Palermo
Gestione diga Trinità, Schifani contesta il dirigente Arturo Vallone
Siccità. Faraone: "Vallone solo capro espiatorio per stop diga Trinità". Carmina (M5S): "Il Governo abbandona la Sicilia"
Redazione31 Gennaio 2025 - Politica
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    Palermo – Sulla gestione della diga Trinità di Castelvetrano, Renato Schifani ha contestato al dirigente generale del dipartimento regionale Acqua e rifiuti Arturo Vallone, convocato a Palazzo d’Orleans nel pomeriggio di ieri 30 gennaio, le gravi criticità del suo ufficio sotto il profilo tecnico e operativo nella gestione dell’infrastruttura. Nella giornata di mercoledì 29 gennaio il presidente della Regione ha partecipato alla riunione tecnica al Mit proprio sulla diga Trinità per programmare interventi per la nomale funzionalità dell’invaso. Ancora nei giorni scorsi Schifani aveva chiesto proprio ai dirigenti del Dipartimento acqua e rifiuti un report giornaliero sulla diga.

    Le Reazioni

    Siccità. Faraone: “Vallone solo capro espiatorio per stop diga Trinità”

    “Il gioco di Schifani ormai è chiaro: di fronte alle gravissime responsabilità sue e di una classe politica di governo incapace, trova un povero cristo, un capro espiatorio, uno senza coperture politiche, uno su cui scaricare le responsabilità di tutto, gli butta la croce addosso e lo scaraventa in pasto all’opinione pubblica”.

    Lo scrive Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, sulla pagina Facebook di Iv Sicilia.

    “È toccato al povero direttore sanitario dell’ospedale di Villa Sofia, Aroldo Gabriele Rizzo, per i disastri nella sanità, poi a Giacomo Minio presidente della Fondazione Agrigento 2025 per i disastri sull’organizzazione degli eventi per la Capitale della cultura. Infine tocca al dirigente generale del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, Arturo Vallone, pagare per la chiusura della diga Trinità e i disastri sulla crisi idrica in Sicilia. Il Presidente Schifani non ha gli attributi per assumersi le responsabilità, non tocca assessori, non tocca i partiti, non tocca i mostri sacri campioni di preferenze, tutti ai loro posti a combinar danni, i poveri cristi a casa”, conclude.

    Carmina (M5s): “Il Governo abbandona la Sicilia alla sete e al disastro economico e sversa acqua in mare”

    “La Sicilia è assetata e il governo Meloni guarda altrove, mentre la nostra agricoltura e i nostri cittadini pagano il prezzo dell’incapacità e dell’indifferenza.” Con queste parole, la deputata del Movimento 5 Stelle, Ida Carmina, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per denunciare l’inaccettabile immobilismo del governo di fronte alla crisi idrica che sta devastando la Regione. “Da anni, la Sicilia è vittima di un’emergenza idrica sempre più grave, causata dai cambiamenti climatici ma resa insostenibile da una rete di distribuzione inefficiente e obsoleta che provoca la perdita di oltre il 50% dell’acqua e dall’incapacità di accumulo degli invasi siciliani. Eclatante è il caso della diga Trinità di Castelvetrano, che il Ministro Salvini ha deciso di “mettere fuori esercizio” per presunti problemi di sicurezza, senza però prevedere alcun intervento per la sua messa in sicurezza. Il risultato è che oggi oltre 100.000 metri cubi d’acqua al giorno vengono scaricati in mare, mentre l’agricoltura delle province di Trapani e Agrigento soffoca e i cittadini vedono ridotte le proprie forniture d’acqua fino al 45%”. È inaccettabile che il governo nazionale e la Regione Siciliana, guidata da Schifani, espressione della stessa maggioranza, continuino a girarsi dall’altra parte e prendano tempo e non pongano in essere azioni immediate mentre l’ acqua di un importante invaso finisce in mare. La Sicilia non può essere lasciata al proprio destino: servono interventi immediati per salvare il settore agricolo e garantire ai siciliani il diritto all’acqua, bene primario e fondamentale. Basta con le promesse: si trovino subito i fondi per la sicurezza e la piena funzionalità della diga Trinità, si investa per migliorare la rete idrica e si adottino misure concrete prima che l’estate trasformi questa crisi in una vera catastrofe. Chiedo al governo di assumersi le proprie responsabilità e di passare dalle parole ai fatti, smettendola di trattare la Sicilia come una terra di serie B” conclude Carmina.

     




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