Altre Notizie
Nasce la NATO: l’Alleanza Atlantica del 1949
Il trattato di Washington e la nascita della NATO nel dopoguerra
Trapani Oggi3 Aprile 2025 - Altre Notizie



  • nascita della NATO 1949 Altre Notizie

    Il 4 aprile 1949 segna una data storica: con la firma del Trattato di Washington nasce la NATO, l’Alleanza Atlantica. In un mondo diviso dalla Guerra Fredda, dodici Paesi si uniscono per garantire la sicurezza collettiva. Questo accordo segna un punto di svolta nella geopolitica mondiale e nella storia delle relazioni internazionali, ponendo le basi di un’alleanza militare destinata a durare nel tempo.

    Cos’è la NATO e perché è nata

    La NATO (North Atlantic Treaty Organization) è un’alleanza politico-militare creata per difendere la pace e la sicurezza dei Paesi membri. Nata in pieno clima di tensione post-bellica, il suo scopo era contrastare l’espansione sovietica e garantire una difesa collettiva, come sancito dall’articolo 5: un attacco contro uno è considerato un attacco contro tutti.

    Il Trattato di Washington del 1949

    Il trattato fu firmato il 4 aprile 1949 nella capitale degli Stati Uniti da 12 nazioni: Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Norvegia, Danimarca, Islanda e Portogallo. L’accordo prevedeva cooperazione militare, consultazioni politiche e il mantenimento della pace e della sicurezza nella regione euro-atlantica.

    Il contesto storico: la Guerra Fredda

    Nel secondo dopoguerra, le tensioni tra il blocco occidentale e quello sovietico crebbero rapidamente. L’Unione Sovietica estendeva la sua influenza nell’Europa orientale, mentre l’Occidente cercava di consolidare la democrazia e il libero mercato. In questo clima nacque la necessità di un’alleanza difensiva transatlantica.

    L’evoluzione della NATO fino a oggi

    Dai 12 membri originari, l’Alleanza si è ampliata fino a contare oggi 31 Paesi (con l’ingresso della Finlandia e, più recentemente, della Svezia). La NATO ha assunto un ruolo centrale anche in missioni internazionali di pace, gestione delle crisi e lotta al terrorismo, adattandosi alle nuove minacce globali.

    Perché la NATO è ancora rilevante

    Oggi la NATO rappresenta un pilastro della sicurezza internazionale. Conflitti regionali, cyber-attacchi e sfide globali rendono ancora attuale la sua missione. L’Alleanza continua a essere un punto di riferimento per la cooperazione tra Europa e Stati Uniti.




  • Trapani
    Reggio Emilia – TrapaniShark: sfida del 9 marzo
    TrapaniShark a Reggio Emilia per un test importante
    Redazione5 Marzo 2025 - Basket



  • reggio emilia trapani Basket

    Trapani – La TrapaniShark si appresta ad affrontare l’UNAHOTELS Reggio Emilia nella sfida in programma domenica 9 marzo alle ore 18:15. Il match si disputerà presso il Palazzo dello Sport “Giulio Bigi” e rappresenta un banco di prova significativo per entrambe le squadre, a caccia di punti importanti per il prosieguo del campionato.

    Per la squadra siciliana, questa gara rappresenta un’opportunità per testare il proprio livello di competitività, dopo la sofferta ma vittoriosa cara casalinga con Varese,  contro un avversario ben organizzato, con l’obiettivo di replicare il risultato positivo ottenuto nella partita di andata, terminata 109-73 al PalaShark. L’attenzione sarà rivolta a mantenere una difesa solida e un attacco efficace per provare a mettere in difficoltà i padroni di casa e portare a casa un altro successo.

    Orario e luogo della partita

    Tutti gli incontri della 21ª giornata:

    08/03/2025 Vanoli Basket Cremona – Napoli Basket (20:00)

    09/03/2025

    10/03/2025




  • Trapani
    Trapani sconfitto di misura: il rigore di Capomaggio decide il match
    I granata faticano a reagire e non trovano il pari contro un Cerignola solido
    Redazione2 Marzo 2025 - Calcio



  • Audace Cerignola Trapani 1-0 Calcio

    Cerignola – Sfida impegnativa per il Trapani, che arriva a questo incontro con la capolista Audace Cerignola dopo il successo nel derby di Sicilia contro il Messina. Nonostante la netta vittoria per 5-1 nella gara d’andata, i granata sanno di dover affrontare un avversario in grande forma, reduce da sei successi consecutivi e determinato a mantenere il primo posto in classifica. Il tecnico del Trapani sorprende tutti con alcune scelte di formazione: Carraro non è presente in mezzo al campo, sostituito da Segberg, mentre Ciotti viene avanzato a mezzala. In attacco, Ciuferri e Anatriello partono titolari, con Daka e Stensrud in panchina. L’Audace Cerignola, invece, conferma il 3-5-2 per contenere l’offensiva trapanese.

