Lampedusa (Agrigento) – Si trovano all’hotspot di contrada Imbriacola, i genitori e la mamma dei due bambini di circa due anni morti durante la traversata dalla Libia. I piccoli, recuperati ormai privi di vita dall’equipaggio della ong Nadir, sarebbero morti di sete, come ha raccontato il team medico della nave. Entrambe sotto choc, vengono assistite dal personale della Croce Rossa Italiana che gestisce il centro. A bordo del natante c’era anche un terzo cadavere di un uomo di circa 30 anni.
Secondo i racconti dell’equipaggio, i bambini e l’uomo erano già morti il giorno prima del soccorso, avvenuto nelle acque internazionali della zona Sar maltese. Il gommone era rimasto alla deriva per giorni, con il motore fuori uso e senza acqua né ripari. Quando la Nadir è arrivata sul posto, le condizioni di molti migranti erano critiche, in particolare delle donne, alcune con gravi ustioni causate dal contatto prolungato con carburante misto ad acqua salata.
I cadaveri dei bambini sono stati consegnati alle autorità di Lampedusa. Gli altri 60 sopravvissuti, tra cui diversi feriti, sono stati trasferiti all’hotspot. Nella struttura si trovano 304 persone, di cui 28 minori non accompagnati. Nel gruppo dei 57 migranti sbarcati ci sono 13 donne e 2 minori sedicenti originari di Gambia, Ghana, Niger, Sierra Leone, Nigeria e Togo.