Trapani
La Vittorio Morace, prima nave ibrida veloce al mondo, autorizzata a viaggiare in elettrico
Fa parte del gruppo di nove imbarcazioni costruite dalla compagnia di navigazione
Redazione7 Febbraio 2025 - Economia
  • Economia

    Trapani – La Vittorio Morace, prima nave ibrida veloce al mondo, viene autorizzata a viaggiare in elettrico. L’autorizzazione è giunta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e quindi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In pratica la compagnia è autorizzata all’utilizzo delle batterie di accumulatori al fine di alimentare i servizi e le power unit dell’imbarcazione, consentendo di fatto l’utilizzo in conformità al progetto.

    Quando è entrata in servizio

    L’ innovativa HSC Vittorio Morace, entrata in esercizio nel luglio del 2024 sulle rotte di Liberty Lines tra Trapani e le isole Egadi, non aveva avuto l’autorizzazione alla navigazione in elettrico a causa di un vuoto normativo. Il monocarena Vittorio Morace è la prima delle 9 innovative navi ibride veloci ordinate da Liberty Lines, capace di navigare in modalità totalmente elettrica ad una velocità di 10 nodi per circa mezz’ora in prossimità della costa e poi ricaricare le batterie durante la navigazione in mare aperto quando l’unità è spinta dai motori termici e raggiunge velocità superiori ai 30 nodi.

    La tipologia dell’imbarcazione

    La nave, che vanta una lunghezza di 39,5 metri e una capienza di 251 passeggeri, è frutto di una collaborazione nata nel 2022 tra gli uffici tecnici di Liberty Lines, il cantiere spagnolo Astilleros Armon, il produttore tedesco di motori Rolls-Royce Solutions, la multinazionale italiana RINA e il designer australiano Incat Crowther.
    Rispetto ad una unità analoghe, la Vittorio Morace è capace di ottenere significative riduzioni delle emissioni ambientali nell’ordine al -30% di anidride carbonica, – 81% di fumi (visible smoke), – 62% di polveri (soot), – 83% di gas inquinanti nel ciclo combinato.

    La soddisfazione della società

    “Siamo soddisfatti che la bontà del nostro innovativo progetto sia stata riconosciuta anche a livello normativo” commenta Gennaro Carlo Cotella, Amministratore Delegato di Liberty Lines, “Ci auguriamo che anche le altre 4 navi gemelle già in esercizio tra la Sicilia e le sue isole possano ottenere le medesime autorizzazioni quanto prima in modo da consentirci di perseguire ancora più efficacemente il nostro
    obbiettivo di un trasporto veloce, affidabile e sostenibile nei confronti dei territori in cui operiamo”.

     

     




  • Italia
    Ora Legale Marzo 2025: Quando avverrà il cambio e perché è importante ?
    Il passaggio all'ora legale di marzo 2025: un'ora di sole in più e l'arrivo della primavera
    Trapanioggi6 Febbraio 2025 - Attualità
  • Cambio ora marzo 2025 Attualità

    Il passaggio all’ora legale di marzo 2025 segnerà l’inizio dell’arrivo della bella stagione, con giornate più lunghe e più sole. Il cambio dell’ora avverrà tra sabato 29 e domenica 30 marzo: alle 2 di notte gli orologi verranno spostati avanti di un’ora, portandoci alle 3 di notte. Sebbene perderemo un’ora di sonno, il vantaggio principale sarà l’ora di sole in più nel pomeriggio, che ci permetterà di godere maggiormente delle ore di luce.

    L’abolizione del cambio d’ora in Italia: cosa c’è da sapere

    Nel corso degli anni, si è discusso sull’abolizione del cambio dell’ora in Italia, ma è importante notare che la proposta è stata portata avanti principalmente dai paesi del Nord Europa, dove il cambio d’ora non ha gli stessi vantaggi. Infatti, la posizione geografica di questi paesi non richiede la modifica dell’orario, mentre per l’Italia e i paesi mediterranei, il cambio dell’ora risulta ancora utile.

    Perché il cambio dell’ora è vantaggioso per l’Italia

    Il passaggio all’ora legale, noto anche come “ora estiva”, ha l’obiettivo di sfruttare al meglio le ore di luce nei mesi più caldi dell’anno. Con il cambio dell’ora, l’attività della maggior parte delle persone si allinea meglio con le ore di luce, consentendo un risparmio energetico significativo. Senza l’ora legale, gran parte delle ore di luce mattutine andrebbero sprecate, senza essere utili per le attività quotidiane.

