Italia
Aumento carburanti, aumenta il gettito fiscale
Il nuovo decreto e le entrate extra
Redazione14 Marzo 2025 - Economia
  • pompa carburante per rifonrimento autoveicoliEconomia

    Roma – Le accise sui carburanti si “riallineano“, ma il gettito fiscale aumenta. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo che attua la delega fiscale in materia di accise. Il provvedimento destina le maggiori risorse derivanti dalle nuove aliquote al fondo nazionale per il trasporto pubblico e al fondo per la delega fiscale.

    Nello specifico, una parte dei nuovi introiti sarà utilizzata per il rinnovo contrattuale degli autoferrotranvieri, bloccato da mesi per la mancanza di risorse. Chi possiede un’auto diesel e vedrà aumentare il prezzo alla pompa potrebbe considerarlo un “anticipo” di futuri benefici fiscali attesi con l’attuazione della riforma. Tuttavia, la certezza di questi vantaggi resta ancora da verificare.

    Impatti sui prezzi di benzina e gasolio

    Il decreto prevede un aumento delle accise sul gasolio e una contestuale riduzione su quelle della benzina. Attualmente, l’accisa sulla benzina è di 72,8 centesimi al litro, mentre sul gasolio è di 61,7 centesimi. Per raggiungere un valore intermedio di 67,25 centesimi, l’incremento per il gasolio sarà di 5,55 centesimi al litro, mentre la benzina godrà di una riduzione equivalente.

    L’adeguamento sarà graduale, con aumenti annuali tra 1 e 1,5 centesimi per un periodo di cinque anni. Nonostante l’equivalenza degli importi, l’effetto sulle entrate fiscali non sarà neutro, dato che il consumo di gasolio è significativamente superiore a quello della benzina.

    I numeri in gioco

    Secondo i dati dell’Unem, nel 2024 sono stati acquistati circa 28,8 miliardi di litri di gasolio e 12,3 miliardi di litri di benzina. Con questi consumi, ogni centesimo di aumento sul gasolio genererà circa 288 milioni di euro in più, mentre la riduzione sulla benzina comporterà una perdita di 123 milioni di euro. Il saldo netto dell’operazione, a regime, porterà nelle casse dello Stato circa 1,1 miliardi di euro all’anno. Da questo totale andranno sottratti i benefici fiscali previsti per il gasolio agricolo e i biocarburanti.

    Metà delle nuove entrate verrà utilizzata per finanziare il rinnovo contrattuale del settore trasporti, che richiede un fabbisogno di circa 500 milioni di euro. Il resto sarà destinato ad altre misure della delega fiscale.

    Il contesto politico

    L’approvazione del decreto chiude un dibattito politico acceso. In campagna elettorale, la maggioranza aveva promesso la riduzione o l’abolizione delle accise, ma ora si trova a eliminare un “sussidio ambientalmente dannoso“, in linea con le richieste dell’Unione Europea inserite nel Piano strutturale di bilancio. L’opposizione, che in passato ha spesso proposto il taglio dei sussidi dannosi per finanziare altre misure, ora critica l’aumento delle tasse sul gasolio.

    Nel frattempo, la realtà economica impone le sue scelte: le accise si riallineano e il gettito cresce, mentre gli automobilisti fanno i conti con nuovi costi dei carburanti.




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