Trapani
Scandalo Asp. Al via i provvedimenti disciplinari
Il primo riguarda un dirigente medico dell'ospedale Sant'Antonio Abate
Redazione17 Maggio 2025 - Salute



  • Salute

    Trapani – Arrivano i primi provvedimenti disciplinari a seguito dell’indagine interna sulla vicenda dei gravi ritardi dei referti istologici, avviata il 4 aprile scorso dal sostituto del direttore generale dell’Asp di Trapani, Danilo Palazzolo. L’indagine doveva servire ad individuare eventuali responsabilità civili, amministrative, contabili ed erariali, anche in relazione al danno di immagine. Il primo provvedimento disciplinare è stato avviato nei confronti di un dirigente medico dell’ospedale S. Antonio Abate di Trapani. Ora l’Asp dovrà attendere le controdeduzioni del dirigente chiamato in causa.

    Nessuna azione invece è stata avviata nei confronti del direttore di Anatomia patologica, Domenico Messina. L’Asp non può procedere perché il medico è in pensione dal primo novembre 2024. Nei prossimi giorni dovrà essere decisa anche la sorta del direttore generale dell’Asp Ferdinando Croce, attualmente sospeso dalla Regione dopo lo scandalo sui ritardi dei referti, il cui ricorso contro il provvedimento è stato ieri respinto dal tribunale del lavoro di Trapani.

    In una terza memoria integrativa che il suo avvocato ha presentato il 12 maggio al giudice, risulta la testimonianza di un medico del reparto di Anatomia Patologica, gestito dall’allora primario Domenico Messina, si tratta di un vero e proprio atto di accusa. Il medico evidenzia «notevoli problematiche ed anomalie legate ai ritardi nella refertazione. Prestazioni sanitarie che erano erogate nelle strutture ospedaliere. Nella memoria il medico parla anche di carichi di lavoro non adeguati, ritardi e cattiva gestione di cui Croce non sarebbe stato a conoscenza.




  • Trapani
    Scandalo Asp di Trapani, Croce si difende
    In una memoria di nove pagine l'autodifesa del manager della sanità trapanese
    Redazione20 Marzo 2025 - Salute



  • Salute

    Trapani – E’ un documento di nove pagine. Dentro l’autodifesa del manager dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce. La relazione in questione è stata redatta in occasione della visita degli ispettori del ministero della Salute in questi a Trapani. In queste nove pagine Croce scrive che i ritardi nella refertazione degli esami istologici all’Asp non gli furono segnalati dal commissario straordinario uscente, Vincenzo Spera, nel passaggio di consegne dell’1 febbraio 2024.

    Croce ripercorre le tappe fin dal suo insediamento

    Nella relazione il direttore generale dell’Asp di Trapani, ripercorre le tappe della vicenda che ha fatto scoppiare lo scandalo sui ritardi nella refertazione degli esami istologici, oltre 3 mila, facendo un passo indietro fino all’ottobre del 2023, quando emerse “per la prima volta la notizia di un ritardo nella refertazione degli esami istologici”.

    L’attuale manager dunque non ci sta ad essere la vittima sacrificale e dà la sua versione dei fatti mettendo in luce un’altra data: quella del 14 febbraio 2024 in occasione della convocazione del Collegio di Direzione, organo di supporto al vertice dell’azienda con funzioni consultive e propositive. In quell’occasione invita i presenti a comunicare eventuali criticità e il direttore del dipartimento Oncologico, Leonardo Zichichi, si “limita” a segnalare un problema di carenza di medici, soprattutto nell’Anatomia patologica. C’è carenza di medici in grado di ‘leggere’ i vetrini processati e stendere i referti. Ed ora Croce dice agli ispettori che “una settimana dopo” il suo insediamento come commissario dell’Asp dispose una prima selezione per incarichi a tempo determinato.

    Poi  ricorda che in oltre due anni alla guida degli uffici dell’Asp trapanese, ha pubblicato tre avvisi per incarichi di anatomopatologi a tempo determinato e uno per la mobilità di quattro medici, oltre ad un concorso per assunzioni a tempo indeterminato. Bandita anche una selezione per il ruolo di direttore dell’Unità operativa complessa di Anatomia patologica. In questo caso la richiesta d’autorizzazione inviata alla Regione porta la data del 5 dicembre 2024, mentre l’ok arriva il 4 marzo.

    Chiusura aboratorio di Anatomia patologica dell’ospedale di Castelvetrano

    Tutto quello che ha fatto però non è servito a colmare il gap dell’Anatomia patologica dell’Asp di Trapani. Al momento i medici sono tre, rispetto ai nove previsti dalla pianta organica. Sono le carenze alla base dei gravi ritardi accumulati nei mesi scorsi in una vicenda che racconta come i difetti di comunicazione possano incidere pesantemente sui servizi ai cittadini. Croce, infatti, sostiene di non avere saputo nulla neanche della disposizione dell’allora direttrice sanitaria, Maria Grazia Furnari, che il 16 gennaio 2024 diede mandato di chiudere il laboratorio di Anatomia patologica dell’ospedale di Castelvetrano.

    L’obiettivo era concentrare personale e mezzi sul laboratorio dell’ospedale di Trapani per potere recuperare i ritardi accumulati fino a quel momento negli esami istologici. Nessuno diede seguito all’ordine. Sarà lo stesso Croce, nel novembre 2024, a chiudere il laboratorio di Castelvetrano.

    Il vero allarme sui ritardi parte a luglio 2024

    Il manager ribadisce agli ispettori ministeriali quanto già detto agli inviati dell’assessorato regionale alla Salute. L’esistenza di tremila esami istologici ancora da refertare gli fu comunicata per la prima volta il 2 luglio 2024. L’allarme fu lanciato dall’allora direttore dell’Anatomia patologica del Sant’Antonio Abate di Trapani, Domenico Messina, poi andato in pensione. Ma erano trascorsi già nove mesi dal primo alert.

    Cosa fa Croce per ridurre il gap

    Croce decise di procedere “con due iniziative parallele e cumulative”. Da un lato l’appello a tutte le aziende del servizio sanitario regionale per la stipula di convenzioni che potessero consentire “lo smaltimento integrale” delle refertazione, dall’altro la richiesta all’assessorato, di potere esternalizzare il servizio. (Fonte Live Sicilia)

    Conteggiati i referti risultati positivi

    Intanto sono stati conteggiati i referti risultati positivi a patologie tumorali. Sono 206 su oltre 3.000 i campioni istologici risultati “positivi” a patologie tumorali al termine dell’attività di refertazione compiuta dalle aziende del Servizio sanitario regionale coinvolte per azzerare i ritardi accumulati dall’Asp di Trapani. Il dato ufficiale emerge dal report finale della task force messa in campo dalla Regione, su input del presidente Renato Schifani, a partire dal 4 marzo.

    In particolare, i soggetti “positivi” sono 46 per il 2024 e 160 per il 2025. I campioni prelevati a gennaio e febbraio di quest’anno sono 1.908 e sono stati analizzati nel rispetto del target temporale dei 20 giorni lavorativi nel 98% dei casi, grazie alla rete istituita dall’assessorato della Salute per superare la grave situazione e scongiurare l’insorgere di ulteriori ritardi.

    Nel frattempo nella giornata di ieri gli ispettori ministeriali hanno continuato il loro lavoro, richiedendo documenti e ascoltano gli anatomopatologi, il Direttore generale e il direttore sanitario, e pare che siano arrivati anche i carabinieri a controllare e a portare via documenti.





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