    PRIMO TEMPO

    Il Cerignola chiude in vantaggio grazie al rigore realizzato da Capomaggio. Il Trapani, nervoso e poco incisivo, deve trovare soluzioni per riaprire la partita nella ripresa.

    SECONDO TEMPO

    RISULTATO FINALE: AUDACE CERIGNOLA 1-0 TRAPANI

    Il match si decide nei primi minuti, con il rigore trasformato da Capomaggio. Nel secondo tempo il Trapani tenta la reazione, ma il Cerignola difende con ordine e resiste fino al triplice fischio, conquistando un successo prezioso.

    Le formazioni ufficiali e tabellino

    AUDACE CERIGNOLA (3-5-2): Greco; Romano, Martinelli, Visentin; Coccia, Tascone, Capomaggio, Bianchini, Volpe; Salvemini, D’Andrea. A disposizione: Saracco, Fares, Russo, Ligi, Santarcangelo, Achik, Sainz-Maza, Velasquez, Gonnelli, McJannet, Cuppone, Nicolao, Ianzano, Carrozza. All. Raffaele

    TRAPANI (4-3-3): Ujkaj; Celiento, Malomo, Silvestri, Benedetti; Ciotti, Toscano, Segberg; Ciuferri, Anatriello, Piovanello. A disposizione: Barosi, Salamone, Sabatino, Daka, Stensrud, Mulè, Sciortino, Ruggiero, Liotti, Ongaro. All. Torrente

    Arbitro: Andrea Zanotti di Rimini ; assistenti: Mario Pinna di Oristano e Ayoub El Filali di Alessandria. IV ufficiale: Giuseppe Rispoli di Locri.

    Reti: 7′ Capomaggio su rigore

    Ammoniti: Malomo, Capomaggio, Benedetti, Salvemini, Celiento




  • Trapani
    “Era politica clientelare…giammai una violazione di legge”
    Processo Artemisia: la parola è alle difese
    Rino Giacalone2 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – Sono proseguite ieri le arringhe nell’aula del Tribunale di Trapani dove è giunto al momento della discussione il processo scaturito dall’indagine dei Carabinieri del Reparto Operativo, denominata “Artemisia”. Nell’udienza di venerdì il pm Sara Morri ha concluso chiedendo le condanne per sedici dei diciassette imputati, per complessivi 155 anni di carcere. Subito dopo la parola è passata ai difensori che si sono cominciati ad alternare dinanzi al collegio presieduto dal giudice Franco Messina, a latere i giudici Bandiera e Cantone.

