Marsala – Nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala si è vissuta una mattinata speciale grazie all’iniziativa solidale dei sottufficiali del VI Reggimento Bersaglieri di Trapani. In occasione della Pasqua, i militari hanno donato Uova di cioccolato ai piccoli ricoverati, regalando sorrisi, calore umano e attimi di gioia. La parola chiave “Bersaglieri reparto pediatria Marsala” racchiude così una storia che parla di empatia, comunità e vicinanza autentica a chi affronta momenti difficili.
Un incontro tra tradizione militare e dolcezza umana
Guidati dal Primo Luogotenente Giuseppe Genna, i membri dell’Associazione “La Fortezza” hanno portato in reparto dieci Uova di Pasqua, accompagnandole con sorrisi, carezze e parole affettuose. Accolti dal Direttore Sanitario Francesca Intorcia, dal Primario Gaspare Amato e dal personale medico, i Bersaglieri hanno vissuto momenti intensi con i bambini e le loro famiglie, mostrando come anche la divisa possa farsi carezza.
Tra i momenti più toccanti, lo scambio del cappello piumato tra i piccoli pazienti: un gioco che ha fatto ridere, sognare e sentire protetti.
Una colomba condivisa per sentirsi più vicini
L’incontro si è concluso con la condivisione della colomba pasquale, creando un’atmosfera familiare e accogliente tra militari, medici e famiglie. Un piccolo gesto che ha rafforzato il senso di comunità e ricordato a tutti che l’umanità è fatta anche di piccoli, semplici gesti quotidiani.
Marsala si prepara a ospitare l’evento dal sapore storico
Dall’8 all’11 maggio 2025, Marsala accoglierà il 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri, in concomitanza con le celebrazioni dello Sbarco dei Mille. L’evento prevede fanfare, mostre, conferenze e una grande parata finale. Attesi migliaia di partecipanti, sarà un’occasione per celebrare i valori del Corpo e promuovere il patrimonio culturale e turistico del territorio.
La giornata trascorsa dai Bersaglieri con i bambini ricoverati rappresenta un esempio concreto di come la presenza militare possa trasformarsi in presidio sociale. La solidarietà del VI Reggimento ha lasciato una traccia viva nel cuore di chi ha ricevuto e di chi ha donato. Un profumo di cioccolato, piume e colomba che resterà nel ricordo di Marsala.
Ginevra – Ogni due minuti nel mondo una donna incinta o partoriente muore: nel 2020 i decessi sono stati 287mila, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. La mortalità materna resta una piaga silenziosa ma evitabile, spesso legata a povertà e mancanza di cure adeguate. Proprio per questo, la Giornata mondiale della salute 2025 accende i riflettori sul tema della salute materna e neonatale, invitando governi e cittadini ad agire con urgenza.
Nel mondo, il rischio di morire durante la gravidanza o il parto varia drammaticamente a seconda del luogo di nascita. In Africa subsahariana, 1 donna su 37 non sopravvive, mentre in Europa la media è di 1 su 6.500. Anche i neonati africani affrontano un destino difficile: hanno 10 volte più probabilità di morire nel primo mese di vita rispetto ai bambini nati nei Paesi ricchi.
Le principali cause? Povertà, malnutrizione, mancanza di personale medico e strutture sanitarie, ma anche malattie infettive come l’HIV, la malaria e patologie croniche come l’anemia e il diabete.
In Italia la mortalità materna si è ridotta da 11 a 8,3 decessi ogni 100.000 nati vivi tra il 2011 e il 2019, ma permangono forti differenze regionali:
Secondo l’Italian Obstetric Surveillance System, il 41% di queste morti potrebbe essere evitato. I principali fattori di rischio includono:
Per la Giornata mondiale della salute 2025, l’OMS ha lanciato la campagna “Healthy beginnings, hopeful future” (Inizio sano, futuro di speranza), con l’obiettivo di ridurre drasticamente la mortalità materna e neonatale. L’invito è chiaro: investire in cure efficaci e accessibili, soprattutto nei contesti più fragili.
Come sottolinea Pascale Allotey, direttore del programma sulla riproduzione umana delle Nazioni Unite, comprendere le cause delle morti materne è il primo passo per garantire la sopravvivenza delle donne e dei loro bambini.
La Società Italiana di Pediatria (SIP) rilancia l’importanza di iniziare dalla nascita a costruire la salute dell’adulto. Le 6 azioni fondamentali sono:
Secondo il presidente Rino Agostiniani, educare fin dall’infanzia a uno stile di vita sano significa prevenire, nel lungo periodo, obesità, diabete, tumori e patologie cardiovascolari.
Ridurre la mortalità materna e neonatale è possibile. Significa garantire pari accesso alla salute, combattere la povertà e rafforzare la prevenzione. Perché un bambino sano oggi sarà un adulto sano domani. E ogni vita salvata è un passo verso un mondo più equo e umano.