Catania
Il deputato Castiglione si dimette dalla Commissione Antimafia e dal gruppo dei Popolari dopo l’arresto
Il presidente della commissione, Antonello Cracolici, aveva già proposto la decadenza del parlamentare
Redazione24 Febbraio 2025 - Cronaca



  • giuseppe_castiglione ars - foto Mike Palazzotto Cronaca

    Palermo – Giuseppe Castiglione, deputato regionale all’Ars arrestato stamane nell’ambito dell’operazione “Mercurio”  eseguita dai carabinieri del Ros di Catania, ha espresso la volontà di dimettersi dal gruppo Popolari e autonomisti e dalle commissioni legislative di cui era componente, Affari istituzionali e Antimafia. È quanto ha appreso il suo legale, l’avvocato Salvo Pace.

    Il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, aveva già proposto al presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, secondo quanto stabilito dal regolamento, la decadenza di Castiglione da componente della stessa commissione.

    “L’ennesimo blitz antimafia operato in Sicilia da magistratura e Carabinieri, cui va il nostro grandissimo plauso, conferma, ove ce ne fosse ancora bisogno, che tanta strada si deve ancora fare lungo il tortuoso cammino della lotta alla mafia. Siamo di fronte a un quadro inquietante e la presenza di politici tra i destinatari dei provvedimenti di custodia cautelare emessi nel Catanese non può che alimentare il nostro disappunto e la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Per questo chiediamo al deputato regionale Giuseppe Castiglione di dimettersi quantomeno dalla commissione Antimafia ancora prima di un eventuale provvedimento di decadenza. Siamo consapevoli che nessuno sia colpevole prima del terzo grado di giudizio, ma è anche vero, che dopo un provvedimento del genere, la sua permanenza all’interno di un organismo altamente simbolico come la commissione Antimafia sarebbe un pessimo segnale per la collettività. Schifani, una volta tanto, vada oltre le dichiarazioni di circostanza e chieda, anche lui, un passo indietro al deputato che sostiene la sua maggioranza. La questione morale va messa ai primissimi punti dell’agenda presidenziale”.  Lo affermano per il M5S, il capogruppo all’Ars Antonio De Luca e il coordinatore regionale per la Sicilia Nuccio Di Paola.

    A chiedere le dimissioni di Castiglione era stato anche il deputato regionale Ismaele La Vardera che ha organizzato per domani (25 febbraio) un sit-in di protesta alle 15 davanti la sede dell’Ars.




  • Trapani
    Si è dimesso il direttore sanitario dell’Asp Trapani Migliazzo
    Si era insediato lo scorso 9 settembre
    Redazione24 Gennaio 2025 - Salute



  • Dimissioni direttore sanitario Trapani Salute

    Trapani – Si era insediato lo scorso 9 settembre, in questi giorni ha rassegnato le dimissioni. Stiamo parlando di Gaetano Migliazzo che dallo scorso settembre era direttore sanitario dell’ASP di Trapani .

    Nei giorni scorsi, Migliazzo ha lasciato l’incarico per andarne ad assumere un altro nel palermitano sempre nell’ambito della sanità.

    La notizia è stata resa nota dal segretario generale della Uil Trapani Giorgio Macaddino con una nota con la quale esprime forte preoccupazioni per l’assetto della sanità in provincia di Trapani.

    “Apprendiamo delle dimissioni del direttore sanitario dell’Asp provinciale Gaetano Migliazzo, che di fatto determina un momento di grave stallo e di incertezza per la sanità trapanese. Ci son voluti mesi per trovare un equilibrio nella governance dell’azienda con l’aggrovigliarsi di affannose e travagliate polemiche e di ipotesi politiche sempre più radicali che non fanno certamente capire il senso di cosa invece debba essere l’offerta sanitaria”.

    La UIL si affida proprio al direttore generale Ferdinando Croce per ripristinare immediatamente la ricomposizione della direzione strategica, determinando la giusta scelta nell’individuare il successore.

