Il borgo dalle mille chiese, Sicilia dalle mille anime
Scopri un borgo siciliano ricco di storia, arte e tradizioni che incantano ogni visitatore.
Redazione26 Febbraio 2025 - Turismo



  • Turismo

    Un gioiello medievale nel cuore della Sicilia

    Nel cuore della Sicilia, arroccato sulla cima del Monte Castro, sorge questo incantevole borgo medievale che conserva intatto il fascino di un’epoca lontana. Inserito tra i “Borghi più belli d’Italia”, questo piccolo centro abitato è un autentico scrigno di cultura, arte e spiritualità, con un patrimonio straordinario di chiese, musei e monumenti storici che raccontano secoli di storia.

    Un patrimonio unico: 22 chiese e 4 musei

    Questo borgo è profondamente legato alla fede e alla tradizione, come dimostra la presenza di ben 22 chiese, ognuna con una storia unica da raccontare. Passeggiando tra le stradine lastricate, i visitatori possono ammirare veri gioielli architettonici:

    • Chiesa Madre di San Nicola di Bari: caratterizzata da una splendida facciata e interni ricchi di opere d’arte.
    • Chiesa del Santissimo Salvatore: un capolavoro che mescola elementi bizantini e normanni, testimoniando il susseguirsi delle civiltà nel territorio.
    • Tempio di Ercole: un’antica testimonianza dell’epoca greca, simbolo della profonda radice storica del borgo.

    Oltre ai numerosi edifici sacri, San Marco d’Alunzio vanta anche 4 musei che custodiscono preziosi reperti e raccontano il passato glorioso del borgo:

    • Museo Bizantino e Normanno, con una collezione di manufatti di epoche diverse.
    • Museo della Cultura e delle Arti Religiose, che espone paramenti sacri, reliquiari e opere d’arte a tema religioso.
    • Museo della Scienza e della Tecnologia, che offre un viaggio tra le invenzioni e le scoperte scientifiche.
    • Museo Archeologico, dove si possono ammirare reperti di epoca greca, romana e medievale.

    Il castello normanno e un panorama infinito….

    Uno dei simboli più affascinanti di San Marco d’Alunzio è il castello normanno, le cui origini risalgono all’XI secolo. Costruito in una posizione strategica, il maniero aveva una funzione difensiva e fu un punto chiave durante la dominazione normanna in Sicilia.

    Oggi, i resti del castello offrono una delle viste più spettacolari dell’isola: da qui è possibile ammirare la catena montuosa dei Nebrodi, il blu profondo del mar Tirreno e, nelle giornate più limpide, persino le isole Eolie all’orizzonte.

    Tradizioni, folklore e feste imperdibili

    San Marco d’Alunzio è un borgo che vive intensamente le sue tradizioni e il suo folclore. Durante l’anno, numerosi eventi e celebrazioni animano le sue vie, offrendo ai visitatori un’immersione nelle usanze più antiche della Sicilia. Tra le festività più importanti si ricordano:

    • Il Palio dell’Assunta (15 agosto): una suggestiva rievocazione medievale con sfilate in costume, giochi storici e spettacoli.
    • La processione del Crocifisso di Aracoeli: evento religioso che coinvolge l’intera comunità e vede la partecipazione dei “Babbaluti”, fedeli incappucciati che camminano scalzi in segno di devozione.
    • La Festa di San Marco Evangelista (25 aprile): il patrono del borgo viene celebrato con solenni processioni, musica e spettacoli pirotecnici.
    • Sagre e mercatini: durante l’anno si svolgono numerosi eventi enogastronomici, in cui si possono degustare prodotti tipici come il pane cunzato, i formaggi locali e i dolci tradizionali.

    Come raggiungere San Marco d’Alunzio

    San Marco d’Alunzio si trova in provincia di Messina, a 87 km da Messina e 135 km da Palermo. Il borgo è facilmente raggiungibile in auto, treno o aereo.

    In auto

    L’opzione più comoda è percorrere l’autostrada A20 Messina-Palermo e uscire a Sant’Agata di Militello, da cui il borgo dista circa 20 minuti di guida.

    In treno

    San Marco d’Alunzio non ha una stazione ferroviaria propria. La stazione più vicina è Sant’Agata di Militello, sulla linea ferroviaria Messina-Palermo.

    • Da Messina: treno diretto per Sant’Agata di Militello (circa 1h 30 min).
    • Da Palermo: treno diretto per Sant’Agata di Militello (circa 2h).

    Dalla stazione, è possibile prendere un taxi o un autobus locale per raggiungere San Marco d’Alunzio (circa 15 km di distanza).

    In aereo

    Gli aeroporti più vicini sono:

    • Aeroporto di Catania Fontanarossa (CTA) – a circa 170 km.
    • Aeroporto di Palermo Falcone-Borsellino (PMO) – a circa 160 km.

    Dagli aeroporti, si può:

    • Noleggiare un’auto e proseguire via autostrada.
    • Prendere un treno o un autobus fino a Sant’Agata di Militello e poi un taxi o un autobus locale.

