Messina
Maxi frode sui bonus edilizi nel Messinese, la finanza sequestra per 1,6 mln
Sono undici le persone denunciate per truffa aggravata ai danni dello Stato, autoriciclaggio ed emissione e utilizzo di fatture false
Redazione2 Settembre 2025 - Cronaca
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    Messina – I Finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno concluso un’articolata attività d’indagine nei confronti di un sodalizio criminale operante sui Nebrodi, beneficiario di ingenti crediti di imposta inesistenti connessi al “Super bonus 110%”, a seguito di fittizi lavori di ristrutturazione edilizia.

    Le indagini dei finanzieri della Tenenza di Sant’Agata Militello, coordinati dalla Procura di Patti, hanno fatto luce su un gruppo criminale, attivo sui Nebrodi, beneficiario di crediti di imposta inesistenti connessi al Super bonus 110%, a seguito di fittizi lavori di ristrutturazione edilizia, ammontanti a circa 950mila euro.

    Gli indagati

    Sono undici le persone denunciate per truffa aggravata ai danni dello Stato, autoriciclaggio ed emissione e utilizzo di fatture false. Nel corso delle indagini le fiamme gialle hanno scoperto crediti di imposta fittizi generati anche grazie alla complicità di alcuni professionisti, che hanno falsamente attestato la regolare esecuzione di lavori edili di riduzione del rischio sismico e di efficientamento energetico, in realtà mai avvenuti. Parte dei crediti di imposta sono stati poi monetizzati dietro corrispettivo mediante successive cessioni a società terze. Da qui il reato di autoriciclaggio.

    Grazie a riscontri documentali e contabili, sopralluoghi con tecnici abilitati, analisi dei rapporti economici e finanziari intercorsi tra le persone coinvolte, verifiche e controlli fiscali, gli investigatori delle Fiamme gialle sono riusciti a fare luce sull’articolata truffa realizzata con il ricorso a false fatture, false asseverazioni e falsi stati di avanzamento lavori.

    “I soggetti coinvolti, al fine di ottenere l’indebito riconoscimento del credito di imposta – spiegano gli investigatori della Guardia di finanza -, attraverso l’uso strumentale di fatture per operazioni inesistenti e di asseverazioni non veritiere, hanno rappresentato il sostenimento di costi per lavori di riduzione del rischio sismico (Sismabonus 110%) e di efficientamento energetico (Ecobonus 110%), in realtà mai eseguiti, su tre immobili di pregio ricadenti nei Comuni di Mistretta e Tusa, nel Messinese”.

    Su richiesta della Procura di Patti, il gip ha emesso il provvedimento di sequestro preventivo che riguarda liquidità e beni immobili rinvenuti nella disponibilità degli indagati.

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