Trapani – All’Asp di Trapani è in corso la verifica da parte degli ispettori inviati dal ministero della Salute. Dovranno accertare eventuali inadempienze e responsabilità nei ritardi con cui sono stati refertati oltre tremila esami istologici, con alcuni pazienti che hanno dovuto aspettare fino a 8 mesi per avere il responso.
La vicenda dei ritardi nei referti dell’Asp di Trapani è emersa dopo il caso dell’insegnante di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, 56 anni, che ha dovuto attendere 8 mesi l’esito dell’esame istologico disposto dopo l’asportazione di una neoformazione all’utero. La donna aveva presentato un esposto. Il referto, sollecitato più volte anche per vie legali e arrivato con incredibile ritardo, ha diagnosticato alla donna un tumore al quarto stadio che, nel frattempo, ha prodotto metastasi.
Sulla vicenda aperta indagine Procura Marsala e dalla Procura di Palermo
Sulla vicenda anche la procura di Marsala ha aperto un’inchiesta, mentre quella di Palermo ne ha aperta un’altra relativa ad un altro paziente di Partinico pure in attesa di un referto e deceduto a dicembre 2024. A Marsala i pm, coordinati dal procuratore Fernando Asaro, nei giorni scorsi hanno acquisito le cartelle cliniche all’ospedale di Mazara in cui, a dicembre del 2023, la Gallo era stata operata.
Scopo dell’indagine accertare l’eventuale nesso di causalità tra il ritardo e l’aggravamento della malattia. Intanto le diverse aziende sanitarie siciliane hanno smaltito la settimana scorsa i 3.300 esami arretrati non processati dall’Asp di Trapani.
“Non sono bastati gli istologici consegnati con mesi di ritardo che hanno compromesso le cure per centinaia di cittadini, nemmeno i morti sono bastati. Ancora una volta il presidente della Regione Schifani metterà i giochini politici, gli equilibri della maggioranza davanti alla salute dei siciliani. Gli interventi dopo lo scandalo dei ritardi dell’Asp di Trapani sono appesi a un vertice tra partiti”. Lo dice Davide Faraone, vice-presidente dei Italia Viva.
“I numeri parlano chiarissimo, le responsabilità ormai chiarissime: il primo problema del reparto di Anatomia patologia dell’Asp di Trapani non lavora quanto dovrebbe. La produttività dell’Asp di Trapani è molto più bassa della media nazionale. Chi ha guidato finora l’Asp non è all’altezza. Tutto chiaro, cosa si aspetta ad intervenire? Invece che fa Schifani? Insieme all’assessore Faraoni, Schifani attende, cincischia, e aspettano il Papa straniero Sbardella, risolutore dei problemi siciliani di Fdi. Pensavano che lo scandalo di Trapani potesse finalmente spingere il presidente della Regione a cambiare registro. Ma nemmeno la vita dei cittadini è per lui sufficiente ad abbandonare i suoi rituali spartitori. Siamo alla perversione istituzionale. C’è anche da dire che l’arrivo degli ispettori di Schillaci non è stato rapidissimo. Lo scandalo di Trapani è scoppiato il 16 gennaio. Possibile che, davanti a caso di gravità inaudita, ci vogliano 2 mesi per mandare da Roma degli ispettori?”, conclude.