Italia
Self check-in legittimo , parola al Tar
Il Tar del Lazio annulla la circolare del Viminale: affitti brevi più flessibili grazie al self check-in
Redazione28 Maggio 2025 - Turismo



  • Tastierino numerico per self check-in con chiavi di casa vacanze appese a un portachiavi a forma di casetta Turismo

    Roma – Niente più obbligo di incontrare di persona gli ospiti: il Tar del Lazio ha appena annullato la circolare del Ministero dell’Interno che vietava il self check-in nelle locazioni turistiche brevi. La sentenza è destinata ad avere ripercussioni anche su chi gestisce case vacanze nel Trapanese, dove il settore extra-alberghiero è in forte espansione.

    La norma, introdotta nel novembre 2024, obbligava i proprietari a verificare “de visu” l’identità dei propri ospiti. Una misura ritenuta da molti eccessiva, soprattutto in un’epoca in cui app e tastierini elettronici hanno reso l’ingresso autonomo la regola, non l’eccezione.

    AIGAB: “Vittoria per il buonsenso”

    A portare il caso davanti ai giudici è stata l’AIGAB, l’associazione italiana dei gestori di affitti brevi. E il Tar ha dato loro ragione: l’obbligo è sproporzionato, frena l’innovazione e non trova riscontro nelle direttive europee.
    «Finalmente si riconosce che i sistemi digitali offrono lo stesso livello di sicurezza del check-in in presenza», ha commentato il presidente Marco Celani. «Siamo pronti a collaborare con il governo per scrivere regole moderne, efficaci e sostenibili».

    Impatto diretto su chi affitta in Sicilia

    Per chi gestisce strutture a Trapani, Erice, San Vito Lo Capo, Valderice o Custonaci, la notizia è importante. In molti casi, il self check-in è l’unico sistema possibile per garantire flessibilità agli ospiti e gestire gli ingressi a distanza.
    «È una decisione che ci restituisce fiducia – spiega un operatore trapanese contattato da TrapaniOggi.it –. Evitare incontri fisici è spesso una necessità, soprattutto per chi ha più immobili o non vive nella stessa città».

    Verso una nuova regolamentazione (e nuove tasse)

    La sentenza arriva in un momento di forti cambiamenti per il settore. È attesa infatti una nuova riforma fiscale, che introdurrà l’IVA anche per i privati che affittano tramite piattaforme online.
    Intanto, sul piano normativo, si apre una fase di confronto tra governo e associazioni di categoria. Con un obiettivo condiviso: regolare senza penalizzare uno dei motori del turismo italiano.

    E nel Trapanese, dove l’estate è già alle porte, il verdetto del Tar suona come una buona notizia. Anche per chi, in vacanza, preferisce arrivare, digitare un codice e sentirsi subito a casa.




  • Italia
    Affitti brevi in Italia: un’opportunità economica in continua crescita?
    Gli affitti brevi in Italia raggiungono un valore di 66 miliardi di euro nel 2024, segnando un aumento di 10 miliardi rispetto all'anno precedente.
    Redazione3 Marzo 2025 - Economia



  • via siciliana con maschere in ceramica Economia

    Gli affitti brevi stanno assumendo un ruolo sempre più significativo nell’economia italiana, contribuendo in maniera sostanziale al PIL nazionale. Secondo gli ultimi dati, il settore ha generato 66 miliardi di euro nel 2024, rispetto ai 57 miliardi dell’anno precedente. Questa crescita esponenziale è trainata da diversi fattori, tra cui l’aumento delle prenotazioni dirette (che ammontano a 13 miliardi), il peso dell’indotto (52 miliardi) e gli investimenti in ristrutturazioni, arredi e manutenzioni (1 miliardo).

    Il patrimonio immobiliare disponibile

    L’Italia conta circa 9,6 milioni di seconde case non utilizzate, delle quali circa 496mila sono già inserite nelle piattaforme online per gli affitti brevi (dati aggiornati a gennaio 2025). Questo fenomeno interessa direttamente circa 500mila famiglie, con il 96% delle proprietà gestite da privati. Un quarto di queste strutture viene promosso attraverso operatori specializzati, evidenziando la crescente professionalizzazione del settore.

