Marsala – Il Consorzio di tutela dei vini Marsala Doc, istituzioni e aziende produttrici si riuniranno oggi negli spazi delle Cantine Pellegrino per la presentazione e la firma di un protocollo di accordo che ha per protagonisti vini leggendari come il Marsala, lo Sherry, il Madeira, il Porto e il Samos che si candidano a patrimonio Unesco.
Vini che rappresentano la storia economica e sociale dei territori viticoli della Cintura del Sole, una fascia climatica che supera i confini dell’isola estendendosi lungo l’Europa meridionale. È qui che, in prossimità del 38° Parallelo, l’elevata irradiazione solare permette la produzione di uve d’alto grado idonee a diventare quelle specialità enoiche che hanno fatto la storia del vino mondiale. Alla presenza dei rappresentanti delle regioni e delle denominazioni coinvolte si darà voce a tradizioni produttive fortemente identitarie, che oggi trovano inedite opportunità di avvicinamento al grande pubblico, ritrovando una contemporaneità di consumo e negli stili di vita.
Marsala, Sherry, Madeira, Porto, Samos sono gioielli dell’enologia internazionale che condividono non solo tecniche produttive e storicità ma – sviluppando azioni e progetti comuni – intendono avvalersi degli strumenti e delle risorse comunitarie della Ue, per affrontare con innovazione vecchi e nuovi mercati, ma anche i temi del bere di oggi e degli stili di vita, soprattutto delle generazioni più giovani. Questioni e scenari che stanno a cuore ai consorzi che sono presenti a Marsala, su invito del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana e del Consorzio Vini Doc Marsala.
Nei tre giorni di permanenza in Sicilia, le delegazioni provenienti dalle diverse zone di produzione avranno modo di confrontarsi su alcune ipotesi di lavoro in comune, tra cui l’avvio dell’iter per la candidatura di queste specifiche tipologie enologiche, come patrimonio Unesco.
Favignana – Sottoscritto dal Comune di Favignana e dal Consorzio InfraTech il contratto per il primo stralcio dei lavori di messa in sicurezza del Porto. L’opera, si inserisce nel piano di rilancio della portualità minore della Sicilia, attuato dall’allora governo Musumeci.
L’intervento, finanziato dalla Regione Siciliana con un investimento di 26 milioni e 350 mila euro, rappresenta una svolta epocale per il porto di Favignana.
Il progetto prevede la costruzione di una nuova diga foranea radicata a est rispetto all’attuale porto. Specie quando a predominare è il maestrale, lo scalo marittimo principale delle Egadi non può infatti garantire condizioni ottimali per l’approdo di traghetti e aliscafi, determinando restrizioni e disagi per i quotidiani e intensi traffici fra la Sicilia e l’intero arcipelago. Verrà anche attuato un dragaggio e messo a punto un nuovo sistema di ricircolo dell’acqua all’interno del porto stesso. Massima cura anche per l’arredo e la finitura, in linea con il pregio ambientale e paesaggistico della più grande delle isole dell’arcipelago delle Egadi. Insomma sarà un porto all’altezza del valore internazionale e della bellezza senza tempo dell’isola. Come tanti altri fra progetti e prospettive infrastrutturali per la Sicilia, anche il potenziamento del porto di Favignana era rimasto dimenticato in un cassetto a spese di una delle perle del turismo siciliano. Ora finalmente potrà vedere la luce dando lustro all’intero arcipelago. Dopo anni lo scalo di Favignana riqualificato e più funzionale potrà certamente offrire ai propri residenti infrastrutture decorose, assicurare l’attracco di tutte le imbarcazioni a prescindere dalle condizioni meteorologiche, accogliere meglio le migliaia di visitatori e turisti che nel corso dell’anno arrivano sull’isola, attratti dal mare cristallino e dalla bellezza dei luoghi.
Alla firma hanno presenziato il sindaco Francesco Forgione, il segretario generale Gianpaolo Di Giovanni, l’ingegnere Giuseppe Marino, capo dell’Ufficio del Genio Civile di Trapani, l’architetto Motisi, responsabile unico del procedimento, il vice sindaco Ignazio Galuppo e l’assessore ai Lavori Pubblici Tommaso La Rosa.