Campobello di Mazara
Sequestrati beni per 3 milioni all’autista di Messina Denaro [Video]
Maxi sequestro a Campobello di Mazara: bloccati beni per 3 milioni a Giovanni Luppino
Redazione11 Marzo 2025 - Cronaca
  • Estorsione imprenditore Partinico PalermoCronaca

    Campobello di Mazara –  I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un sequestro di beni per oltre 3 milioni di euro nei confronti di Giovanni Luppino, indicato dagli investigatori come l’autista del boss, Matteo Messina Denaro (deceduto). Il provvedimento, emesso dal tribunale di Trapani – sezione misure di prevenzione, ha colpito il patrimonio di Luppino, arrestato il 16 gennaio 2023 insieme al capomafia presso la clinica La Maddalena di Palermo, dove il boss doveva sottoporsi a cure oncologiche.

    La rete di finanziamenti per la latitanza del boss

    Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno permesso di tracciare flussi di denaro destinati al mantenimento della latitanza di Messina Denaro. Attraverso l’analisi di bonifici e assegni emessi da soggetti vicini al boss, gli inquirenti hanno individuato una rete di finanziamenti a sostegno del mafioso, dimostrando il ruolo attivo di Luppino nell’assicurare il sostegno economico al ricercato.

    I beni sequestrati: aziende, immobili e conti bancari

    Il sequestro ha riguardato un vasto patrimonio, tra cui:

    • Due aziende operanti nel settore della coltivazione, lavorazione e conservazione di frutti oleosi, ortaggi e frutta, con sede a Campobello di Mazara;
    • Sette immobili, tra appartamenti e terreni, distribuiti tra Campobello di Mazara e Castelvetrano;
    • Tre conti correnti bancari;
    • Un’automobile.

    Condanna in primo grado per l’autista del boss

    Giovanni Luppino è stato condannato in primo grado a 9 anni e 2 mesi di reclusione per il suo coinvolgimento nelle attività del clan. La sua vicinanza a Messina Denaro e il ruolo svolto nella rete di supporto al boss hanno portato le autorità a disporre il sequestro preventivo dei suoi beni.

    Un duro colpo alle finanze mafiose

    L’operazione della Guardia di Finanza rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata, colpendo le risorse economiche che hanno garantito per anni l’impunità ai vertici di Cosa Nostra in provincia di Trapani. Il sequestro rientra in una strategia più ampia volta a smantellare le basi finanziarie della mafia siciliana e in particolare di quella che ha fino ad oggi finanziato e protetto la trentennale latitanza dell’ormai deceduto boss di Castelvetrano Matteo Messina Denaro.





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