    L’analisi del mercato

    Il presidente di Aigab (Associazione degli operatori e dei gestori dello short rent), Marco Celani, ha recentemente presentato alla Camera dei deputati la survey “Mappatura, provenienza e redditività del patrimonio immobiliare italiano immesso sul circuito degli Affitti Brevi”. Questo studio, realizzato nell’ambito di ReFuture-Forum dell’Economia immobiliare, ha fornito una panoramica dettagliata sull’andamento del settore e sulle opportunità di crescita futura.

    Opportunità e sfide

    L’aumento della domanda di affitti brevi rappresenta un’opportunità per il settore immobiliare, favorendo la valorizzazione di immobili altrimenti inutilizzati e generando nuove entrate per i proprietari. Tuttavia, emergono anche sfide legate alla regolamentazione e alla gestione della concorrenza con il mercato alberghiero tradizionale. Il dibattito su normative più stringenti per gli affitti brevi continua, con possibili interventi da parte delle istituzioni per garantire un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità urbana.

    Il mercato degli affitti brevi in Italia si conferma come un motore economico in forte crescita, con prospettive sempre più rilevanti per investitori, proprietari e operatori del settore turistico. La professionalizzazione della gestione e una normativa adeguata potrebbero ulteriormente consolidare questo trend positivo nei prossimi anni.




  • Italia
    Codice CIN per le Strutture Turistiche in Italia: È Davvero Necessario?
    Codice CIN Obbligatorio per le Strutture Turistiche in Italia
    Redazione18 Febbraio 2025 - Turismo



  • codice cin per affitti brevi in italia Turismo

    Il settore turistico in Italia è regolamentato da specifiche normative che impongono obblighi ben precisi agli operatori del settore. Tra questi, uno degli adempimenti fondamentali è l’assegnazione e l’utilizzo del Codice Identificativo Nazionale (CIN). In questo articolo analizziamo cosa prevede la legge, quali sono le strutture soggette all’obbligo e quali sanzioni possono derivare dal mancato rispetto della normativa.

    Cos’è il Codice CIN e Perché è Obbligatorio?

    Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è un codice univoco rilasciato a ogni struttura turistica ricettiva, finalizzato a garantire la trasparenza dell’offerta e a combattere l’abusivismo nel settore. Questo codice deve essere esposto obbligatoriamente negli annunci pubblicitari e nelle piattaforme di prenotazione online.

    L’introduzione del CIN risponde alla necessità di:

    Quali Strutture Turistiche Devono Avere il CIN?

    Secondo le normative vigenti, in Italia l’obbligo del CIN riguarda diverse tipologie di strutture ricettive, tra cui:

    Le strutture ricettive devono richiedere il codice attraverso il portale della Regione Italia o tramite gli enti preposti. Una volta ottenuto, il CIN deve essere utilizzato in tutte le comunicazioni commerciali e promozionali della struttura.

    Sanzioni per il Mancato Rispetto della Normativa

    Il mancato rispetto dell’obbligo del CIN può comportare sanzioni amministrative e pecuniarie. Le autorità competenti possono applicare multe significative nei confronti di proprietari e gestori di strutture turistiche che non espongano correttamente il codice nelle proprie inserzioni.

    In particolare, le sanzioni previste includono:

    Vantaggi per i Turisti

    L’introduzione del Codice CIN porta benefici ai turisti. Ecco alcuni dei principali vantaggi:

    L’obbligo di utilizzo del Codice CIN per le strutture turistiche in Italia rappresenta un passo fondamentale verso una maggiore trasparenza e regolamentazione del settore. I gestori di strutture ricettive devono assicurarsi di essere conformi alla normativa per evitare sanzioni e garantire un servizio affidabile ai turisti.

    Se sei proprietario di una struttura ricettiva, verifica subito la tua posizione facendoti consigliare dal tuo consulenre e richiedi, se necessario, il tuo Codice CIN, per operare nel rispetto della legge.





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