TRAPANI – C’è un dato che spicca come non mai nel mercato immobiliare siciliano del 2024: Trapani è in vetta alla classifica regionale per percentuale di acquisti a fini d’investimento. Ben il 40% delle compravendite nel capoluogo sono state effettuate da chi punta al mattone per ottenere una rendita. Un record assoluto, che conferma quanto la città – affacciata sul mare e con un centro storico in forte riqualificazione – sia sempre più vista come un’opportunità da cogliere.
Dietro Trapani, Agrigento segue con un robusto 35,1%, poi Palermo con il 32,3%. Anche altre città mostrano segnali di crescita, come Catania, mentre Messina segna una leggera battuta d’arresto.
Nel complesso, il 29,2% delle compravendite in Sicilia è stato concluso per investimento. Una tendenza in crescita costante: si partiva dal 25% nel 2021, si è saliti al 27,2% nel 2022, e al 29,6% nel 2023. Anche se quest’anno si registra un leggero calo percentuale su scala regionale, i numeri assoluti e l’espansione nei capoluoghi più dinamici indicano che l’interesse per la rendita immobiliare è tutt’altro che in calo.
Non sono speculatori senza volto, né grandi fondi esteri. In Sicilia, gli investitori sono per lo più famiglie italiane, che rappresentano il 73,2% degli acquirenti a fini di rendita, con un’età compresa tra i 45 e i 54 anni. Gli stranieri? Appena il 5,1% del totale.
Sul fronte delle preferenze, trilocali e bilocali vanno per la maggiore. Il 28,4% opta per un trilocale, mentre il 24,1% sceglie il bilocale, ideale per affitti brevi o studenti. La sorpresa dell’anno? L’impennata dei mutui: dal 8,6% del 2023 si è passati al 17,4% nel 2024. Ma oltre l’80% degli acquisti resta cash.
La fotografia che emerge è quella di un mercato solido, ma non statico. La formula “compra e affitta” resta vincente per molti, soprattutto in città come Trapani dove turismo, studentato e smart working si intrecciano. L’aumento dei mutui potrebbe indicare l’ingresso di una nuova fascia di investitori, più giovane, più finanziata, forse meno patrimonializzata ma altrettanto motivata.
Che sia l’inizio di una nuova fase per il mattone siciliano? Una cosa è certa: chi ha fiutato l’affare, a Trapani è arrivato prima.