Trapani
Carceri: A Trapani 50 detenuti ritardano rientro dai passeggi
Sul posto polizia e magistrati di sorveglianza
Redazione6 Giugno 2025 - Cronaca



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    Trapani – “Una cinquantina di detenuti della Casa Circondariale di Trapani dalle 15 e fino a tarda sera si sono rifiutati di rientrare nelle proprie celle permanendo nei passeggi. Questo per cercare di ottenere un’estensione degli orari delle attività in comune (c.d. socialità) e delle telefonate con i congiunti. Sul posto, oltre alla sempre presente Polizia Penitenziaria, sono intervenuti i magistrati di sorveglianza per condurre una lunga mediazione che solo pochi minuti fa ha avuto esito positivo”.

    Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria che poi prosegue.

    “Nostro malgrado, continuano senza soluzione di continuità i disordini e le tensioni nelle carceri del Paese, dal nord al sud ed, è proprio il caso di dire, isole comprese. Tumulti, aggressioni, olio bollente che fa notizia, giustamente, quando lanciato contro un presunto serial killer, ma non la fa allo stesso modo le numerose altre volte che viene lanciato verso gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, così come non fanno notizia le violenze e gli stupri fra detenuti stessi, salvo che non siano seguiti da tumulti come accaduto l’altro ieri a Genova o che non siano perpetrati in danno di un ristretto per un qualunque motivo alla ribalta della cronaca. Polizia penitenziaria che a Trapani è stata trattenuta in servizio dalle 8.00 di stamani fino a poco fa, ma che lungo la penisola viene impiegata anche per 26 ore continuative nell’esercizio di un vero e proprio caporalato di stato”, commenta il Segretario della UILPA.

    “Tutto ciò mentre il Governo, al di là della propaganda e talvolta persino dei buoni propositi, rimane inerte, tanto che solo ieri il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante la cerimonia d’insediamento del neo Capo DAP, Stefano Carmine de Michele, ha ‘certificato’, che le rivolte carcerarie sono in aumento, nonostante il decreto sicurezza. Peraltro, solo stamattina la UILPA Polizia Penitenziaria di Trapani, unitamente ad altre Organizzazioni Sindacali, aveva dichiarato lo stato di agitazione per la non più sopportabile carenza di personale. Complessivamente, alla Polizia penitenziaria mancano almeno 18mila unità a fronte di 16mila detenuti in esubero, e ricordiamo che siamo sempre disponibili a un confronto pubblico sui numeri con chicchessia. In queste condizioni qualsiasi azienda sarebbe da tempo fallita e seppellita e se le prigioni in qualche misura ancora reggono è solo grazie al sacrificio degli operatori, che però adesso sono stremati nelle forze e mortificati quando non oltraggiati nel morale anche dalle continue assegnazioni di agenti in sedi ministeriali ed extrapenitenziarie, in barba alle sofferenze di quelli sempre più sguarniti nelle carceri. Serve un’inversione di rotta, prima dell’estate o si rischia la catastrofe”, conclude De Fazio.

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