    Gli avvocati Roberto Tricoli e Massimiliano Miceli

    Oggi hanno concluso con una richiesta di assoluzione gli avvocati Roberto Tricoli e Massimiliano Miceli, difensori del commercialista Gaspare Magro, per il quale l’accusa ha chiesto otto anni per i reati di corruzione e di violazione della legge Anselmi, per la presunta partecipazione ad una associazione segreta. Magro avrebbe agito in accordo con il politico Giovanni Lo Sciuto, per l’accusa deus ex machina di un cerchio magico che avrebbe agito inquinando istituzioni e pubblica amministrazione, fin dentro l’aula parlamentare regionale dove sedeva da deputato, e con Paolo Genco, questi a capo di uno dei maggiori enti di formazione professionale, l’Anfe. Magro, che è risultato far parte della massoneria, dalla quale però poi si sarebbe allontanato, mettendosi come suol dirsi “in sonno”, auto sospeso insomma, avrebbe ottenuto anche l’incarico di componente del collegio dei revisori dei conti dell’Asp, in quota all’on. Lo Sciuto. Ma su questo punto l’arringa dell’avvocato Tricoli ha cercato di smontare la tesi d’accusa, evidenziando che quella nomina venne decisa dall’allora ministro della Sanità Lorenzin, e che risulta frutto dell’indicazione dell’allora senatrice Simona Vicari. Per Tricoli questo sarebbe già sufficiente per dimostrare l’assenza di intese tra Lo Sciuto e Magro: “in una intercettazione – ha evidenziato Tricoli – è possibile ascoltare Lo Sciuto che su questa nomina si sente scavalcato…se tra i due ci fosse stata intesa queste parole non le avremmo ascoltate”. L’avvocato Tricoli ha anche escluso rapporti di dipendenza tra Magro e l’Anfe, “svolgeva semmai incarichi di consulenza nemmeno direttamente affidati, ma semmai assegnati allo studio dove Magro lavorava”. Il difensore ha più volte sottolineato la stura professionale di Magro, “notoriamente apprezzata” e quindi “l’ingiusta accusa”. “Le risultanze processuali – ha aggiunto a sua volta l’avvocato Miceli – dicono altro – Mago si è sempre mosso nel rispetto della legge”. Sui comportamenti dell’on. Lo Sciuto che possono aver coinvolto Magro, Miceli ha riconosciuto che “si è potuto trattare di una politica clientelare, ma giammai una violazione di legge”. E infine sulla presunta partecipazione ad una associazione segreta, l’avv. Miceli ha ritenuto che “di segreto non c’era nulla e l’associazione creata da Lo Sciuto, esisteva grazie ad un atto finanche registrato all’agenzia delle Entrate”. I due difensori poi parecchio si sono soffermati sulle decisioni pregresse assunte durante l’istruttoria dal Tribunale del Riesame e dalla Cassazione, intervenuti sulla misura cautelare. modificandone il contenuto, ma su questo lo stesso pm aveva evidenziato che nello sviluppo delle indagini quelle decisioni non trovavano più sostegno.

    L’avvocato Paolo Paladino

    L’avvocato Paolo Paladino è a sua volta intervenuto, anche lui con una richiesta di assoluzione, sulla posizione dell’ex assessore comunale di Castelvetrano Luciano Perricone, per il quale l’accusa ha chiesto due anni e sei mesi per partecipazione ad associazione segreta. “L’istruttoria processuale – ha sostenuto l’avvocato Paladino – ha determinato la sottrazione di elementi d’accusa, siamo stati in presenza di una erosione continua delle prove fornite dal pm al Tribunale”. “Quelli con l’on. Lo Sciuto erano rapporti personali che non sfociavano in altro, l’associazione segreta presuppone la creazione di un contro potere, fattispecie che non investe il Perricone che si è sempre posto lontano da interferenze”. anzi, l’avvocato Paladino ha messo in evidenza l’azione politica di Perricone “che da consigliere comunale fu artefice dell’autoscioglimento del Consiglio comunale di Castelvetrano all’esplodere del cosiddetto caso Giambalvo”, il consigliere comunale finito indagato per suoi presunti rapporti con l’allora latitante Matteo Messina Denaro.

    L’avvocato Gianni Caracci

    Di debolezza dell’accusa ha parlato invece l’avvocato Gianni Caracci, difensore del poliziotto, in servizio alla Dia, Salvatore Virgilio, per il quale il pm ha chiesto la condanna a sette anni e sei mesi per i reati di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Dinanzi all’accusa che Virgilio sarebbe stata una “talpa”, l’avvocato Caracci ha chiesto l’assoluzione insistendo sulla “debolezza dell’accusa…le conversazioni smentiscono le colpe attribuite”.

    L’avvocato Maurizio Sinatra

    Ultimo a intervenire nell’udienza odierna è stato l’avvocato Maurizio Sinatra difensore di Giuseppe Angileri e Maria Luisa Mortillaro, per i quali il pm ha chiesto condanne rispettivamente a sette anni per il primo e due anni e una multa di 1500 euro per la seconda. Angileri è accusato di corruzione e truffa, quest’ultimo reato contestato anche alla Mortillaro. I due avrebbero avuto un ruolo nell’entourage dell’on. Lo Sciuto, di mezzo una docenza che la Mortillaro avrebbe dovuto avere nei corsi di formazione dell’Anfe e una assunzione (fittizia) come portaborse del politico quando era deputato all’Ars. “Non c’è stato alcuno scambio di utilità – ha sostenuto l’avvocato Sinatra – perché la Mortillaro non poteva essere assunta all’Anfe in quanto esclusa dall’elenco dei docenti e per questa ragione aveva intentato contenzioso contro l’assessorato regionale…la Mortillaro è estranea anche all’assunzione come portaborse, è provato che l’on. Lo Sciuto apponeva firme false e lo avrebbe fatto anche nel contratto di assunzione e nella successiva lettera di dimissione della Mortillaro”. Ancora l’avvocato Sinatra ha escluso che la sua assistita fosse a conoscenza di quella assunzione, “le uniche pezze giustificative sono rappresentate da un rimborso spese che l’ars ha elargito direttamente a Lo Sciuto e giammai alla Mortillaro, è notorio – ha proseguito – che i portaborse vengono pagati dal deputato e non attraverso la tesoreria del Parlamento”. A proposito dei soldi ricevuti da Angileri il legale ha evidenziato che si trattava di un rimborso che l’on. Lo Sciuto gli doveva per la organizzazione di conviviali a Marsala. “Se fosse vera la ricostruzione dell’accusa e cioè che quel denaro era legato all’assunzione come portaborse della Mortillaro, siamo in presenza per la prima volta di un pagamento anticipato, considerato che i soldi vengono consegnati a dieci giorni dalla data di assunzione, assunzione – ha ripetuto il legale – della quale Angileri e la Mortillaro non sapevano assolutamente nulla”.




