il rischio che Sanremo perda l’anima Rai è oggi più concreto che mai.
Tocca al Consiglio di Stato decidere il futuro del Festival. Nel frattempo, la Rai alza la voce, il Comune tira dritto e le altre emittenti preparano le contromosse. Intanto, il pubblico guarda con stupore questo nuovo “teatrino” fuori dal palco, sperando che la musica – almeno quella – resti protagonista.
Biseto Palizzolo – Dalla piccola Buseto Palizzolo, in provincia di Trapani, al grande schermo: Alessandro Gervasi, nato il 23 novembre 2018, è un bambino prodigio del pianoforte che sta conquistando il pubblico non solo con la sua straordinaria abilità musicale, ma anche con il suo talento attoriale. A soli tre anni ha iniziato a suonare, rivelando un raro orecchio assoluto, che gli permette di riconoscere e riprodurre le note con incredibile precisione.
Scoperto e sostenuto dal maestro Beppe Vessicchio, Alessandro ha intrapreso un percorso che lo ha portato dritto al cuore della nuova fiction Rai “Champagne – Peppino di Capri”, dove interpreta il celebre cantante da bambino, raccontandone gli esordi e il sogno che lo ha portato a diventare un’icona della musica italiana.
La fiction, diretta da Cinzia TH Torrini e prodotta da Rai Fiction e O’ Groove, debutterà Lunedì 24 Marzo su Rai 1 con una prima puntata che ci riporterà alla Capri degli anni ‘40, durante la Seconda Guerra Mondiale. Sarà qui che il piccolo Peppino, interpretato da Alessandro Gervasi, muoverà i suoi primi passi nella musica, esibendosi per i soldati americani e scoprendo il suo innato talento per il pianoforte.
Un episodio emozionante che metterà in luce il contesto storico e familiare in cui è cresciuto il futuro artista, regalando al pubblico un ritratto autentico e commovente della sua infanzia. Grazie alla straordinaria interpretazione di Alessandro Gervasi, gli spettatori vivranno le prime sfide e i sogni di un bambino destinato a entrare nella storia della musica italiana.
Il percorso di Alessandro Gervasi è solo agli inizi, ma il suo talento e la sua passione per la musica e la recitazione lo stanno già portando lontano. Il ruolo nella fiction “Champagne – Peppino di Capri” e la partecipazione a Sanremo 2025 rappresentano per lui non solo un’opportunità unica, ma anche la conferma di un futuro brillante tra cinema e palcoscenico.
Da Buseto Palizzolo ai riflettori nazionali, il giovane pianista e attore sta scrivendo il suo capitolo in una storia fatta di talento, determinazione e amore per la musica. Il pubblico potrà seguirlo e crescere con lui, in un viaggio che promette emozioni autentiche e successi indimenticabili.
Albenga (Savona) – Gianni Pettenati, celebre interprete della versione italiana di “The Pied Piper”, intitolata “Bandiera gialla”, è scomparso all’età di 79 anni nella sua abitazione di Albenga (Savona). La triste notizia è stata annunciata sui social dalla figlia Maria Laura, che ha condiviso un toccante messaggio d’addio: “Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l’amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l’adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata”.
Nato a Piacenza il 29 ottobre 1945, Pettenati ha iniziato la sua carriera musicale nel 1965 vincendo il Festival di Bellaria. Poco dopo, si unì al gruppo degli Juniors e nel 1966 incise il suo primo 45 giri con una cover di “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan, intitolata “Come una pietra che rotola”. Tuttavia, il successo arrivò con “Bandiera gialla”, brano che divenne un inno per intere generazioni e simbolo delle serate revival e del karaoke.
Il cantante continuò la sua ascesa partecipando al Festival di Sanremo nel 1967 con “La rivoluzione”, a “Un disco per l’estate” con “Io credo in te”, e al Cantagiro con “Un cavallo e una testa”, brano scritto da Paolo Conte. Nello stesso anno, prese parte a “Scala Reale”, sfidando artisti del calibro di Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino, in squadra con Claudio Villa e Iva Zanicchi.
Oltre a “Bandiera gialla”, Pettenati incise altri brani celebri, tra cui “Il superuomo” (cover di “Sunshine Superman” di Donovan) e “Puoi farmi piangere” (cover di “I Put a Spell on You” di Screamin’ Jay Hawkins, con testo di Mogol). La sua voce ha accompagnato la storia della musica italiana, lasciando un segno indelebile nel cuore degli appassionati.
La sua scomparsa segna la fine di un’epoca, ma il suo contributo alla musica leggera resterà vivo per sempre, ricordato in ogni festa, in ogni revival e in ogni nota della sua “Bandiera gialla”.
Olly ha vinto la 75ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Balorda Nostalgia. Pochi istanti dopo il trionfo, si accendono già i riflettori sull’Eurovision Song Contest 2025, che si terrà a Basilea, in Svizzera. Tuttavia, il cantante ha dichiarato di volersi prendere qualche giorno per riflettere sulla partecipazione: “Prima una focaccia, una siga, due chiacchiere con amici e famiglia, poi vediamo”.
Anche Claudio Fasulo, vicedirettore dell’intrattenimento Prime Time Rai, ha confermato che Olly avrà il tempo necessario per decidere: “Non ci sono scadenze immediate, il meccanismo è complesso, ma una settimana di tempo è più che meritata”.
Olly ha un fitto calendario di concerti nei club a partire dal 4 maggio, con date sold out da mesi. Spostare gli appuntamenti per partecipare all’Eurovision, che prevede le semifinali il 13 e 15 maggio e la finale il 17 maggio, è possibile, ma richiede un’organizzazione attenta.
