Milano – A 24 anni di distanza dalla sua ultima esperienza da allenatore, Arrigo Sacchi potrebbe sorprendere il mondo del calcio con un clamoroso ritorno in panchina. Sembra incredibile, quasi surreale, ma a volte sognare non costa nulla. L’ex tecnico del Milan e della Nazionale italiana ha rivelato all’Adnkronos di stare seriamente considerando l’idea di rimettersi in gioco all’età di 78 anni.
“Sto pensando di tornare ad allenare, in Italia o all’estero”, ha dichiarato Sacchi con la solita schiettezza che lo contraddistingue. “Offerte? Ne ho tante. Ma se farlo in Italia non lo so. Perché io voglio troppo bene a questo Paese, solo che ho un difetto, dico quello che penso e quindi a volte devo dire quello che penso di noi. E questo mi dispiace dirlo. E quindi cerco di evitare prima. Mi chiedono di andare per esempio in Brasile, in Argentina, in Spagna. E tanti altri”.
Il mondo del calcio si interroga: si tratta di un’uscita provocatoria o c’è davvero la possibilità di rivedere Sacchi in giacca e cravatta, pronto a guidare una squadra con il suo celebre modulo offensivo e il pressing asfissiante? La sua ultima esperienza in panchina risale al 2001, quando accettò di guidare il Parma, ma l’avventura durò solo pochi giorni a causa di problemi di salute legati alla tensione nervosa. Da allora, il suo contributo al calcio è stato più teorico che pratico, con ruoli da dirigente e consulente.
Sacchi rimane una leggenda del calcio, un visionario che ha cambiato il modo di intendere il gioco, costruendo una squadra irripetibile nel Milan di fine anni ’80. Il suo palmarès parla da solo: uno Scudetto, due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali, due Supercoppe Europee e una Supercoppa Italiana con i rossoneri, oltre a un secondo posto mondiale con la Nazionale nel 1994.
Ma in un calcio moderno dove la tattica si evolve rapidamente e le pressioni sono sempre più alte, ci sarebbe ancora spazio per un Sacchi allenatore? Forse sì, in un ruolo meno operativo e più strategico, o forse solo nel sogno nostalgico dei tifosi che vorrebbero rivedere il suo Milan sulle panchine di oggi. Certo è che, se c’è qualcuno capace di sfidare il tempo e le convenzioni, quello è proprio Arrigo Sacchi.
Sognare non costa nulla, e chissà che, in qualche parte del mondo, Sacchi non stia già tracciando le linee di un nuovo capolavoro calcistico.