    Risparmio energetico e benefici del cambio d’ora

    L’ora legale consente di risparmiare energia, sincronizzando le ore di luce con quelle di attività della popolazione. Questo adattamento non solo permette di ottimizzare l’uso della luce naturale, ma anche di ridurre il consumo di energia elettrica, rendendo il periodo estivo più sostenibile dal punto di vista energetico.

    Il cambio dell’ora quindi non solo segna l’inizio della bella stagione, ma rappresenta anche una misura praticabile e vantaggiosa per il nostro paese.




  • Trapani
    San Vito Lo Capo, l’unico comune del Trapanese nominato ‘Comune Plastic Free’ 2025
    Un riconoscimento per l’impegno nella sostenibilità e nella lotta alla plastica monouso
    Trapanioggi6 Febbraio 2025 - Attualità
  • Attualità

    La Sicilia continua a distinguersi per il suo impegno nella tutela dell’ambiente, con numerosi comuni che hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento di “Comune Plastic Free 2025”. Tra questi, spicca San Vito Lo Capo, l’unico comune della provincia di Trapani a ricevere questa importante certificazione. Il titolo viene assegnato alle amministrazioni che si sono distinte nella lotta contro la plastica monouso e nella promozione di pratiche ecosostenibili.

    Un impegno concreto per l’ambiente

    Il riconoscimento di “Comune Plastic Free 2025” premia politiche ambientali efficaci volte a ridurre l’inquinamento da plastica e a sensibilizzare cittadini e turisti sull’importanza della sostenibilità. Le amministrazioni coinvolte hanno promosso ordinanze per limitare l’uso di plastica monouso, organizzato eventi di pulizia del territorio e attuato campagne di educazione ambientale nelle scuole.

    Cosa significa essere Comune Plastic Free ?

    Un esempio per tutta la Sicilia

    Oltre a San Vito Lo Capo, anche altri comuni siciliani hanno ottenuto il riconoscimento “Plastic Free 2025”, dimostrando che la sinergia tra istituzioni, cittadini e associazioni può portare a risultati concreti. I sindaci delle amministrazioni premiate hanno espresso grande soddisfazione per il traguardo raggiunto, sottolineando l’importanza di politiche ambientali incisive e di lungo periodo.

    Verso un futuro più sostenibile

    Essere un “Comune Plastic Free” rappresenta solo un passo verso una Sicilia più attenta alla salvaguardia del territorio e del mare. Le amministrazioni locali stanno già lavorando su nuovi progetti, tra cui ulteriori restrizioni all’uso della plastica, campagne di sensibilizzazione sui rifiuti marini e incentivi per comportamenti ecosostenibili.

    Restiamo aggiornati

    Per conoscere le prossime iniziative e gli eventi dedicati all’ambiente, è possibile seguire le pagine ufficiali dei Comuni Plastic Free e delle associazioni ambientaliste attive sul territorio. Il riconoscimento “Plastic Free 2025” non è solo un titolo, ma un impegno concreto per un futuro più pulito e sostenibile.

     




  • Italia
    A largo Trapani Med Wind, l’eolico offshore da 9,3 miliardi
    Progetto di Renexia con collaborazione 30% capitale cinese
    Redazione4 Febbraio 2025 - Economia
  • Economia

    Si chiama Med Wind ed è il più grande progetto di parco eolico offshore flottante nel Mediterraneo. Sorgerà a oltre 80 chilometri dalla costa siciliana, a largo di Trapani, con un investimento complessivo di circa 9,3 miliardi di euro. Il progetto prevede la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro, molti dei quali ad alta specializzazione, rafforzando la filiera nazionale delle energie rinnovabili.

    Un’opportunità per l’economia italiana

    Riccardo Toto, direttore generale di Renexia, azienda promotrice del progetto, ha spiegato che l’obiettivo è collegare l’impianto entro il 2027. Med Wind genererà 1.300 posti di lavoro diretti e altri 2.000 indiretti, contribuendo alla nascita di un’industria locale della turbina. Il 70% sarà italiano, mentre il restante 30% sarà sviluppato con capitale cinese. Attualmente, in Europa non esiste una produzione di queste turbine, e l’azienda punta anche all’export negli Stati Uniti.

    Sostenibilità e rispetto dell’ambiente

    Secondo Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, il valore aggiunto del progetto risiede non solo nella produzione di energia pulita, ma anche nell’attenzione al territorio, alla tutela del paesaggio e alla salvaguardia della biodiversità.

    Grazie a indagini preliminari ambientali, geofisiche, geotecniche e archeologiche, è stata individuata l’area più idonea per l’installazione dell’impianto. Silvio Greco, vicepresidente della stazione zoologica Anton Dohrn, ha spiegato che la mappa tridimensionale ha permesso di pianificare con cura il posizionamento delle turbine, minimizzando l’impatto sull’ecosistema.