    San Marco d’Alunzio è un luogo dove la storia incontra la bellezza paesaggistica e le tradizioni si mescolano con l’arte e la cultura. Che siate amanti della storia, appassionati di arte sacra o semplicemente in cerca di un angolo autentico della Sicilia, questo borgo saprà regalarvi un’esperienza indimenticabile.

    Venite a scoprire San Marco d’Alunzio, un tesoro nascosto tra i monti e il mare!

     




  • Trapani
    Le Tonnare Dimenticate
    Storia, Tradizione e Nostalgia di un'Era Perduta
    Redazione9 Febbraio 2025 -



  • La_tonnara_di_Favignana_in_un_dipinto_di_Antonio_Varni

    Le tonnare siciliane, un tempo cuore pulsante dell’economia e della vita quotidiana di molte comunità costiere, oggi giacciono in gran parte abbandonate, testimoni silenziosi di un’epoca che non c’è più. La loro storia si intreccia con la cultura, le tradizioni e i sacrifici di generazioni di uomini e donne che vivevano di pesca e trasformazione del tonno, lasciando un’eredità profonda e struggente.

    L’Origine e il Ruolo delle Tonnare

    Le tonnare in Sicilia hanno origini antichissime. Furono i Fenici i primi a introdurre questo sistema di pesca nelle acque dell’isola, perfezionato poi dagli Arabi nel Medioevo. Il meccanismo della tonnara, con le sue reti a camere, chiamate “isole”, serviva a intrappolare i tonni nel loro percorso migratorio verso il Mediterraneo.

    Ma non era solo una questione di pesca: le tonnare erano vere e proprie economie a ciclo chiuso, con le comunità locali che dipendevano da esse per il lavoro, il cibo e il commercio.  Favignana, Bonagia, San Giuliano Palazzo (Trapani), Scopello: questi nomi evocano ancora oggi il ricordo di un’epoca in cui il tonno rosso siciliano era ricercato in tutto il mondo per la sua qualità ineguagliabile.

    la mattanza a FavignanaLa Mattanza: Rito e Sacrificio

    La “mattanza”, l’ultimo atto della pesca del tonno, era molto più di una semplice cattura: era un rituale, un evento collettivo, un momento di grande tensione emotiva e religiosa. I “tonnaroti”, guidati dal Rais, eseguivano una coreografia crudele ma necessaria, scandita da canti, preghiere e comandi antichi. Il mare si tingeva di rosso e, con esso, la storia di un mestiere tramandato di padre in figlio.

    La tonnara di Favignana fu una delle più importanti e celebri della Sicilia, sotto il controllo della famiglia Florio, che ne fece un simbolo di innovazione e prosperità economica. I Florio, imprenditori visionari, modernizzarono le tecniche di pesca e di conservazione del tonno, creando un fiorente commercio che rese la tonnara un’eccellenza nel Mediterraneo.

    Il Declino delle Tonnare Siciliane

    la tonnara di scopelloCon il progresso tecnologico e le nuove leggi sulla pesca, le tonnare hanno iniziato un lento declino. L’industrializzazione del settore ittico, la pesca intensiva e le restrizioni europee sulla cattura del tonno rosso hanno reso insostenibile il modello delle tonnare tradizionali. Molte di esse sono state chiuse, lasciando dietro di sé solo rovine e ricordi.

    Oggi alcune tonnare, come quella di Favignana e di Bonagia e Scopello, sono state trasformate in musei e centri culturali, mentre altre restano in attesa di un destino migliore. La tonnara di San Giuliano Palazzo, un tempo parte del vasto sistema di pesca siciliano, è oggi quasi dimenticata, ma la sua memoria vive nei racconti dei pescatori e nelle immagini d’epoca che testimoniano la grandezza di un passato che non può essere cancellato. I vecchi tonnaroti raccontano con nostalgia i giorni in cui il pesce fresco arrivava direttamente dalle reti ai mercati di Trapani, quando il profumo del tonno appena pescato inondava le strade e le tavole siciliane.

    Usi e Tradizioni Collegate

    Il tonno non era solo un prodotto commerciale, ma un ingrediente centrale della cucina siciliana. Dalle conserve sott’olio alle bottarghe, fino alla ventresca e al lattume, ogni parte del tonno veniva utilizzata, seguendo antiche ricette tramandate nei secoli.

    banco di taglio del tonno

    Le tonnare hanno dato vita anche a un ricco patrimonio folkloristico: feste patronali dedicate ai santi protettori dei pescatori, canzoni popolari, racconti e leggende legati al mare e ai suoi abitanti. Il legame tra il popolo siciliano e le tonnare non era solo economico, ma profondamente spirituale e comunitario.

    Le tonnare siciliane rappresentano un pezzo di storia che merita di essere ricordato e valorizzato. Non sono solo strutture in rovina, ma simboli di un’identità che rischia di perdersi. Mentre alcuni progetti di recupero stanno cercando di riportarle in vita, resta la consapevolezza che il tempo delle grandi mattanze è ormai passato, lasciando spazio a una struggente nostalgia e al dovere di custodire la memoria di un mestiere e di una cultura che hanno reso la Sicilia unica nel mondo.





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