Editoriale
Il sogno di Berlusconi, la fissazione di Nordio….l’idea di Gelli
Giustizia, adesso è l’ora del referendum, a favore delle regole democratiche
  • Toga da magistrato appesa in aula di tribunale, con la scritta "La legge è uguale per tutti" in evidenzaAttualità

    Di Rino Giacalone – L’ultima parola, parlamentare, è stata scritta. Tagliamo in due la Giustizia e neghiamo ai cittadini ogni utile speranza. Hanno detto che è stato realizzato, con la separazione delle carriere il sogno di Berlusconi, la realtà ci consegna un risultato frutto delle fissazioni del ministro Nordio, che da massimo esponente del dicastero pare che avesse più desiderio di togliersi sassi dalle scarpe contro i suoi ex colleghi che risolvere i veri problemi del mondo giudiziario. Separa le carriere ma lascia vuoti gli uffici, manca personale ovunque.

    Le ragioni della legge di revisione costituzionale sono spiegate bene dalle modalità con le quali in Parlamento si è discussa la riforma, con tempi contingentati e non consentendo alle Camere di modificare ciò che il Governo ha deciso.

    Votazioni regolari, Costituzione calpestata! Una riforma introdotta dal Governo, con le due Camere che hanno potuto solo affrontarla come se fosse un decreto legge e non una riscrittura costituzionale, il potere legislativo messo un piano al di sotto di quello esecutivo, schiacciato, umiliato, la maggioranza meloniana, salviniana e trajana ha accettato il diktat. All’opposizione è stato negato il diritto a parlare. Regole e principi negati, dinanzi ad una collettività che speriamo sappia rispondere partecipando al referendum, dicendo di no a questo straccio di riforma, due fogli scarabocchiati che non hanno nulla a che fare con il testo Costituzionale.

    Dove sono i diritti dei cittadini? Dov’è quella larga maggioranza partecipata che la stessa Costituzione prevede per le riforme, previste con il valore della unità. Regge solo in questo Parlamento la parola separazione non solo per la Giustizia, ma anche la divisione, il divario, tra Parlamento e Paese reale.

    Una Costituzione umiliata, sfregiata, la Giustizia che resterà in preda alle sue crisi organizzative.
    Il sogno di Berlusconi, la fissazione di Nordio.

    Peggio ancora, oggi si realizzano le idee e i propositi della massoneria segreta della P2, la loggia del gran maestro Licio Gelli, lo stesso che a Trapani venne ad abbracciare i suoi “fratelli” che aprirono il “tempio” con la firma del commercialista palermitano Pino Mandalari, il consulente economico del capo mafia Totò Riina, e che in quelle logge fecero i modo che i capi di Cosa nostra potessero sedere ai tavoli con la politica, i professionisti, gli uomini delle istituzioni. Creando il cerchio magico delle collusioni.
    Condivideremo la battaglia che comincerà per il referendum, perché i cittadini scrivano il loro No a questa assurda riforma costituzionale, per difendere innanzitutto la Costituzione e con essa i diritti, i doveri e le libertà di tutti.

    La destra al Governo ha fatto cadere la sua maschera, quella del nuovo fascismo tutto dalla parte di Trump e Orban, quelli che per prima cosa non sopportano le regole democratiche.

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