    Tecnologia all’avanguardia e ricerca scientifica

    La tecnologia floating di Med Wind non prevede trivellazioni dei fondali marini, ma utilizza un innovativo sistema di ormeggi. La campagna di ricerca, durata 18 mesi nello Stretto di Sicilia, ha evidenziato la presenza di ambienti unici, ricchi di coralli, spugne e pesci, difficilmente osservabili in altri tratti del Mediterraneo.

    Impatto energetico e benefici ambientali

    Il parco eolico avrà una capacità di 3 GW e coprirà il 3% del fabbisogno energetico nazionale. Secondo Toto, la produzione annua di Med Wind sarà di circa 8-9 TWh, sufficiente per soddisfare il fabbisogno di 3,4 milioni di famiglie. Inoltre, il progetto contribuirà a ridurre le emissioni di CO₂ di circa 2,7 milioni di tonnellate all’anno.

    Le turbine verranno posizionate in mare aperto, evitando impatti paesaggistici e rispettando le rotte migratorie degli uccelli marini e gli habitat naturali.

    Un passo avanti per la sicurezza energetica italiana

    Roberto Danovaro, professore all’Università Politecnica delle Marche e presidente del Comitato scientifico della Fondazione UniVerde, ha sottolineato che l’eolico offshore galleggiante rappresenta un’opportunità strategica per la sicurezza energetica del Paese.

    Collaborazioni e sviluppo del territorio

    Seas Geosciences partecipa al progetto con un team di esperti in geoscienze e ingegneria sottomarina. Paolo Casciotti, presidente di Seas Geosciences e general manager di Marine Services Sealaska, ha dichiarato che le loro tecnologie di campionamento, capaci di operare in acque profonde fino a 900 metri, aiuteranno Renexia a definire i migliori sistemi di ancoraggio per le turbine, garantendo la protezione dell’ecosistema marino.

    Attraverso accordi con autorità locali e organizzazioni sindacali, Med Wind favorirà la crescita economica e la creazione di filiere produttive regionali. Oltre alla costruzione dell’impianto, il progetto garantirà posti di lavoro per la manutenzione delle turbine nei 25 anni previsti dalla concessione.




  • Mazara del Vallo
    Un mazarese alla vicepresidenza di Federpesca nazionale. E’ Santino Adamo
    All'armatore sono giunte le congratulazioni del sindaco di Mazara
    Redazione21 Gennaio 2025 - Attualità
  • Attualità

    Mazara del Vallo, Per la prima volta un mazarese eletto vicepresidente nazionale di Federpesca. Si tratta dell’armatore Santino Adamo. La sua elezione è avvenuta nel corso della riunione della Giunta direttiva dell’associazione datoriale affiliata a Confindustria per il rinnovo delle cariche direttive.

    Adamo, 74 anni, già rappresentante regionale di Federpesca, era stato eletto consigliere per la Sicilia (l’altro eletto è il catanese Stefano Pennisi), successivamente vicepresidente nazionale.

    Adamo ha ringraziato la marineria di Mazara del Vallo e i delegati per la fiducia che gli hanno accordato.” Ho sempre lavorato per lo sviluppo e la soluzione dei problemi del comparto che attraversa una grave crisi, vedi il caro-gasolio per il quale chiediamo la misura del credito d’imposta, il problema della carenza di personale di bordo nel settore peschereccio; la questione della Cassa marittima di Mazara del Vallo ove ancora lunghe attese per le visite biennali; la questione delle demolizioni dei natanti la cui graduatoria è attesa nel mese di febbraio”.

    Il sindaco Salvatore Quinci si congratula con Santino Adamo, nuovo vicepresidente di Federpesca nazionale

    Il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, esprime le sue più sincere congratulazioni a Santino Adamo, eletto vicepresidente nazionale di Federpesca, un ruolo di grande prestigio e responsabilità per il settore della pesca italiana.

    “L’elezione di Santino Adamo a vicepresidente nazionale di Federpesca è motivo di orgoglio per la nostra città, da sempre al centro delle dinamiche della pesca mediterranea. La sua esperienza, la competenza e il costante impegno a favore del comparto ittico rappresentano un valore aggiunto per tutto il settore e per il futuro della nostra marineria. Sono certo che saprà portare avanti con determinazione e visione le istanze dell’intera categoria, contribuendo allo sviluppo e alla tutela di una delle risorse economiche più importanti del nostro territorio”, dichiara il sindaco Quinci.