    “Riteniamo il direttore Croce un manager autorevole – aggiunge – ma dovrà ripristinare immediatamente la ricomposizione della direzione strategica, determinando la giusta scelta nell’individuare il successore che magari questa volta abbia le caratteristiche di chi conosce il territorio e l’azienda, e che abbia esperienza profusa al servizio della stessa provincia di Trapani in modo tale da accorciare tempi e distanze e creare quel clima di collaborazione fra tutti, traghettando verso orizzonti nuovi il destino della nostra sanità provinciale”.

    Alla fine l’appello al direttore generale Croce: “Un appello, dunque, al direttore generale affinché si possa presto scrivere una nuova pagina di speranza, perché le cose possono cambiare con l’esercizio dell’imparzialità e della meritocrazia, affidando questa importante carica trai ha le acclarate caratteristiche per assumere questa responsabilità per il bene delle persone”.




  • Trapani
    Si dimette da presidente del consiglio comunale Annalisa Bianco, ma ha aspettato un mese
    Ieri è arrivata la lettera al segretario, presidenza del consiglio e sindaco di Trapani
    Rino Giacalone21 Gennaio 2025 - Politica



  • Annalisa Bianco Politica

    Trapani – Sarebbe dovuto essere un passaggio naturale: dopo la condanna per corruzione subito le dimissioni. Ma così non è stato. Il presidente del consiglio comunale AnnaLisa Bianco per dimettersi dall’incarico ha aspettato un mese. Trentuno giorni esatti dopo la condanna a due anni e otto mesi nell’ambito delle indagini della Guardia di Finanza all’interno dell’Asp di Trapani. Solo ieri infatti segretario, presidenza del consiglio comunale e sindaco di Trapani hanno ricevuto la pec con le dimissioni dall’incarico.

    Una nota fredda, e a ben leggere quasi irriguardosa per il giudice che l’ha condannata: “In attesa che venga ristabilita la verità nelle giuste sedi – ha scritto Annalisa Bianco nella comunicazione delle dimissioni – e per senso di correttezza, responsabilità e profondo senso delle istituzioni, rassegno le mie dimissioni da presidente del consiglio comunale di Trapani”.

    Quasi che non sia stata la giusta sede quella della pronuncia di primo grado, al lettore è questo che si vuol far comprendere? E la stra-ripetuta fiducia nella magistratura che fine ha fatto? E’ vero ci sono altri due gradi di giudizio da affrontare prima di arrivare ad una sentenza definitiva, ma parlare di verità da accertare nelle giuste sedi potrebbe indurre in chi legge il dubbio che la condanna non è stata pronunciata in una giusta sede.

    Ma siccome le cose a noi piace scriverle per intero, abbiamo fondata ragione di poter raccontare quello che è accaduto in questo mese. Le dimissioni sono arrivate adesso perché la maggioranza che ha espresso la Bianco presidente, ha voluto trovare la quadra sul successore. E se la poltrona è rimasta “assegnata” al gruppo “Trapani Tua” che ha espresso la Bianco e con lei il numero più nutrito di eletti al Consiglio comunale – si tratta della lista civica accreditata vicina all’ex Udc e ora Leghista, assessore regionale, Mimmo Turano – c’è stato da individuare il candidato alla successione.

    E’ stata subito indicata dal gruppo la consigliera Giusy Poma , anche per via dell’ampio consenso elettorale raccolto nelle ultime elezioni, ma chissà perché la maggioranza consiliare ha optato per l’attuale assessore alle Finanze Alberto Mazzeo. Tra un tira e molla pare che Mazzeo ha prevalso e quindi la Bianco ha potuto ufficializzare le dimissioni. La consigliera Poma a questo punto potrebbe entrare in Giunta sostituendo Mazzeo che dovrà dimettersi, e per la verità quello della consigliera Poma è uno dei nomi che sarebbe nell’agenda del rimpasto di Giunta del quale da tempo si parla a Palazzo Cavarretta, a prescindere dal caso Bianco. E nella girandola di nomine che si andrà a determinare, il posto di Mazzeo quale capogruppo consiliare di Trapani Tua potrebbe essere preso da Toto Braschi che per i prossimi 18 mesi siederà in aula quale supplente della sospesa Annalisa Bianco che ha deciso di non dimettersi dal seggio consiliare, dal quale quindi resta solo sospesa. Insomma per un mese e passa, etica e questione morale che meritavano risposte immediate alla comunità hanno abdicato a strategie e interessi del sottobosco politico istituzionale.

