Quando i 14enni dicevano “Ciao” con lo Ciao
Dal casco slacciato alla benzina che con duemila lire di miscela , ...ci andavi fino a ibiza.....
Trapanioggi17 Febbraio 2025 - Tradizioni
  • motorino ciao anni 70 Libertà a due tempiTradizioni

    Il manuale di sopravvivenza del quattordicenne motorizzato

    C’era un’epoca gloriosa in cui l’adolescenza non si misurava in follower su Instagram ma in chilometri percorsi con il Piaggio Ciao. I 14enni dell’epoca non sognavano l’ultimo smartphone, ma una libertà a due tempi, con il vento nei capelli (sotto un casco rigorosamente slacciato) e la mitica pedalata d’avviamento che decretava il vero rito di passaggio all’età adulta.

    Il battesimo del Ciao

    La prima volta che un 14enne metteva le mani su un Ciao non era mai un’esperienza tranquilla. Bisognava innanzitutto accettare le leggi della meccanica preistorica: il motorino si accendeva solo dopo un numero imprecisato di pedalate (e bestemmie), il serbatoio era più piccolo della bottiglietta d’acqua del nonno, e la velocità massima era quella di una bicicletta in discesa con vento a favore.

    Ma una volta acceso… era pura magia.

    Il codice stradale del 14enne in Ciao

    Le strade erano il regno dei quattordicenni motorizzati, con un codice della strada tutto loro:

    • Il casco? Se proprio obbligatorio, slacciato (perché “fa brutto”).
    • Il passeggero? Sempre presente, anche se il Ciao era nato per una persona sola (chi non ha mai rischiato la caduta con l’amico seduto sul portapacchi?).
    • La benzina? “Metti 2 euro di miscela e andiamo fino a Ibiza!”
    • Il rumore del motore? Simbolo di status: più faceva casino, più eri rispettato.

    ALLIMATO AL LIMITE :Le personalizzazioni da vera  moto

    Il Ciao di serie andava benissimo per i primi giorni. Poi arrivava la fase delle modifiche da vero “FUORILEGGE! ….. Ecco alcune delle più gettonate:

    • Rulli alleggeriti e marmitta a spillo per sfrecciare ai 50 km/h sentendosi Valentino Rossi.
    • Adesivi tamarri con fiamme, teschi e frasi improbabili tipo “Chi va piano… è uno sfigato”.
    • Faro giallo stile rally (anche se andavi solo al bar sotto casa).
    • Tubo della miscela nel serbatoio più lungo per “prendere le curve meglio” (in realtà, per far credere di avere il booster).

    Il Ciao: un’icona che non muore mai

    Il Ciao non era solo un motorino: era un’istituzione. Ha regalato momenti epici, insegnato il valore dell’autonomia (e della spinta in salita), e soprattutto ha segnato un’epoca in cui bastava poco per sentirsi grandi.

    Oggi quei 14enni sono cresciuti, ma appena ne vedono uno passare si bloccano con lo sguardo nostalgico e dicono: “Eh, ai miei tempi…”.

    Perché puoi avere tutti gli scooter di ultima generazione, ma il Ciao è per sempre.




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