Conoscenza, scambio, progetti: la cronaca della visita a Tunisi dei vescovi siciliani
Presenti dieci vescovi residenziali, un vescovo ausiliare e due vescovi emeriti
Redazione23 Settembre 2025 - Attualità
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    Tunisi – Quella dei vescovi dell’Isola a Tunisi, vissuta dal 15 al 18 settembre scorsi, è stata una visita di conoscenza e di scambio tra la Chiesa di Tunisia e le diocesi di Sicilia attraverso la presenza della più alta espressione di Chiesa che sono i vescovi.

    Dieci vescovi residenziali, un vescovo ausiliare e due vescovi emeriti, nonché il direttore della Segreteria pastorale, il responsabile del gemellaggio tra Tunisia e Mazara del Vallo e un presbitero di Caltagirone componevano la delegazione siciliana.

    L’ospitalità è stata curata dall’arcidiocesi di Tunisi col suo vescovo mons. Nicolas Lhernould, presso la Maison diocesaine, ubicata nei pressi della Cattedrale e dalle suore del Verbo incarnato. La visita si inserisce nel contesto delle attività che la diocesi di Mazara e diverse diocesi di Sicilia hanno avviato ormai da diversi anni, con visite reciproche tra le due Chiese e scambio di progetti e di volontari.

    L’accoglienza in aeroporto

    All’arrivo in aeroporto la delegazione siciliana è stata accolta dal vescovo Nicolas e dal parroco della cattedrale p. Jacques e condotti nella neogotica cattedrale dedicata a san Vincenzo De’ Paoli per una visita nella quale è stata presentata la realtà ecclesiale della diocesi da parte del parroco e dello stesso Arcivescovo. Una Chiesa piccola (circa 30 mila fedeli) che vive in mezzo a una popolazione di 12 milioni di abitanti e che comprende l’intero territorio nazionale, con 6 parrocchie e 10 altri luoghi di culto sparsi per il Paese che per il resto è interamente musulmano.

    Alle domande dei vescovi è stato riferito che l’unica evangelizzazione possibile in questo contesto è quella della testimonianza della vita attraverso l’accoglienza, l’ascolto e l’amore gratuito verso ogni uomo incontrato. Una chiesa che ha avuto il coraggio di cedere i suoi 120 luoghi di culto e pastorale nel secolo scorsoper le vicende politiche che hanno interessato la nazione. È stata una liberazione – ha commentato l’arcivescovo – che ha consentito alla comunità cristiana di dedicarsi all’essenziale: l’annuncio dell’amore di Dio attraverso la testimonianza della vita.

    Alcuni dei momenti a Tunisi

    La visita dei luoghi più significativi della presenza Cristiana antica nel nord Africa risalente già al II secolo è stata parte significativa del programma. Guidati e introdotti dall’arcivescovo Lhernould la mattina del 16 settembre i vescovi hanno visitato le vestigia di Cartagine, la ex cattedrale di St. Luis (re Luigi IX morto di dissenteria in Tunisia e di cui si conservano le reliquie nella stessa chiesa), costruita alla fine del 1800, sul luogo dove i crociati avevano edificato una chiesa sul tempio di Esculapio, su iniziativa del card. Lavigerie, arcivescovo di Cartagine, il quale fece di quella cattedrale la chiesa primaziale dell’intera Africa e dove le sue spoglie mortali furono tumulate.

    Inoltre la visita ai ruderi dell’antica basilica cristiana dove si svolsero i Concili locali con la presenza di S. Agostino; il luogo del martirio delle sante Perpetua e Felicita e di altri catecumeni e il memoriale del martirio di S. Cipriano di Cartagine (anno 258) e dei martiri Scillitani (anno 180).

    Nei diversi luoghi sono stati svolti brevi momenti di preghiera con letture patristiche e racconti di martirio attraverso un sussidio liturgico preparato dal vescovo delegato per la liturgia della CESi mons. Giuseppe La Placa.

    La collaborazione di alcune Caritas

    Caritas Italiana collabora con Caritas Tunisia nell’ambito della mobilità umana, con un progetto pluriennale in favore di migranti presenti nel paese nell’ambito della campagna “Liberi di partire, liberi di restare” della Conferenza Episcopale Italiana. Inoltre collabora per il sostegno alle fasce
    più vulnerabili di ogni nazionalità.

    Alcune Caritas diocesane italiane hanno avviato iniziative di scambio volte a favorire il dialogo tra le sponde del Mediterraneo e avviare collaborazioni in favore delle fasce più svantaggiate della popolazione. Diversi sono stati i viaggi di scambio con le diocesi di Sicilia da parte di responsabili e volontari. Lo scorso anno (2024) è stato organizzato un viaggio a Modica, Ragusa, Caltanissetta e Palermo da parte di una delegazione di Caritas Tunisia, invitata a conoscere le buone prassi delle Caritas di Sicilia e collaborare nell’ambito di un gemellaggio che dura da anni come quello della diocesi di Mazara che col suo vescovo ha sollecitato questa visita.





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