Calatafimi-Segesta – Il Parco Archeologico di Segesta, con la sua straordinaria storia e natura selvaggia, offre quest’anno un’esperienza unica per la Pasqua e la Pasquetta. Le visite alla Casa del Navarca, arricchite da una guida archeologica e naturalistica, permetteranno di scoprire le nuove scoperte e la ricchezza botanica che rende speciale questo sito. Inoltre, il Picnic degli Elymi offrirà un’occasione imperdibile per assaporare la tradizione locale immersi nella natura.
Due anni fa, una campagna di scavo ha portato alla luce porzioni inedite della Casa del Navarca, un’antica residenza romana legata all’armatore Eraclio, menzionato da Cicerone. Questo ritrovamento ha suscitato l’interesse degli archeologi, che ora propongono nuove ipotesi su questo sito. Le visite a Pasquetta (lunedì 21) e in altre date speciali (25 aprile e 1 maggio) offriranno l’opportunità di ammirare gli straordinari mosaici recentemente scoperti. Un’esperienza ancora più coinvolgente grazie alla guida archeologica che sarà affiancata da una guida naturalistica, pronta a spiegare le specie botaniche che prosperano nel Parco.
Il Parco Archeologico, purtroppo danneggiato dall’incendio del luglio 2023, ha visto una straordinaria ripresa della vegetazione. La natura ha recuperato il suo spazio, regalando al Parco un aspetto rigoglioso, che, con l’arrivo della primavera, si trasforma in un vero e proprio giardino. Durante la visita, sarà possibile immergersi in questo paesaggio rinato, mentre si esplorano le meraviglie archeologiche del sito.
Nel prossimo weekend, il 26 e 27 aprile, ritorna il tanto amato Picnic degli Elymi. Dopo una visita guidata al Tempio Dorico, i partecipanti potranno godere di un picnic nel boschetto adiacente, dove si potranno gustare prodotti locali a km0 in un contesto naturale suggestivo. Un’ottima occasione per rilassarsi e assaporare le tradizioni gastronomiche siciliane, circondati da un paesaggio unico.
Per chi desidera esplorare il Parco, ci sono diverse opzioni di visita. Oltre alla tradizionale visita guidata “Segesta Experience”, che include il Teatro, l’Agorà e il Tempio Dorico, sono disponibili percorsi adatti a tutti. La navetta offre un comodo trasporto fino al Teatro, mentre il nuovo tragitto a gradoni permette alle famiglie o a chi ha difficoltà a camminare di raggiungere il Tempio Dorico. In particolare, il focus sul Tempio Dorico, disponibile a Pasquetta e in altre date, offrirà un approfondimento sulla sua storia e costruzione. http://www.coopculture.it/
La Pasqua e la Pasquetta al Parco Archeologico di Segesta sono l’occasione ideale per unire cultura, natura e tradizione. Che si tratti di un’affascinante visita alla Casa del Navarca o di un picnic nel boschetto, il Parco offre esperienze uniche per ogni tipo di visitatore. Non perdere l’opportunità di scoprire uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia.
Troppo spesso ci sentiamo dire “voi siciliani” o, peggio ancora, “siete Siculi, vero?”. No, cari amici! Noi di Trapani, Erice e delle zone limitrofe abbiamo radici antichissime e diverse: noi siamo Elimi, e ne andiamo fieri. La nostra storia non è solo una curiosità archeologica, ma un’identità culturale che ancora oggi vive nelle nostre tradizioni, nella nostra cucina e nel nostro spirito indipendente.
Mentre il resto della Sicilia era abitato da Siculi e Sicani, nella parte occidentale dell’isola si insediò un popolo misterioso: gli Elimi. Secondo la leggenda, erano discendenti dei Troiani in fuga dopo la distruzione della loro città. Guidati da Enea – o da altri esuli meno noti – fondarono città come Segesta, Entella ed Erice, diventando protagonisti di un crocevia culturale tra Greci, Fenici e altre civiltà mediterranee.
Non si tratta solo di DNA, ma di mentalità e stile di vita. Gli Elimi non si fecero mai completamente dominare dai Greci, riuscendo a mantenere una forte identità pur aprendosi agli scambi commerciali e culturali. Ancora oggi, questo spirito vive nella gente di Trapani e dintorni: siamo ospitali, ma diffidenti; aperti al mondo, ma fieri della nostra storia.
Se volete toccare con mano la grandezza degli Elimi, visitate Segesta, con il suo tempio dorico e il teatro affacciato sulla valle. Venite a Erice, dove il culto di Venere Ericina – derivato dalla fenicia Astarte – si mescola a un’atmosfera senza tempo e a una tradizione dolciaria d’eccellenza. E non dimenticate Trapani, città di commerci e influenze culturali, dove l’arte della cucina racconta secoli di contaminazioni mediterranee.
Non ci serve uno stato o un esercito per rivendicare la nostra identità. Basta il nostro accento, il nostro carattere e la nostra straordinaria cucina. Chi visita la nostra terra lo capisce subito: noi siamo diversi, noi siamo Elimi. E se qualcuno ci chiama “Siciliani” o “Siculi”, siamo pronti a una lezione di storia… magari accompagnata da un buon couscous alla trapanese!