  • Trapani
    Handball Trapani travolge Halikada Gattopardo: 39-12 e ritorna in vetta
    una meritata vittoria per le ragazze trapanesi
    Redazione16 Febbraio 2025 - Handball



  • Handball

    Un successo netto e significativo per la Handball Trapani, che con la vittoria per 39-12 sulla Halikada Gattopardo non solo conferma il proprio stato di forma, ma riagguanta anche la vetta della classifica di A2. Un primato condiviso con Prato e Chiaravalle, entrambe con una gara in meno, ma che certifica la solidità del gruppo allenato da Laura Avram.

    Un dominio assoluto

    La partita ha visto un equilibrio soltanto nei primissimi minuti, quando le avversarie di Palma di Montechiaro sono riuscite a restare agganciate al punteggio (3-3 al 5′). Da quel momento in poi, però, le granata hanno imposto il loro ritmo, alzando i giri del motore e dilagando nel punteggio. Difesa solida, ripartenze letali e una fase offensiva ispirata hanno caratterizzato l’incontro, chiuso già all’intervallo con un eloquente 18-5.

    Sugli scudi Martina Lista, che ha brillato in fase realizzativa chiudendo in doppia cifra, con 10 gol all’attivo. Ottima anche la prova di Stellato (6 reti) e Borodai (5), in un match che ha confermato la profondità della rosa trapanese.

    La soddisfazione della coach Avram

    Al termine dell’incontro, il tecnico Laura Avram ha sottolineato gli aspetti positivi della prestazione: “Gare come questa sono un’ottima occasione per allenarci. Sono contenta della crescita del mio gruppo. Abbiamo commesso qualche imperfezione nel finale, ma nel complesso le ragazze hanno rispettato le consegne e giocato con concentrazione fino alla fine. Il problema dei lunghi intervalli di campionato c’è per tutti: cercheremo di superarlo, lavorando duramente ogni giorno”.

    Classifica e prossimi impegni

    Grazie a questo successo, la Handball Trapani guida la classifica con 12 punti, alla pari con Prato e Chiaravalle, che però devono ancora recuperare una partita. Segue Conversano a quota 8, mentre Halikada Gattopardo resta ultima, ancora a secco di punti.

    Il prossimo appuntamento per le granata è fissato per domenica 9 marzo, quando saranno impegnate nella difficile trasferta contro il Conversano. Una sfida che si preannuncia più impegnativa e che potrebbe rappresentare un test cruciale per la corsa alla promozione.




  • Messina
    Relazione nata sui social e finita in tribunale, imprenditore assolto dall’accusa di maltrattamenti
    L'uomo nel 2020 era stato arrestato e posto ai domiciliari
    Redazione16 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Toga avvocato tribunale Cronaca

    Messina  – Dopo 4 anni di tribolazioni si chiude con una sentenza di assoluzione la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto un imprenditore del messinese.

    L’uomo, aveva conosciuto su un social network una donna di origini sudamericane con la quale aveva avviato una relazione sentimentale dopo che la stessa si era trasferita in Italia con il figlio. Ad un certo punto però l’uomo decide di interrompere il rapporto, questa decisione però, scatenò la reazione della donna che lo denunciò per presunti ripetuti maltrattamenti e vessazioni, anche a sfondo sessuale e per lesioni personali e violenza privata.

    Per questi fatti un imprenditore dei Nebrodi fu arrestato nel 2020 e posto ai domiciliari.

