Palermo – Il capoluogo siciliano, ha ospitato un intenso weekend di sport con il Trofeo Ponte Ammiraglio, una delle competizioni più attese nel panorama delle bocce siciliane. Organizzato dall’ASD Ponte Ammiraglio, l’evento ha richiamato atleti da tutta la provincia, suddivisi in due giornate: sabato le gare individuali per le categorie C e D, domenica quelle a coppie per le categorie A e B. Il tutto sotto la direzione di gara di Andrea Fragiglio e con la supervisione degli arbitri Claudia Sticchi e Antonio D’Amico. Presente anche il consigliere regionale della FIB Salvatore Peralta, protagonista di una due giorni di grande passione sportiva.
Sabato è stato il giorno delle sfide uno contro uno. A trionfare è stato Giovanni Peralta del San Vito Lo Capo, capace di imporsi in finale contro Davide Vainolo, atleta di casa del Ponte Ammiraglio. Peralta ha mostrato grande forma e concentrazione, battendo in semifinale Bernardo Mormino (anch’egli del Ponte Ammiraglio), mentre nell’altra semifinale è stato Francesco Billeci del Buseto a cedere il passo. Una giornata intensa che ha evidenziato il talento dei bocciofili siciliani e la crescente competitività delle categorie C e D.
Domenica riflettori puntati sul torneo a coppie, dove a brillare è stata la Splendor Napola, protagonista assoluta della giornata. A vincere la finale sono stati Stefano Bonfiglio e Gianfranco Mannone, che hanno superato i compagni di squadra Luciano Vultaggio e Alberto Fontana in un derby tutto interno alla società trapanese. Terzo gradino del podio per la coppia del Buseto Piero Cusenza e Andrea Oddo, mentre quarti classificati i padroni di casa Paolo Cavarretta e Dino Mornino. La qualità tecnica espressa e il fair play dimostrato dagli atleti confermano la crescita del movimento boccistico regionale.
Il Trofeo Ponte Ammiraglio si conferma un appuntamento centrale per gli appassionati di bocce in Sicilia. Il successo di partecipazione e l’elevato livello di gioco rappresentano un segnale positivo per il futuro di questo sport, che unisce tradizione, precisione e spirito di comunità. In particolare, la presenza di figure istituzionali come il consigliere regionale Salvatore Peralta sottolinea l’impegno delle federazioni nel sostenere eventi di qualità e nel valorizzare i talenti locali.
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Riccione – Una partita combattuta, la posta in palio era la Coppa Italia 2025 al Play Hall di Riccione ed ancora una volta le Arpie portano a casa la Coppa Italia, ormai non le ferme più nessuno. Finale di partita 25 a 23.
La “Cavalcata ” vincente delle ragazze di Erice del “Patron” Biasizzo, alla vittoria della terza Coppa Italia consecutiva
Il basket italiano ha un nuovo protagonista: la Dolomiti Energia Trento. La squadra di coach Galbiati ha scritto la storia, annichilendo l’Olimpia Milano con una prestazione maiuscola nella finale della Frecciarossa Final Eight 2025. Il risultato finale di 63-79 certifica il dominio di Trento, che conquista il suo primo trofeo nazionale e si candida ufficialmente alla corsa per lo scudetto.
L’Olimpia Milano è apparsa scarica, priva di energie sia fisiche che mentali. Tre partite in cinque giorni si sono fatte sentire, ma anche Trento ha giocato le coppe e non ha mostrato alcun segno di cedimento. Il dato più clamoroso? L’1/21 da tre punti per Milano, una replica dell’incredibile 2/19 della Germani Brescia solo pochi giorni prima. Una statistica impietosa che ha spento qualsiasi velleità di rimonta per la squadra di Messina, incapace di trovare soluzioni neanche scavando nel fondo della panchina.
A fare la differenza è stata l’energia e il talento dei giovani dell’Aquila Trento. Jordan Ford si è rivelato un autentico trascinatore con 23 punti, supportato dall’intensità di Ellis (14) e dalla solidità di Lamb (12). Il contributo di Zukauskas (8 punti e 9 rimbalzi) ha permesso a Trento di mantenere il controllo della gara, mentre la leadership di capitan Forray ha dato la spinta emotiva necessaria per chiudere il match in grande stile.
Già dai primi minuti Trento ha dimostrato di voler dettare il ritmo, chiudendo il primo quarto avanti 14-15. L’Olimpia ha provato a rispondere nel secondo periodo, ma il talento di Ford e Lamb ha permesso all’Aquila di chiudere il primo tempo in vantaggio 31-38.
Nel terzo quarto Milano ha tentato la rimonta, affidandosi alle giocate di Mirotic (20 punti alla fine), ma Trento ha sempre risposto colpo su colpo. Un parziale decisivo negli ultimi dieci minuti ha sancito la fuga definitiva dell’Aquila, che ha chiuso il match con un perentorio 63-79.
Il primo trofeo nella storia di Trento è una prova di forza che non può essere ignorata: questa squadra ha tutte le carte in regola per puntare al tricolore. Per Milano, invece, è tempo di riflessioni. Senza una maggiore profondità di rotazione e con una condizione fisica da recuperare, il sogno scudetto potrebbe diventare più complicato del previsto.