Gela (Caltanissetta) -Sventata l’evasione di un detenuto a Gela. L’episodio è stato segnalato da Calogero Navarra, segretario per la Sicilia del Sappe. Il detenuto, secondo quanto riporta la nota del sindacato, stava per essere visitato. Avrebbe strattonato la scorta e tentato di evadere. «L’attenta vigilanza della Polizia Penitenziaria ha però scongiurato il compimento del grave evento critico».
“L’uomo, soggetto con problemi psichiatrici, durante la presenza in Ospedale ha tentato di svicolare dalla scorta, ma il personale di Polizia Penitenziaria ha fronteggiato il maldestro tentatico con professionalità e senso del dovere. L’episodio è emblematico per comprendere i rischi derivanti dai facili ricoveri cosiddetti a vista nonché dal pericolo dell’utilizzo illecito dei cellulari nell’ambito Penitenziario”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato
Donato Capece, segretario generale del Sindaco, esterna il “pubblico plauso del SAPPE al personale di Polizia Penitenziaria addetto alla scorta che ha evitato il compimento di un grave evento critico con estrema professionalità. Oramai anche i tentativi di fuga dei detenuti, sia che avvengano dagli ospedali, dai tribunali o dagli istituti di pena stanno diventando una mera statistica”.
Capece denuncia infine “una volta di più le quotidiane difficoltà operative con cui si confrontano quotidianamente le unità di Polizia Penitenziaria in servizio nelle carceri siciliane e nei Nuclei Traduzioni e Piantonamenti dei penitenziari: agenti che sono sotto organico, non retribuiti degnamente, con poca formazione e aggiornamento professionale, impiegati in servizi quotidiani ben oltre le 9 ore di servizio, con mezzi di trasporto dei detenuti spessissimo inidonei a circolare per le strade del Paese, fermi nelle officine perché non ci sono soldi per ripararli o con centinaia di migliaia di chilometri già percorsi Riteniamo che sia necessario rivedere il sistema sanitario: a nostro avviso riteniamo una certa facilità d’invio di detenuti verso le strutture sanitarie pubbliche. Troppi casi di invio in codice rosso poi ritenuti non di carattere d’urgenza”.
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