    Ora l’uomo è stato assolto dalle accuse, perché il fatto non sussiste, con sentenza pronunciata dal Giudice del Tribunale di Patti Giovanna Ceccon.

    Nel dibattimento il difensore dell’imputato, avvocato Massimiliano Fabio, ha delineato i contorni della vicenda evidenziando la contraddittorietà ed inattendibilità delle dichiarazioni della persona offesa e rappresentando come fosse invece l’uomo stesso a subire una “relazione tossica”, sottoposto alle mire della donna. Rispetto all’unico episodio riferito, quello della presunta aggressione, è stata quindi evidenziata l’assenza di riscontri e con testimonianze addirittura opposte alle dichiarazioni rese dalla parte offesa.

    Fu l’uomo ad essere oggetto di aggressione dopo essere stato raggiunto dalla donna, tanto da aver egli stesso chiesto aiuto ad alcune persone presenti nelle vicinanze e sollecitato l’intervento dei Carabinieri.

    A conclusione del processo, nel quale il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a tre anni e sette mesi di reclusione, l’uomo è stato assolto perché il fatto non sussiste dall’imputazione relativa ai maltrattamenti mentre per le ipotesi di lesioni personali e violenza privata, è stato disposto il non luogo a procedere per remissione di querela.

    «Possiamo ritenerci ampiamente soddisfatti perché il giudizio ha ristabilito la verità dei fatti e chiarito l’estraneità dell’imputato rispetto alle gravi contestazioni a lui mosse – sottolinea l’avvocato Massimiliano Fabio –. Accuse per le quali il mio assistito ha dovuto patire periodi di profondo turbamento che ne hanno condizionato la vita quotidiana e le molteplici attività imprenditoriali».




  • Marsala
    Mafia. Processo al medico Tumbarello, sono iniziate le arringhe
    L'avvocato Pantaleo ha chiesto per il suo assistito l'assoluzione
    Laura Spanò7 Febbraio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Marsala – Siamo ormai alle battute finali del processo  davanti al tribunale di Marsala, presieduto da Vito Marcello Saladino che vede imputato l’ex medico di base di Campobello di Mazara, Alfonso Tumbarello, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici è stata la volta delle arringhe.

    La parola alla difesa

    A parlare l’avvocato Giuseppe Pantaleo il quale ha sottolineato come il suo assistito “fosse convinto di curare Andrea Bonafede e non il boss latitante”, ribadendo che come qualsiasi medico conservava addirittura i messaggi sul telefonino, non avendo nulla da nascondere. Tumbarello ha sempre sostenuto di non aver mai conosciuto la vera identità del paziente. “Il dottore Tumbarello che poteva dire? Basta tutto quello quello che ho, lo chiudo, lo straccio, lo distruggo, lo cancello, invece ha conservato tutto” ha rimarcato l’avvocato Pantalero. Ed ha poi continuato: “Si trovano i vecchissimi messaggi whatsapp con altre persone. Tanta gente lo chiama Alfonsino”. Il vecchio medico di base di Campobello di Mazara era molto stimato non solo nella sua città e aveva tantissimi pazienti e non poteva conoscerli tutti. “Le contraddizioni o le omissioni, o i cattivi ricordi – ha sottolineato ancora l’avvocato Giuseppe Pantaleo nella sua accorata arringa – non sono indizio di menzogna e di voler nascondere fatti delittuosi”. Quindi nessuna prova e per questo deve essere assolto – ha sottolineato Pantaleo.

    Prossima udienzal’arringa dell’altro difensore l’avvocato Gioacchino Sbacchi

    La richiesta dell’accusa

    Al termine della requisitoria tenuta lo scorso 22 gennaio dal pm della Dda di Palermo Gianluca De Leo invece per Tumbarello erano stati chiesti 18 anni di carcere. Per l’accusa l’ex medico di base di Campobello di Mazara, città dove il boss oggi deceduto ha vissuto per almeno cinque anni, protetto e riverito da una schiera di favoreggiatori, sarebbe stato un complice prescrivendo e firmando 95 ricette per i farmaci e 42 analisi. Per un totale di 137 prescrizioni per consentire all’allora boss latitante Matteo Messina Denaro, di potersi curare dal cancro di cui soffriva, sotto il falso nome di «Andrea Bonafede», di poter accedere quindi ad ambulatori medici e ospedali per curarsi a spese dello stato nonostante fosse latitante. Secondo l’accusa, il medico avrebbe visitato personalmente Matteo Messina Denaro e sarebbe stato consapevole della sua identità.