    Mazara del Vallo, con la sua storica flotta peschereccia e il suo ruolo chiave nella filiera ittica, vede in questa nomina un ulteriore riconoscimento del valore e delle capacità degli operatori locali nel contesto nazionale.

    Il sindaco Quinci, a nome dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità mazarese, formula a Santino Adamo i  migliori auguri di buon lavoro, con la certezza che saprà rappresentare al meglio le esigenze del settore e contribuire a nuove prospettive di crescita e sostenibilità per la pesca italiana.




  • Siracusa
    Operazione “Ghostnets”, ispezionati 60 mila metri quadrati di fondale marino [VIDEO]
    Recuperate oltre 30 reti fantasma lunghe fino a 260 metri (pari all’incirca a un grattacielo di 100 piani)
    Redazione21 Gennaio 2025 - Attualità
  • Attualità
    Altre Foto

    Siracusa – Sono stati 60 mila i metri quadrati di fondale ispezionati, centinaia quelli finalmente liberati da reti lunghe fino a 260 metri che tornano a respirare e a ripopolarsi; liberate specie protette rimaste intrappolate

    Ben 60.000 metri quadrati di fondale marino ispezionati, oltre 30 reti fantasma lunghe fino a 260 metri (pari all’incirca a un grattacielo di 100 piani) recuperate a una profondità di 40-60 metri e centinaia i metri quadrati di fondale finalmente liberati: è il risultato dell’operazione “Ghostnets” condotta da ISPRA lungo la costa siciliana, tra Augusta e Siracusa.

    L’intervento, parte del progetto MER (Marine Ecosystem Restoration) finanziato dal Pnrr, è stato realizzato con il supporto della RTC Ghostnets (CASTALIA, CONISMA e MAREVIVO) e ha permesso di recuperare varie tipologie di reti: a strascico, da posta, grovigli di cime, lenze e nasse e di liberare specie protette rimaste intrappolate.

    “Con questa operazione, centinaia di metri quadrati di habitat pregiati potranno gradualmente tornare a “respirare” e favorire la ricolonizzazione da parte delle specie marine circostanti. “Questa campagna di recupero è un grande passo avanti per la tutela dei nostri mari – spiegano i ricercatori di ISPRA – ma rimane fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra gli operatori del settore e continuare a investire in tecnologie e politiche di prevenzione”. Tutto questo è stato reso possibile dalla Legge 60/2022 “Salva Mare” che ha qualificato le reti abbandonate e recuperate come rifiuti urbani da riciclare o smaltire.

    L’impatto delle reti abbandonate

    La diffusione di reti da pesca abbandonate (ALDFG – Abandoned, Lost or Discarded Fishing Gear) è cresciuta negli ultimi decenni a causa dell’intensificarsi dell’attività di pesca e dell’impiego di materiali sintetici, più economici e resistenti ma anche più dannosi per l’ambiente rispetto alle fibre vegetali utilizzate per reti tradizionali, come la canapa. Queste reti continuano a esercitare la cosiddetta “pesca fantasma”, pur non essendo più sottoposte al controllo umano, restano attive e continuano a catturare flora e fauna marina. In particolare, i danni provocati dalle reti riguardano:

    Praterie di Posidonia oceanica: subiscono danni fisici, come ombreggiamento e abrasione, che uccidono o sradicano le piante.

    Coralligeno: le specie sessili vengono strappate, spezzate, ricoperte e abrase, subendo gravi ripercussioni.

    Fauna marina vagile: rimane intrappolata o ferita dalle reti, che continuano la loro azione di cattura anche dopo aver perso ogni controllo.

    Le operazioni sul campo

    Dopo una fase preliminare di ricognizione, che ha permesso di mappare e caratterizzare i fondali con strumentazione specializzata (Multibeam per la batimetria, Side Scan Sonar per l’individuazione di oggetti sommersi e ROV per la raccolta di immagini e dati in tempo reale), sono stati ispezionati circa 60.000 m² di fondale. L’intervento in acqua è stato eseguito da OTS (Operatori Tecnici Subacquei), supportati da due imbarcazioni per il recupero e lo stoccaggio delle reti.

    Gli OTS si immergono tramite una “stage” o “gabbia” collegata alla nave di supporto e restano costantemente in contatto con la superficie attraverso un “cordone ombelicale” multifunzione (fornisce aria o miscele respiratorie, comunicazioni audio/video e assistenza). Una volta localizzate le reti, gli operatori le sganciano dal fondale, tagliandole se necessario in sezioni maneggevoli, per poi fissarle a cavi o sagole che consentono di sollevarle con un verricello fino in superficie.