    Ma c’è altro che non vogliamo tacere. Secondo noi quanto ha scritto la presidente Bianco nella sua nota non ci pare essere “farina del suo sacco”, ci sembra essere frutto della mano di qualche burocrate. E lì ci fermiamo nello scrivere: mai abbiamo fatto parte del conclave andreottiano, ma siamo quasi convinti che si possa dire, nel caso specifico, che si può pensar male ma è facile azzeccare.




  • Palermo
    Si è dimessa l’assessore regionale alla Sanità, al suo posto Daniela Faraoni
    La Volo era stata nominata da Schifani all’inizio della legislatura, come tecnico
    Redazione16 Gennaio 2025 - Salute



  • Salute

    Palermo – Si è dimessa oggi attorno alle 13 l’assessore regionale alla Sanità della Sicilia, Giovanna Volo che ha rassegnato il mandato nelle mani del governatore Renato Schifani. Era stata nominata dal presidente all’inizio della legislatura, come tecnico.

    Al suo posto Schifani nomina Faraoni

    L’assessore regionale della Salute, Giovanna Volo, ha rassegnato stamattina le sue dimissioni dall’incarico per motivi personali. Il presidente della Regione, Renato Schifani, durante un incontro a Palazzo d’Orléans, l’ha ringraziata per il lavoro svolto e l’abnegazione dimostrata in questi primi due anni di legislatura. Al suo posto, il presidente ha nominato l’attuale direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni.

    Dimissioni a seguito delle polemiche

    Le dimissioni della Volo giungono dopo settimane di polemiche sul sitema della sanità nell’isola. Il governatore ha preso in mano la situazione dopo un blitz a sorpresa all’ospedale Cervello-Villa Sofia, a Palermo, verificando le condizioni precarie di assistenza dei pazienti, ricoverati in barella e in attesa di una visita da giorni. Proprio a Villa Sofia nei giorni scorsi è morto un paziente e la figlia ha presentato un esposto.

    La causa il nuovo tariffario nazionale

    Polemiche poi erano sorte anche sul fronte del nuovo tariffario nazionale con i privati preoccupati per i tagli ad alcune prestazioni e il governatore che ha aperto un confronto col ministero sul piano di rientro che impedisce alla Regione di investire. Diversi esponenti politici di opposizione avevano chiesto le dimissioni dell’assessore alla Sanità. L’assessore era data in uscita dalla giunta regionale già da mesi.




  • Trapani
    Il consigliere di opposizione Tore Fileccia indica la rotta e sulla presidente Bianco dice…
    Fileccia è il primo a dire come la pensa
    Rino Giacalone8 Gennaio 2025 - Politica



  • Politica

    Trapani – L’amministrazione comunale di Trapani guidata dal sindaco Giacomo Tranchida, lo ha già detto in tutte le salse. Aver dato ordine ai conti, grazie al lavoro coordinato dall’assessore alle Finanze Alberto Mazzeo, permetterà in questo 2025 l’avvio di tutta una serie di interventi per migliorare la città. E il riferimento pare essere rivolto a quegli interventi di carattere ordinario, i cui ritardi nell’attuazione li ha trasformati in straordinari. Da Palazzo d’Alì, dove lavora la squadra di Giunta, spiegano che la problematica è stata creata dall’assenza degli strumenti contabili, che adesso però sono stati messi nero su bianco, e approvati, sostenuti a suon battente dalla maggioranza, si sottolinea anche come forma di distinguo rispetto alla minoranza, che avrebbe pensato solo a forme di ostruzionismo.

    Le ultime sedute del 2024 sono state parecchio calde, politicamente.