  • Erice
    Le Arpie volano alto: schiacciante vittoria a Padova
    L'Erice domina con forza: difesa granitica e prestazione stellare di Do Nascimento portano le Arpie a un passo dalla gloria nella Final Eight di Coppa Italia!
    Redazione2 Febbraio 2025 - Handball



  • schiacciante vittoria a Padova e primato in classifica! Handball

    Le Arpie volano alto: schiacciante vittoria a Padova e primato in classifica!

    Erice, 2 febbraio 2025 – Un’altra prova di forza per la AC Life Style Handball Erice, che domina in trasferta il Cellini Padova con un perentorio 16-33. Le neroverdi confermano il loro straordinario stato di forma e consolidano la vetta solitaria della classifica, mantenendo due lunghezze di vantaggio su Salerno e Pontinia.

    Classifica aggiornata:


    La partita

    Cellini Padova-AC Life Style Handball Erice 16-33 (10-17)

    Le formazioni:

    Cellini Padova: Engel 5, Borrini 3, Meneghini 1, Prela 2, Okorie 3, Salvaro 2, e altre. All. Mauro Marchionni.
    AC Life Style Handball Erice: Priolo, Bernabei 2, Eghianruwa 3, Tarbuch 6, Losio 4, Struijs 1, Do Nascimento 5, Benincasa 1, Dalle Crode 4, Di Prisco 2, Pessoa 1, Ateba 4, Ramazzotti. All. Bruno Pedro Tronelli Cosentino.

    Arbitri: Matteo Corioni – Roberto Zancanella.


    Cronaca del match

    L’Erice scende in campo con determinazione e non lascia scampo alle avversarie, dimostrando concentrazione e un’ottima gestione della partita. Do Nascimento continua a brillare, integrandosi sempre meglio nel gioco delle Arpie, mentre la difesa si dimostra solida e ben organizzata.

    Momento chiave: la fase difensiva ericina si dimostra una vera e propria muraglia, tanto che la prima rete avversaria nel secondo tempo arriva dopo oltre 20 minuti! Merito di un’ottima prestazione dei portieri Iacovello e Ramazzotti, che hanno blindato la porta dando sicurezza all’intera squadra.

    Questa vittoria è un segnale importante in vista della Final Eight di Coppa Italia, in programma a Riccione dal 27 febbraio al 2 marzo. Le Arpie arrivano a questo appuntamento con la consapevolezza di poter lottare per qualcosa di grande!


    Prossimo impegno:

    Sabato 8 febbraio, ore 18 – AC Life Style Handball Erice vs Mezzocorona
    Le neroverdi torneranno a giocare tra le mura amiche con l’obiettivo di consolidare ulteriormente il loro primato in classifica!

    Continua il sogno delle Arpie… avanti tutta!




  • Trapani
    Juventus Next Gen-Trapani, si chiude 2 – 0 per i bianconeri
    Il Trapani con un uomo in meno per l'espulsione di Celiento
    Redazione26 Gennaio 2025 - Calcio



  • Calcio

    Biella – Allo Stadio Pozzo-La Marmora, per il match, valido per la 24ª giornata del campionato di Serie C 2024/25, sfida tra  Juventus Next Gen e  Trapani. La formazione bianconera agguanta tre punti preziosi e trova la quarta vittoria consecutiva, quinta in casa e prosegue nel trend positivo di inizio anno.

    Peccato per il Trapani di Capuano, pensiamo che ai granata manchi ancora quella spinta che li faccia sentire un “gruppo”. Certo fa specie perdere con una squadra che all’andata era in una situazione di classifica disastrosa (a rischio retrocessione) e ritrovarsela ora a -1 dal decimo posto playoff. Anche al Trapani serve la stessa dose di compattezza difensiva, sofferenza e cinismo che ha espresso la formazione di casa oggi.

