Erice – Nel tempo delle luci e delle celebrazioni, Misiliscemi sceglie di fermarsi e ricordare. Lo fa con un gesto sobrio, coerente, profondamente civile. Nell’ambito del Natale delle contrade, il Comune promuove “Montalto, la scelta”, un appuntamento dedicato alla memoria di Giuseppe Montalto, agente di Polizia Penitenziaria ucciso dalla mafia il 23 dicembre 1995.

L’evento si terrà martedì 23 dicembre alle ore 18.30, all’Auditorium “G. Pagoto” di Erice, e rappresenta uno dei momenti più densi di significato dell’intero calendario natalizio. Non uno spettacolo nel senso tradizionale, ma un racconto civile che intreccia musica, parola e teatro per restituire dignità al ricordo e profondità alla riflessione.

Giuseppe Montalto non è solo un nome da commemorare. È una storia che appartiene a questa terra, una scelta di servizio allo Stato che ancora oggi interroga le coscienze. Ricordarlo nel periodo natalizio significa ribadire che la memoria non è rituale, ma responsabilità.

Le musiche originali sono di Ceo Toscano, il libretto porta la firma di Vincenzo Di Stefano, mentre il reading teatrale è curato da Luana Rondinelli, in scena insieme ad Alberto Ritondo. Le voci di Irene Sciacca e Riccardo Sciacca accompagnano il racconto, costruendo un equilibrio misurato tra emozione e rispetto.

Sul piano musicale, l’ensemble è composto da Giusy Pellegrino al flauto traverso, Leonardo Cassarà al clarinetto e clarinetto basso, Giovanna Mirrione al pianoforte e lo stesso Ceo Toscano al violoncello. Una presenza discreta, mai invasiva, pensata per sostenere la narrazione senza sovrastarla.

L’iniziativa nasce in collaborazione con l’associazione APS Nada te Turbe di Trapani e si inserisce in un percorso più ampio che coinvolge anche le scuole. Nei giorni 18 e 19 dicembre sono infatti previste matinée scolastiche, alle 9.30 e alle 11.30, dedicate agli studenti, perché la memoria non resti confinata alle commemorazioni, ma diventi educazione civile.

Il Natale delle contrade di Misiliscemi dimostra così che è possibile celebrare senza dimenticare, costruire comunità senza perdere il senso della storia. In un territorio che ha pagato un prezzo alto alla criminalità, ricordare Giuseppe Montalto non è un atto simbolico: è una presa di posizione. Una scelta.