In caso di rinuncia, il regolamento parla chiaro: se il vincitore di Sanremo non accetta l’incarico nei tempi stabiliti, la RAI designerà il rappresentante italiano seguendo l’ordine della classifica finale.
Se Olly decidesse di dare priorità ai fan e non creare disagi a chi ha già acquistato i biglietti, il secondo classificato potrebbe prendere il suo posto. In questo caso, l’onere passerebbe a Lucio Corsi con il brano Volevo essere un duro. Artista di grande talento, stimato dallo stesso Olly, Corsi potrebbe conquistare il pubblico europeo con il suo stile unico e alleggerire il vincitore di Sanremo da una scelta difficile.
Ora non resta che attendere la decisione di Olly: Eurovision o tournée? Il verdetto arriverà nei prossimi giorni.
Queen a Sanremo 1984: La Verità dietro l’Esibizione di Freddie Mercury in Playback
I Queen con Freddie Mercury, i Duran Duran all’apice del loro successo, Whitney Houston, i Depeche Mode (ben quattro volte!), Bruce Springsteen e David Bowie: il palco del Festival di Sanremo ha visto negli anni alcuni dei più grandi artisti della scena musicale internazionale. Tra questi, l’apparizione dei Queen nel 1984 resta una delle più memorabili, non solo per la loro straordinaria fama, ma per un episodio che fece discutere: lo “sgarbo” di Freddie Mercury agli organizzatori della manifestazione.
Negli anni ’80, l’Italia non godeva di una grande reputazione nell’organizzazione di eventi musicali di livello internazionale. Basti pensare al Cantagiro – Cantamondo del 1971, quando artisti come Gianni Morandi, Lucio Dalla, Milva e i Ricchi e Poveri si trovarono a condividere il palco con i Led Zeppelin. Il risultato fu un disastro organizzativo e d’immagine, con un pubblico totalmente impreparato ad accogliere una band rock di tale calibro.
Anche il Festival di Sanremo, sebbene fosse un evento più controllato, non era esente da problemi. In quegli anni, era consuetudine far esibire gli artisti stranieri in playback, una pratica che mal si sposava con la filosofia dei Queen, una delle band più energiche e performative della storia del rock.
Quando i Queen si esibirono all’Ariston per due sere consecutive nel 1984, dovettero sottostare alla regola del playback. Per una band come la loro, abituata a spettacoli dal vivo travolgenti, questa imposizione risultò inaccettabile. Il malcontento di Freddie Mercury si manifestò apertamente durante l’esecuzione di Radio Ga Ga.
L’audio era leggermente fuori sync e Mercury, piuttosto che fingere di cantare, scelse di svelare il trucco in modo plateale: tenne il microfono lontano dalla bocca, mostrando chiaramente al pubblico che la sua voce era registrata. Un gesto provocatorio che sottolineò il disagio di una band costretta a limitare la propria espressività in un contesto troppo rigido e distante dal vero spirito rock.
Oggi, l’esibizione dei Queen a Sanremo è ancora oggetto di discussione tra i fan. Su YouTube, il video continua a ricevere commenti indignati: “Siamo nel 2024 e ancora mi chiedo se chi ha fatto cantare i Queen in playback sia stato licenziato”, scrive un utente.
L’episodio resta un esempio lampante delle difficoltà che il Festival di Sanremo ha avuto nel gestire le star internazionali e nel comprendere le esigenze di artisti abituati a standard di performance molto diversi.
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Sanremo – Durante il Festival di Sanremo, Iva Zanicchi riceve il meritato premio alla carriera, un riconoscimento alla sua straordinaria carriera musicale e al suo impatto indelebile sulla canzone italiana. Un traguardo emozionante per una delle voci più iconiche del panorama musicale italiano, che ha saputo conquistare il cuore di milioni di italiani, dai giovani alle generazioni che l’hanno vista crescere.
Iva Zanicchi, con il cuore colmo di gratitudine, ha ricevuto il premio direttamente dalle mani del direttore artistico Carlo Conti, che l’ha sorpresa con questo gesto. Non è un semplice premio: è un tributo alla sua carriera ricca di emozioni, vittorie e sfide personali. La cantante, con il suo spirito indomito, ricorda con affetto i trionfi sanremesi, come la vittoria nel 1969 con “Zingara” e la sua affinità speciale con il palco dell’Ariston.
Iva dedica il premio alla carriera alla madre e al compagno Fausto Pinna, scomparso nel 2024 dopo una lunga malattia. La perdita del marito ha segnato profondamente la cantante, che ha voluto raccontare la forza con cui lo ha assistito fino all’ultimo respiro, accanto a lui, con amore e devozione.
La cantante ha anche rivelato in alcune interviste un lato più personale, parlando della sua relazione con il denaro e degli errori legati a investimenti sbagliati. Una lezione di vita che l’ha resa più consapevole, affidando oggi la gestione del suo patrimonio alla figlia per una maggiore sicurezza economica.
Iva Zanicchi, con il suo straordinario percorso, continua a ispirare il pubblico, non solo con la sua musica, ma anche con la sua resilienza e il suo spirito indomito. Un’artista che ha attraversato tante difficoltà, ma che è sempre riuscita a risorgere, proprio come la sua amata Sanremo.
Questa sera, il piccolo prodigio del pianoforte Alessandro Gervasi, originario di Buseto Palizzolo ( comune della provincia di Trapani), sarà protagonista di un evento straordinario al Festival di Sanremo. A soli 6 anni, Alessandro calcherà il prestigioso palco per la presentazione dello sceneggiato Champagne, un appuntamento che arricchirà ulteriormente la serata della kermesse musicale.