    Primo Tempo

    Partono bene i granata. Al 5′ Mulazzi salva in calcio d’angolo su Anatriello. Al 7′ arriva la doccia fredda per i granata. Cudrig giù in area di rigore, per l’arbitro non ci sono dubbi. È penalty per i bianconeri. Al dischetto va Guerra che non sbaglia. L’attaccante spiazza Seculin. Next Gen subito in vantaggio: 1-0. Al 13′ ancora Juve pericolosa: cross dalla destra di Macca, il colpo di testa di Afena-Gyan termina largo. Ancora Macca al 18′ ma il Trapani si salva. Buona occasione per Cudrig dal limite dell’area al 22′: il calcio piazzato del bianconero trova la barriera. I bianconeri rimangono padroni del campo con la prima mezz’ora di gioco già in archivio. Al 44′ finalmente il Trapani, occasione per Anatriello che agguanta un rimpallo in area di rigore e calcia, Daffara respinge. Al 45’+2 occasione per il TrapaniCross di Ruggiero dalla sinistra che trova la deviazione di Daffara. Sulla linea allontana Gil.

    Si va nello spogliatoio con i padroni di casa in vantaggio.

    Secondo Tempo

    Come nel primo tempo, anche nel secondo è il Trapani a partire forte e con incisività tanto da rendersi  pericolosi con un potente mancino di Sabatino da fuori area. Ma Daffara è pronto a respingere. Sugli sviluppi di calcio d’angolo arriva il tiro di Carriero ma anche stavolta Daffara para. Al 57′ la risposta dei padroni di casa, il pallone finisce tra i piedi di Turicchia che calcia, ma la conclusione è debole e termina tra le braccia di Seculin. La gara si fa vivace. La squadra di Ezio Capuano con uno dei subentrati dalla panchina: Daka torna a spaventare Daffara. Il destro del numero 7 è secco ed esce di un soffio alla destra della nostra porta. Trapani ancora vicino al pareggio al 62′-  Fuori di pochissimo il tiro di Daka. Ancora Trapani in avanti. Al 71′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla arriva tra i piedi di Silvestri che va vicinissimo al gol del pareggio. Al 73′ il Trapani rimane in dieci per l’espulsione di Celiento – Spinta su Guerra a centrocampo sanzionata con il cartellino giallo. E’ il secondo per il difensore e quindi arriva l’espulsione. All’ 84′ continua a spingere il Trapani nonostante l’uomo in meno, guadagnando il 10 calcio d’angolo. Ci prova di testa anche Ciuferri al 85′, ma la palla termina largo. La regola non scritta del calcio dice che, dopo un gol sbagliato quasi sempre se ne subisce uno, e così è: Guerra chiude i conti infilando il pallone sotto la traversa con un perfetto destro dall’interno dell’area di rigore, 2-0.

    Juventus Next Gen- Trapani si chiude 2-0.

    Il tabellino:

    Juventus Next Gen: Daffara; Mulazzi, Scaglia F., Gil, Turicchia; Comenencia, Faticanti, Macca, Cudrig; Guerra, Afena-Gyan. A disposizione: Radu, Cat Berro, Anghelè, Amaradio, Citi, Owusu, Puczka, Turco, Villa, Peeters, Papadopoulos, Silva Semedo, Pietrelli. Allenatore: Brambilla.

    Trapani: Seculin, Sabatino, Celiento, Anatriello, Verna, Zappella, Ruggiero, Carriero, Toscano, Silvestri, Benedetti. A disposizione: D’Aniello, Gelli, Daka, De Caro, Carraro, Piovanello, Ciuferri, Liotti, Ciotti. Allenatore: Capuano.

    Arbitro: Mirabella di Napoli

    Ammoniti: 37′ Gil (J), 39′ Celiento (T), 43′ Benedetti (T), 45′ Faticanti (J), 78′ Carriero (T), 83′ Macca (J), 87′ Villa (J).

    Espulsi: 73′ Celiento (T)





  • Torre di Ligny: Conosciamo Davvero il ‘simbolo’ di Trapani?
    Scopri la Storia, le Curiosità e il Fascino della Torre di Ligny a Trapani: Uno dei Monumenti Iconici della Nostra Città !
    Redazione24 Gennaio 2025 - Turismo



  • torre di ligny Turismo

    La Torre di Ligny, simbolo di Trapani, è uno dei monumenti più conosciuti e amati della città. Situata all’estremità occidentale del lungomare, la torre domina il mare con la sua maestosità e offre uno dei panorami più suggestivi sulla costa trapanese. Ma quanto conosciamo davvero di questa storica struttura? Andiamo alla scoperta della sua storia, delle curiosità e del significato che la Torre di Ligny ha per Trapani e i suoi abitanti.

    La Storia della Torre di Ligny

    La Torre di Ligny fu costruita nel 1671, durante il periodo del Regno di Sicilia sotto la dominazione spagnola. Il suo scopo principale era quello di difendere la città da eventuali attacchi provenienti dal mare, un compito cruciale in un’epoca in cui le incursioni piratesche erano una minaccia costante.