    “Con l’inizio del 2025 – osserva uno dei maggiori protagonisti dell’opposizione consiliare, l’ex del movimento Via, oggi indipendente, Tore Fileccia – mi auguro che questo Consiglio Comunale Trapanese possa manifestare una svolta sostanziale per efficacia e dinamiche”. L’incandescenza però è stata evidente e la maggioranza ha sempre attribuito la responsabilità di questi momenti all’opposizione e in particolare proprio a lei, consigliere Fileccia. “Il 2024 – risponde Fileccia – ha evidenziato, all’interno dell’aula consiliare, troppe volte un clima incandescente, e questo per un modus operandi discutibile, ed infine per un dibattito dai toni poco istituzionali”. Si riferisce alla strada scelta del contingentamento dei tempi per discutere le proposte deliberative? Strada ritenuta dalla maggioranza necessaria dopo la maratona notturna sul regolamento relativo alla tassa di soggiorno.

    Fileccia risponde, ma fa anche lui delle domande.
    “Le continue proposte di contingentazione dei tempi d’intervento sottolineano la difficoltà che questa Amministrazione ha nel rispondere e dare soluzioni ai Trapanesi . Da più di due mesi – osserva Fileccia – non viene calendarizzata l’Attività ispettiva, un punto fondamentale che permette di chiedere all’Amministrazione molti quesiti e che permette a tutti i Consiglieri Comunali di portare le istanze dei Cittadini all’attenzione di Sindaco e Giunta. Nel mese di dicembre neanche le interrogazioni hanno avuto l’esito sperato, quest’ultime sono state causa di sospensione dei lavori, ricevendo riscontro solo scritto in un corsivo sintetico e privo di contenuto. Forse era intenzione di chi non sa rispondere mettere a tacere la minoranza consiliare? Forse a breve sarà volontà di qualcuno modificare il “regolamento adunanze” al fine esclusivo di limitare il lavoro dell’opposizione, che in questi 18 mesi si è contraddistinta per precisione e puntualità? Per fortuna mediaticamente si riesce a colmare questo vuoto e difficoltà amministrative, ritardi sulle strutture, mancanza di servizi e falle politiche, rimangono ugualmente sotto gli occhi di tutti”.

    Non ritiene che la situazione politica come lei la definisce incandescente, possa derivare dall’assenza, imposta per legge, del presidente del consiglio comunale, Anna Lisa Bianco, sospesa dal prefetto, dalla carica consiliare, per la condanna per corruzione? E però sulla carta resta presidente del Consiglio comunale. Aspetto politico che in aula ha trovato un quasi totale silenzio.
    “No, la situazione era incandescente anche prima con la Presenza della Bianco in aula, questo clima è fertile solo a chi adora dividere per comandare.
    Questo Sindaco oltre al Bavaglio istituzionale che ha imposto a noi con la forza dei numeri, ha imposto un altro bavaglio a sé stesso e a tutta la sua Squadra su un’unica vicenda: Quella della Presidente Sospesa… come in passato quando capitano vicende a membri della sua maggioranza il silenzio regna sovrano”.
    Secondo lei la presidente Bianco fa bene a restare in silenzio e a non spiegare le sue ragioni a non lasciare la carica più importante di Palazzo Cavarretta? “No, io parlerei, spiegherei le mie ragioni, lotterei e mi difenderei…Il silenzio non è sempre una cosa buona, lo diventa solo se si vuole sparire. Di certo io mi farei da parte, non da consigliera ma da Presidente …Giusto attendere i vari gradi di giudizio in carica da eletta come Consigliera per non tradire i propri elettori, ma rimanere assente da Presidente congela l’aula e in parte la Città. Non è una critica la mia, ma un consiglio che le ho sempre dato. La ritengo un soggetto coriaceo, ma adesso forse è meglio mettere da parte la politica e pensare alla persona”.

    Un invito chiaro alle dimissioni. Intanto a giorni dovrebbe ripartire l’attività consiliare.
    “Mi auguro – risponde Fileccia – che in questo 2025 gli egoismi, i nervosismi, le offese, le liti e le menzogne cessino per dar posto ad un costruttivo dialogo che possa portare benefici reali alla nostra Città non astratte come la Trapani per adesso in Cammino proclama! Invito i miei colleghi di Maggioranza, gli Assessori ed il Sindaco Giacomo Tranchida a concentrarsi sulla cosa pubblica e meno su altri aspetti che nulla hanno a che fare con la salute e la qualità di questo Capoluogo ed anche di tornare a non imbavagliare chi vuole solo lavorare per i Trapanesi come il sottoscritto”




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