Italia
Italia nella morsa del caldo: picchi oltre 40 gradi
Anticiclone africano sull’Italia: afa al Nord, caldo secco e notti tropicali al Sud. Allerta 3 in Sicilia, rischio per la salute pubblica.
Redazione24 Giugno 2025 - Attualità



  • Sole cocente e termometro che segna 40 gradi durante un’ondata di caldo estremo al Sud Italia. Attualità

    Italia nella morsa dell’anticiclone: 40 gradi al Nord, ma il Sud brucia di più

    In Sicilia temperature da primato: picco torrido tra il 26 e il 29 giugno. Allerta salute in diverse città

    ROMA – Stavolta non ci sono scappatoie né illusioni di frescura. L’anticiclone africano si è rimesso in marcia, e il suo abbraccio rovente stringerà l’Italia nei prossimi giorni, senza distinzioni. Un’ondata di calore che promette di durare, e che giovedì 26 giugno toccherà il suo primo apice: 40 gradi a Ferrara, all’ombra, secondo quanto annunciato da Antonio Sanò, volto ormai familiare de iLMeteo.it.

    Ma chi pensa che sia solo il Nord a boccheggiare, sbaglia. Il vero inferno sarà più a Sud.

    Sicilia: caldo secco, ma da record

    Nell’isola, il secondo picco – atteso tra il 28 e il 30 giugno – potrebbe portare punte oltre i 42°C nelle aree interne: Caltanissetta, Enna e il cuore dell’entroterra siracusano saranno le zone più colpite. Un caldo meno umido rispetto alla Pianura Padana, ma più secco e spietato, quello che ti cuoce la pelle e ti toglie fiato anche all’ombra.

    A rendere il tutto più critico, le cosiddette notti tropicali, quando la temperatura non scende mai sotto i 24 gradi. Catania, Siracusa, Trapani e Agrigento si preparano a viverle per giorni consecutivi, con ventilazione quasi assente e un disagio fisiologico in crescita.

    Nord e Sud, due inferni diversi

    Al Nord, il problema sarà l’afa: quel mix micidiale di caldo e umidità che trasforma la città in una camera a gas, soprattutto in Pianura Padana. Da Torino a Bologna, la sensazione termica potrà superare abbondantemente i 45 gradi.

    Il Sud, invece, sarà meno appiccicoso ma più estremo: colonnina di mercurio che sfonda quota 40 e resta lì, inchiodata, per giorni.

    L’allarme è già scattato

    Il Ministero della Salute ha aggiornato il bollettino delle ondate di calore (consultabile su salute.gov.it): scattano l’allerta 2 (preallarme) e quella più temuta, l’allerta 3, per città come Palermo, Catania, Messina. In altre parole: rischio elevato per la salute, soprattutto per anziani, bambini, persone con patologie croniche.

    La Protezione Civile ha attivato la fase di preallerta e invita alla cautela: evitare di uscire nelle ore centrali, bere molto, controllare i vicini più fragili. Non si tratta di buonsenso: si tratta di salute pubblica.

    E non finirà presto

    “Questo caldo non se ne andrà in fretta,” ha spiegato Antonio Sanò, volto ormai familiare de iLMeteo.it “Anzi, potrebbe insistere fino ai primi di luglio, senza grossi break temporaleschi all’orizzonte”. Solo le Alpi e le zone montane del Centro-Nord potrebbero beneficiare di qualche rovescio, ma il Sud resterà a secco. Letteralmente.

    Un’ondata lunga, estesa, anomala – ma sempre più normale, in un Paese che ormai si abitua a convivere con un clima da deserto. Con l’aggravante che l’estate non è ancora davvero cominciata.




  • Italia
    Sud Italia, caldo africano e picchi fino a 40 gradi
    Sole rovente, afa e notti tropicali: l’anticiclone africano stringe il Sud Italia in una morsa estiva senza tregua.
    Redazione13 Giugno 2025 - Attualità



  • Sole cocente e termometro che segna 40 gradi durante un’ondata di caldo estremo al Sud Italia. Attualità

    Sud Italia nella morsa del caldo africano: picchi fino a 40 gradi e notti tropicali

    Meteo – Sole a picco, afa pesante e termometro impazzito: il Sud Italia affronta in queste ore uno degli episodi di caldo più intensi dell’anno. Un’ondata africana, arrivata puntuale come un ospite indesiderato, ha già trasformato le giornate in un lungo pomeriggio rovente, e le notti in un lento stillicidio tropicale.

    Dove si soffre di più

    Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania: non si salva nessuno. Venerdì 13 si preannuncia infuocato in tutto il Mezzogiorno, con l’anticiclone subtropicale incollato al cielo del Sud come una coperta umida. Le temperature? Oltre i 35 gradi un po’ ovunque, ma con picchi che potranno toccare i 39–40°C nell’entroterra sardo, nelle zone interne siciliane e sulla fascia ionica calabrese.

    L’afa che non ti lascia dormire

    E se di giorno il caldo è un martello, di notte diventa un fardello. Le minime non scenderanno sotto i 26–27 gradi nelle città costiere, con tassi di umidità che rendono l’aria pesante, quasi immobile. È il fenomeno delle “notti tropicali”, che impedisce al corpo di recuperare e trasforma il sonno in una lotta contro il sudore.

    I venti? Deboli, quasi inutili. Un po’ di Maestrale sulla Puglia e qualche respiro salmastro lungo le coste, ma nulla che possa davvero cambiare la situazione.

    Gli esperti non hanno dubbi

    «Siamo nel pieno della fase acuta dell’ondata africana» spiegano da Meteo.it. «L’anticiclone subtropicale manterrà condizioni di stabilità e temperature sopra la media almeno fino a sabato». Un quadro confermato anche da 3Bmeteo e IlMeteo.it, che parlano apertamente di “disagi fisici diffusi” per anziani, bambini e persone con patologie croniche.

    Domenica: si muove qualcosa (ma non al Sud)

    All’orizzonte si intravede una svolta, ma sarà lenta. Domenica 15 una perturbazione atlantica raggiungerà il Nord Italia, portando temporali anche violenti. Solo tra lunedì e martedì, il fronte potrebbe estendersi al Centro e sfiorare le regioni adriatiche del Sud. In parole povere: per il Mezzogiorno il caldo mollerà la presa solo a metà della prossima settimana, e anche allora non si tratterà di una vera tregua.

    Cosa fare per non rischiare

    Nel frattempo, scatta l’allerta caldo in numerose città meridionali. Le autorità invitano alla prudenza: evitare di uscire nelle ore centrali (11-17), bere spesso anche senza sete, privilegiare ambienti freschi e ventilati, ridurre l’attività fisica. Soprattutto, controllare che anziani e soggetti fragili non restino isolati. Piccoli gesti che, in giorni come questi, fanno la differenza.





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