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Takeaway: lavoro o presa in giro?
Scopri la verità dietro il fenomeno dei contratti precari nei takeaway e le condizioni di lavoro dei rider.
Redazione1 Marzo 2025 - Economia



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    Il boom dei takeaway e il lato nascosto del lavoro

    Roma – Negli ultimi anni, il settore dei takeaway è esploso, grazie alla crescente domanda di cibo a domicilio. Ma dietro questa espansione si nasconde una realtà fatta di contratti precari, stipendi bassi e condizioni di lavoro spesso al limite della legalità.

    Rider e dipendenti: sfruttamento sotto mentite spoglie

    I rider, vero motore del food delivery, si trovano a dover affrontare turni massacranti con compensi irrisori. Molti lavorano come autonomi, senza tutele, senza ferie pagate e con il rischio di non essere pagati in caso di problemi tecnici o errori nell’ordine.

    Contratti a chiamata e mancanza di tutele

    Anche i dipendenti dei ristoranti takeaway sono spesso vittime di contratti a chiamata, con orari imprevedibili e senza stabilità economica. Le promesse di assunzione definitiva si trasformano in illusioni, mentre il turnover resta altissimo.

    È davvero un’opportunità o solo sfruttamento?

    Se da un lato il settore del food delivery offre una via d’accesso al mondo del lavoro, dall’altro impone condizioni che penalizzano i lavoratori. Serve una regolamentazione più chiara per garantire diritti e salari equi.

    Il takeaway è davvero un’opportunità di lavoro o solo una presa in giro? La risposta dipende dalle condizioni contrattuali e dalla volontà delle aziende di investire nel benessere dei propri dipendenti.




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