Trapani
Processo “Mare Monstrum. “Niente prescrizione, la Vicari resta imputata di corruzione”
La Procura contesta un reato più grave all'ex senatrice ed ex sottosegretario, oggi consulente di Schifani
Rino Giacalone26 Novembre 2024 - Cronaca
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    Trapani – La prescrizione per il reato di corruzione contestato all’ex senatrice ed ex sottosegretario Simona Vicari per come chiesto dalla sua difesa, avvocato Enrico Sanseverino, è davvero, come si è scritto, dietro l’angolo, scatta il prossimo 28 novembre, ma oggi c’è stato il colpo di scena, con la Procura di Trapani che ha notificato al Tribunale e alle parti, difese e parti civili, la modifica del capo di imputazione: l’ex parlamentare, oggi consulente del presidente della Regione Siciliana, adesso deve rispondere di un reato più grave, sempre corruzione ma per atto contrario ai doveri di ufficio. E per questo reato, che continua a basarsi, anche con l’odierna prospettazione fatta dai pm Sara Morri e Antonella Trainito, i termini di prescrizione non hanno scadenza prossima, ma hanno una scadenza non prima dei prossimi tre anni.

    Nell’udienza fissata per giovedì prossimo sulla richiesta fatta oggi dalla Procura potrà interloquire la difesa, ma sembra oramai scontato che si vada verso la nuova contestazione. L’ex senatrice Vicari resta quindi tra gli imputati di corruzione davanti al Tribunale di Trapani, in un altro dei processi scaturiti dall’indagine dei Carabinieri denominata “Mare Monstrum” e che nel 2017 sfociò in arresti e avvisi di garanzia, per tangenti versate a politici e dirigenti regionali dagli armatori Vittorio ed Ettore Morace, titolari della compagnia di navigazione veloce Ustica Lines (poi diventata Liberty Lines), per ottenere agevolazioni e coperture politiche a tutela di loro introiti. La cosiddetta “tangentopoli del mare”. Tra gli arrestati ci furono Ettore Morace (che ha patteggiato già in due processi e per adesso è imputato a Palermo, assieme all’ex presidente della Regione Crocetta in un altro dei dibattimenti della stessa inchiesta) e l’allora deputato regionale ed ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio (condannato a quattro anni e sei mesi, col processo di appello che deve iniziare a marzo).

    Misura cautelare ci fu anche per l’ex super dirigente della Regione, Salvatrice Severino, che si occupava del ramo trasporti dell’assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, e per Giuseppe Montalto, allora segretario particolare dell’assessore Pistorio. Questi ultimi due, la Severino e Montalto sono imputati con la Vicari, mai colpita da misura cautelare, nel processo in corso a Trapani. L’ex senatrice Vicari, nel 2016, mentre si discuteva in Parlamento la legge Finanziaria 2017, e lei era sottosegretario (in quota Ncd, il partito del ministro Angelino Alfano) durante il Governo guidato da Paolo Gentiloni (ma già lo stesso incarico aveva avuto nei Governi Letta e Renzi), si sarebbe interessata, su pressione dell’armatore Ettore Morace, per prevedere una cospicua riduzione dell’Iva a favore del cosiddetto trasporto marittimo urbano (e quindi ciò rientrava nella sfera di attività della compagnia di navigazione dei Morace): l’iva passò dal 10 al 5 per cento. Per i Morace fu un vero successo, tanto che Ettore Morace intercettato dai Carabinieri venne ascoltato esprimersi con grande entusiasmo. All’interlocutore, il deputato napoletano Marcello Di Caterina, che da Roma gli aveva dato la notizia della norma diventata legge, disse che la cosa era paragonabile ad una super vittoria nei campionati di calcio (paragone per via del fatto che all’epoca i Morace erano i patron della squadra di calcio del Trapani) “è come se avessimo vinto la Champion League”.Favori per la Procura ricambiati con due orologi: dapprima un Bulgari per oltre 7 mila euro (in occasione del varo di un aliscafo nel quale fu chiamata a fare da madrina) e poi, in coincidenza della festività natalizia, di un Rolex dal valore di 5 mila euro. Orologi trovati e sequestrati dai Carabinieri in occasione della perquisizione dopo la notifica dell’avviso di garanzia, cosa che indusse la Vicari a dimettersi da sottosegretario.

    Nell’udienza di oggi la Procura ha spiegato che la contestazione non è legata a un nuovo fatto (cosa che processualmente avrebbe fermato il dibattimento) ma semmai ad una più corretta ricostruzione dell’episodio di corruzione. Il processo quindi continua e a gennaio è previsto che venga sentito l’armatore Ettore Morace che per questo episodio di corruzione ha già patteggiato una condanna a 18 mesi, pronuncia diventata oramai definitiva e irrevocabile. A seguire alcuni testi della polizia giudiziaria. La Vicari quindi resta imputata, il processo per lei non si chiude e resta semmai aperto il conflitto insorto tra vicenda giudiziaria e incarico di staff alla Regione. A Palazzo d’Orleans, sede della presidenza, la Vicari ha un suo ufficio dal quale si occupa di energia e trasporti. Nel processo sono costituiti come parti civili proprio la presidenza della Regione e l’assessorato regionale ai Trasporti. Costituiti contro la super consulente del presidente Schifani.

    Oggi unico teste è stato Giuseppe Midili, sindaco di Milazzo, ascoltato per essere stato per un periodo capo ufficio stampa della società armatrice dei Morace. Una breve testimonianza, il pm ha chiesto le ragioni dell’interruzione del rapporto di lavoro, Midili ha risposto dicendo che non è stata una cosa eccezionale, ma il contratto era per un anno. Ha detto anche di non sapere se nel frattempo la compagnia di navigazione aveva preso contatti per un nuovo capo ufficio stampa. Nel processo è imputato di traffico di influenze illecite l’ex segretario di Pistorio, Giuseppe Montalto, anche lui sarebbe stato in rapporti stretti con Morace, e agli atti è citato il suo interessamento per far incaricare dell’ufficio stampa della Ustica Lines il giornalista Piero Messina. Ma di tutto questo Midili ha detto di non saper nulla.




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