Ogni anno il 1° aprile, milioni di persone si scambiano scherzi più o meno elaborati: è il giorno del famoso pesce d’aprile. Ma da dove nasce questa curiosa usanza? Qual è il significato del nome e perché, proprio oggi, è concesso prendersi gioco degli altri senza rancore? L’origine del pesce d’aprile e dei suoi scherzi divertenti affonda le radici nella storia europea, tra rivoluzioni di calendario e riti primaverili. Scopriamo insieme tutto ciò che si cela dietro questa giornata di burle.
La spiegazione più diffusa fa risalire la tradizione alla Francia del 1582, anno in cui fu adottato il calendario gregoriano. In passato, il nuovo anno veniva celebrato tra il 25 marzo e il 1° aprile. Con la riforma, il Capodanno venne spostato al 1° gennaio, ma molti continuarono a festeggiare in primavera. Per prendersi gioco di questi “ritardatari”, si iniziò a consegnare loro pacchi regalo finti o vuoti, dando così origine a un’usanza che si è trasformata nel moderno pesce d’aprile.
Prima ancora della Francia, è nell’Antica Roma che troviamo una festa dal tono simile: l’Hilaria, celebrata durante l’equinozio di primavera. In quel periodo, i romani si travestivano, scherzavano e si prendevano gioco degli altri in un clima di gioiosa leggerezza. Anche in questo caso, il legame con la rinascita della natura e il rinnovarsi dell’anno sembra aver ispirato il desiderio di ridere e giocare.
Il nome “pesce d’aprile” deriva dal francese poisson d’avril. Il pesce, animale che abbocca facilmente all’amo, è il simbolo perfetto della credulità. In Francia, uno scherzo tipico era quello di attaccare alla schiena delle persone dei pesci di carta, ridicolizzandone l’ingenuità. Da lì, il nome si è diffuso in tutta Europa.
In Spagna e in molti paesi dell’America Latina, la giornata degli scherzi si celebra invece il 28 dicembre, in occasione del Día de los Santos Inocentes, una festività che commemora gli innocenti uccisi da Erode ma che, col tempo, ha assunto un tono più giocoso. Anche in Italia, il Carnevale è un periodo legato alla burla, con il celebre detto “A Carnevale ogni scherzo vale”.
Il pesce d’aprile tra verità storiche e divertimento moderno resta una delle tradizioni più amate e condivise, anche nell’era digitale. Tra meme, fake news e trovate pubblicitarie geniali, il 1° aprile continua a sorprenderci… o meglio, a prenderci in giro!
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