Trapani – Il destino di Yasmime la piccola migrante di 11 anni della Sierra Leone, scampata al naufragio dove sono morti tutti i suoi compagni di viaggio e rimasta in mare da sola per due giorni, e al momento incerto. Ha lasciato ieri sera l’hotspot di Lampedusa per raggiungere in aereo Palermo la piccola Jacinta, che si fa chiamare Yasmine, la bambina di 11 anni della Sierra Leone, unica superstite del naufragio avvenuto al largo di Lampedusa e salvata dalla ong tedesca CompassCollective. La piccola come conferma la Procuratrice dei minori di Palermo Claudia Caramanna, è stata portata in auto in una comunità protetta del trapanese dove trascorrerà i prossimi giorni. La bimba è accompagnata da una équipe della Croce rossa. Già oggi la Procuratrice dovrebbe incontrare la bambina.
Ai soccorritori ha detto di essere partita da Sfax con una quarantina di persone su un barchino poi colato a picco e di essere rimasta in acqua da sola attaccata a due camere d’aria per due giorni.
I magistrati ora devono capire se Yasmine, ha dei parenti – sul punto il suo primo racconto non è stato chiaro – perchè eventualmente verrebbe messa in protezione in un centro, in attesa di comprendere se si possa fare un ricongiungimento familiare. Yasmine avrebbe raccontato di essere partita col fratello, poi morto, e che il padre avrebbe dovuto imbarcarsi successivamente. Le procedure di ricongiungimento sarebbero comunque subordinate alle verifiche sulla esistenza della famiglia. Qualora risultasse che la bambina non ha parenti verrebbe dichiarato lo stato di adottabilità e individuata una famiglia a cui affidarla.
Purtroppo il miracolo quello di Yasmine non basterà a cancellare la vergogna per quanto ancora accade nel mediterraneo. Un mare che dovrebbe unire le due sponde quella africana e quella europea e che invece rimane un cimitero senza lapidi.