    Tecnologia e lavoro di squadra

    L’operazione è stata condotta utilizzando strumenti tecnologici avanzati:

    Multibeam per mappare il fondale e individuare le reti;

    Side Scan Sonar per una scansione dettagliata degli oggetti sommersi;

    ROV (Remotely Operated Vehicle) per monitorare e raccogliere dati in tempo reale.

    Sul campo, gli Operatori Tecnici Subacquei (OTS) hanno operato in sicurezza, utilizzando un sistema di sollevamento con verricelli per recuperare le reti, garantendo la conservazione degli habitat sottostanti e minimizzando l’impatto sugli organismi rimasti intrappolati, come ceranti (anemoni cilindriche), ricci diadema, magnose (simili ad aragoste “schiacciate”) e madrepore a grappolo, tutte specie protette. Prima dell’avvio della rimozione, sono state liberate anche alcune cernie brune.

    Una volta portate le reti a bordo, si è proceduto a un setaccio meticoloso per consentire la fuoriuscita di ulteriori esemplari di ricci matita, stelle marine, piccoli scorfani, ricci di prateria e svariati crostacei, salvaguardando così il maggior numero possibile di organismi marini.

    Verso l’economia circolare

    Le reti recuperate verranno ora trasportate per lo smaltimento e, dove possibile, avviate al riciclo, contribuendo a promuovere l’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale dei rifiuti marini.





  • Calatafimi Segesta
    Calatafimi. Piantumati nel centro urbano di Sasi 80 alberi di roverella
    L'assessore Fundarò: "L'obiettivo è far diventare il parco urbano un polmone verde
    Laura Spanò16 Gennaio 2025 - Politica
  • Politica

    Calatafimi-Segesta – Molto presto l’area l’area verde del centro urbano di contrada Sasi, a Calatafimi, diventerà il polmone verde della zona. A ridosso del parco “Sasilandia” e area sportiva Callestenich, da martedì sono state infatti messe a dimora ben ottanta esemplari di Quercus Pubescens (roverella), specie autoctona e molto diffusa su tutto il territorio italiano, simbolo di resilienza e contributo alla cattura di CO2. Il parco arboreo infatti permetterà mediamente di compensare circa 9,8tC02/anno.

    Il progetto:

    Il progetto è stato attuato grazie alla collaborazione tra l’azienda C.E.P. Italia SB S.r.l., che si trova ubicata nell’area industriale di contrada Fegotto e la città di Calatafimi-Segesta, comune “Custode della Macchia Mediterranea”. Si tratta di un documento con il quale il comune si è impegnato a preservare l’ecosistema locale, ritenuto parte integrante della macchia mediterranea. L’iniziativa si inserisce nella missione di riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive, promuovendo un ambiente più sano per le generazioni presenti e future. Il progetto “Investiamo per un futuro più sostenibile – Radici per il futuro” è stato finanziato interamente dalla C.E.P Italia SB S.r.l. Le piante di roverella alte oltre due metri, avranno bisogno solo delle irrigazioni cosiddette di “soccorso” in estate e di una normale manutenzione. Sono piante che ben si adeguano ai nostri climi.

    Il parco come “polmone verde”

    “L’obiettivo finale – dice l’assessore all’ambiente Massimo Fundarò – è completare il parco urbano e farlo diventare un vero e proprio polmone verde a beneficio di quanti abitano in contrada Sasi, nata all’indomani del terremoto del Belice, dove vive una grossa comunità. In un primo momento la piantumazione della roverella sarebbe dovuta avvenire nella zona del Castello Eufemio che negli ultimi due anni in particolare ha subito un sistematico attacco da parte di incendiari senza scrupolo tanto da mettere in serio pericolo l’ecosistema della zona. La rigogliosa pineta che ricopriva la collina è stata attaccata e distrutta da incendi dolosi devastanti. Una ferita dolorosissima per tutta la popolazione. Poi per ragioni giuridiche è stata prevista la piantumazione nel Parco Sasilandia. L’aiuto di privati in questo caso è stato fondamentale”. Calatafimi si conferma ancora più capitale della sostenibilità ambientale.

    Il sindaco Francesco Gruppuso e l’assessore all’ambiente Massimo fundarò, presenti alla piantumazione

    Alla piantumazione era presente l’amministrazione comunale con il sindaco Francesco Gruppuso l’ Assessore all’ambiente Massimo Fundarò, per la Cep Massimo Melodia Responsabile del servizio prevenzione e protezione Cep. La nuova zona a verde è stata benedetta da don Boniface. Presenti anche insegnanti e studenti dell’istituto F. Vivona di Calatafimi Segesta che hanno arricchito la giornata di messaggi significativi sulla tutela del verde e degli alberi.




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