Erice – Dal 7 al 13 agosto, la 57ª edizione dei Seminari Internazionali: in cima all’agenda l’intelligenza artificiale, la crisi climatica, la salute globale e gli incendi. Sabato l’apertura con il messaggio del Prof. Antonino Zichichi.
Dal 7 al 13 agosto, il Centro Ettore Majorana accoglierà oltre 100 scienziati da tutto il mondo per la 57ª Sessione dei Seminari Internazionali sulle Emergenze Planetarie, evento cardine della World Federation of Scientists. Il titolo è già tutto un programma: emergenze planetarie. Un’espressione che non fa sconti e che spinge a guardare in faccia le grandi paure del nostro tempo — intelligenza artificiale senza controllo, crisi climatica fuori scala, nuove pandemie, disuguaglianze d’accesso alle risorse naturali.
L’avvio dei lavori è previsto per sabato 9 agosto alle ore 9:30, nell’Aula Magna P.A.M. Dirac dell’Istituto Blackett–San Domenico, cuore pulsante della cittadella scientifica ericina. Ad aprire sarà il Professore Antonino Zichichi, fisico di fama mondiale e padre fondatore del Centro. Al suo fianco, Cristian Galbiati, co-presidente del seminario e docente alla Princeton University, e Fabrizio Zichichi.
Si parlerà di tutto ciò che rischia di compromettere il futuro dell’umanità: cybersicurezza, acqua, energia, inquinamento globale, con una particolare attenzione a quelle “nuove minacce” che corrono più veloci della politica.
Tra i temi caldi in programma, il controllo degli incendi a scala globale — con riferimenti precisi anche alla Sicilia — e la questione idrica, sempre più centrale per molte aree del mondo, inclusa l’isola. Su questi fronti la Fondazione Majorana lavora in stretta collaborazione con la Regione Siciliana e il Comune di Erice, promuovendo soluzioni sostenibili e replicabili.
Un capitolo importante sarà dedicato anche alla cosiddetta “IA disallineata”, ovvero lo sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale che può sfuggire di mano a governi e cittadini.
Nel corso della settimana prenderanno la parola i responsabili dei Permanent Monitoring Panels (PMP), veri e propri osservatori globali attivi tutto l’anno: William Barletta, Franco Maria Buonaguro, Carmine Difiglio, Axel Lehmann, Stefano Parmigiani, Fred S. Vom Saal e Walter Grayman. Saranno loro a presentare dati, progetti e proposte operative per affrontare ciascuna emergenza con rigore scientifico e concretezza.
I Seminari Internazionali nacquero nel 1981, nel pieno della Guerra Fredda. Fu Zichichi, con la sua visione pacifista e lungimirante, a far sedere allo stesso tavolo scienziati americani, sovietici e cinesi, con l’obiettivo di disinnescare la minaccia nucleare attraverso il dialogo scientifico.
Da allora, la visione si è allargata. Non più solo guerra e pace, ma clima, salute, energia, ambiente, tecnologia. Con un’idea fissa: la scienza deve anticipare le crisi, non inseguirle.
In oltre quarant’anni, la Fondazione Ettore Majorana ha ospitato 147.000 studiosi, 160 Premi Nobel, 130 scuole post-universitarie. Una cifra che racconta bene quanto questa piccola città medievale sia diventata una capitale mondiale della scienza, silenziosa e operosa.
E a Erice, non si viene per passerella: si viene per confrontarsi, proporre, studiare. Qui giovani ricercatori dialogano con giganti del pensiero scientifico in un clima di scambio autentico, quasi familiare.
La sessione conclusiva si svolgerà martedì 12 agosto alle ore 10:00, con la presentazione delle relazioni finali dei Presidenti dei PMP, seguite dalle conclusioni di Cristian Galbiati e dall’intervento di Fabrizio Zichichi, che disegnerà la rotta verso l’edizione 2026. Ma non è solo un convegno, e non è solo scienza. È una comunità che ogni anno si riunisce per fare ciò che tutti dovremmo imparare a fare di più: ascoltare, capire e agire. In tempo.