Catania
False fatturazioni e debiti fiscali, 11 le società coinvolte, perquisizioni anche a Trapani
L’operazione, condotta dalla finanza di Catania, con il supporto dei comandi provinciali di Palermo, Trapani, Caltanissetta, Messina, Ragusa e Agrigento
Redazione17 Marzo 2025 - Cronaca



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    Catania  – Scoperta dalla Guardia di Finanza di Catania un sistema di frode fiscale, basato su false fatturazioni e somministrazione illecita di manodopera. Le indagini, coordinate dalla Procura distrettuale etnea, hanno portato al sequestro preventivo di quote societarie, denaro, beni mobili e immobili per un valore complessivo di 4,6 milioni di euro. Coinvolte sei aziende e un giro di fatture false che, in soli tre anni, ha raggiunto i 25,6 milioni di euro.

    I comandi provinciali delle Fiamme Gialle coinvolti

    L’operazione, condotta con il supporto dei comandi provinciali di Palermo, Trapani, Caltanissetta, Messina, Ragusa e Agrigento, ha colpito un sistema che, secondo gli inquirenti, avrebbe sottratto all’erario milioni di euro attraverso un meccanismo ben strutturato e ramificato in tutta la Sicilia.

    Il sistema utilizzato dall’organizzazione

    Secondo le indagini degli investigatori delle fiamme gialle, il centro della frode era una società “capofila” operante nel settore della logistica, dei corrieri espressi e del trasporto su strada. Per ridurre i costi del lavoro dipendente, l’azienda avrebbe esternalizzato la forza lavoro a una rete di società formalmente autonome, ma in realtà controllate da un unico soggetto, definito dagli investigatori come il “dominus” del sistema. Queste società, create ad hoc, si sarebbero accollate i debiti fiscali e previdenziali legati al personale, senza mai versarli. Nel frattempo, la capofila avrebbe beneficiato di fatture per operazioni inesistenti, maturando crediti iva indebiti e abbattendo i costi reali. Le indagini hanno ricostruito un quadro impressionante: tra il 2021 e il 2023, il sistema avrebbe generato debiti erariali e previdenziali non saldati per 85 milioni di euro, con un’iva indebitamente detratta pari a 4,6 milioni di euro.

    Scoperto chi ha ideato il sistema

    Sarebbe stato il rappresentante legale della società capofila il presunto ideatore del sistema, che avrebbe agito anche come amministratore di fatto di undici società coinvolte nella frode. L’uomo, coadiuvato da altre dieci persone – tra cui diverse “teste di legno” – è accusato di bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazioni fiscali infedeli.

    Molteplici le perquisizioni in sette province

    Oltre al sequestro, le fiamme gialle hanno eseguito perquisizioni presso le sedi legali e operative delle società coinvolte, dislocate nelle province di Catania, Palermo, Trapani, Agrigento, Ragusa, Caltanissetta e Messina. Durante le operazioni, sono stati acquisiti ulteriori elementi che rafforzano il quadro indiziario.




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