    La torre, che prende il nome dal capitano francese Charles Ligny, si inserisce in un sistema di fortificazioni difensive realizzate lungo la costa siciliana. Con il passare dei secoli, la Torre di Ligny ha svolto anche altre funzioni, tra cui quella di faro per la navigazione marittima, rendendola un punto di riferimento per i marinai che solcavano le acque del Mediterraneo.

    Un Monumento dalla Funzione Multipla

    La sua importanza storica non si limita alla sola funzione difensiva. La Torre di Ligny ha anche avuto un ruolo simbolico nella comunità trapanese, rappresentando la resilienza e la protezione della città. Durante il XIX secolo, fu persino utilizzata come deposito di polveri da sparo, e successivamente, alla fine del 1800, la torre fu trasformata in una residenza privata.

    Nel corso degli anni, la Torre di Ligny è stata restaurata e preservata, mantenendo intatto il suo fascino di antico baluardo difensivo. Oggi è uno dei luoghi più fotografati di Trapani, simbolo di un legame profondo tra la città e il mare.

    La Torre Oggi

    Oggi la Torre di Ligny ospita il Museo del Mare, che racconta la storia marittima di Trapani, dalle tradizioni navali alle incursioni piratesche, fino all’evoluzione della pesca e della navigazione. Il museo offre una panoramica unica sulla storia marittima della città, con esposizioni che includono modelli di imbarcazioni, attrezzature da pesca, fotografie storiche e reperti legati alla marineria.

    Ma la Torre di Ligny è anche un luogo perfetto per chi ama il panorama. Dalla cima della torre, infatti, si gode di una vista spettacolare che abbraccia la città di Trapani, le Isole Egadi e il mare cristallino che circonda la costa. È il luogo ideale per una passeggiata al tramonto, quando il cielo si tinge di colori caldi e la torre si illumina, creando un’atmosfera magica.

    Curiosità sulla Torre

    La forma e la struttura: La Torre di Ligny ha una pianta quadrata con quattro lati e un’altezza di circa 12 metri. La sua costruzione in pietra è imponente, con mura spesse che testimoniano la sua funzione difensiva.
    Il nome: Sebbene sia chiamata Torre di Ligny, il nome non deriva da un nobile siciliano, ma da un capitano francese che, durante un’incursione, si rifugiò nella torre.
    Accessibilità: La torre è facilmente accessibile per i visitatori, con un’area circostante dove è possibile godere di una passeggiata lungo la costa. La vicinanza al mare rende il luogo ancora più suggestivo, soprattutto nei mesi estivi.

    Un Monumento che Racconta Trapani

    La Torre di Ligny non è solo un monumento storico, ma un simbolo della città di Trapani. La sua posizione strategica, il suo ruolo nel corso dei secoli e la sua bellezza ne fanno uno degli elementi distintivi del patrimonio trapanese. Visitarla significa immergersi nella storia, ammirare la città da una prospettiva unica e apprezzare il legame indissolubile tra Trapani e il mare.

    Concludendo, la Torre di Ligny è molto più di un semplice edificio: è un pezzo della storia che continua a raccontare la sua eredità ai trapanesi e ai turisti che ogni anno visitano la città. Se non l’hai ancora visitata, non perdere l’occasione di scoprire tutti i suoi segreti e di godere della vista mozzafiato che offre.

    Condividi la tua opinione sulla Torre di Ligny!

    La Torre di Ligny è uno dei monumenti più iconici di Trapani, ma quanto ne sappiamo davvero? Abbiamo cercato di raccontarti la sua storia, il suo fascino e le curiosità che la rendono unica, ma siamo certi che c’è ancora tanto da scoprire! Hai qualche aneddoto personale legato a questa torre? O forse hai visitato il Museo del Mare al suo interno?

    Faccelo sapere nei commenti! Ogni tua esperienza e osservazione arricchiranno questa storia e permetteranno di scoprire nuovi dettagli su uno dei luoghi più suggestivi di Trapani. Se conosci qualcuno che ama la storia e la bellezza della nostra città, condividi l’articolo e invita anche loro a raccontare la propria visione della Torre di Ligny!

    Non vediamo l’ora di leggere le tue riflessioni! #TorreDiLigny #Trapani #StoriaDiTrapani #ScopriTrapani




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