Quale borgo siciliano nasconde un tesoro botanico unico?
Scopri un luogo dove storia, natura e panorami mozzafiato si incontrano, regalando un'esperienza indimenticabile tra antiche leggende e rarità botaniche.
Quale borgo siciliano nasconde un tesoro botanico unico?
Scopri un luogo dove storia, natura e panorami mozzafiato si incontrano, regalando un’esperienza indimenticabile tra antiche leggende e rarità botaniche.
Nel cuore della Sicilia, a circa 646 metri sul livello del mare, si trova un piccolo gioiello incastonato tra le colline: un borgo che conserva il fascino di un passato medievale e un patrimonio naturale sorprendente. La sua storia affonda le radici nell’antica Castanìa, fondata, secondo la leggenda, da alcuni compagni di Enea in fuga da Troia. Il nome stesso, derivante probabilmente da “Castrum Aenea”, racconta di epiche traversate e insediamenti che hanno plasmato il territorio.
L’antica Castania, centro storico dell’odierna Castell’Umberto, sorge sui Nebrodi lungo la valle del fiume Fitalia. La sua ubicazione è narrata dal geografo arabo Al Idrisi nel secolo IX ed è accertata dai bizantini di Demenna, colonia spartana sui Nebrodi. Il centro, nel periodo medievale, fu di notevole importanza perché limes tra culture arabe, greche, latine e normanne. I ruderi di diversi castelli e le numerose torri esistenti (divenuti campanili) testimoniano un passato misterioso. La presenza di 39 chiese, o edifici di culto, è un patrimonio culturale incredibile. Il borgo medievale fu distrutto tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 da un terremoto, alluvioni e frane. Le aristocrazie di Castania e Santa Marina furono celebri nella storia della Sicilia: Barresi, Lanza, Sollima, Galletti, Bonanno e Moncada.
Panorami e architetture senza tempo
Chi visita questo borgo rimane incantato dalla sua atmosfera unica, con il centro storico che custodisce edifici medievali e chiese che raccontano secoli di storia. Dalla Chiesa di Santa Croce, situata in una posizione privilegiata su una collina, si gode di una vista impareggiabile: le isole Eolie all’orizzonte, le vallate boschive circostanti e, nelle giornate limpide, l’Etna che si erge maestoso verso oriente. A pochi passi dal centro, si può esplorare l’antico borgo di Castanìa, dove il tempo sembra essersi fermato tra le rovine di antiche chiese e la suggestiva torre del castello.
Il tesoro botanico: i corbezzoli monumentali
Oltre alla sua storia affascinante, il borgo custodisce un tesoro unico nel suo genere: due straordinari esemplari di Arbutus unedo, meglio conosciuto come corbezzolo siciliano. Questi alberi, normalmente arbusti, hanno assunto un portamento arboreo con tronchi attorcigliati e maestosi, un fenomeno raro chiamato “monocormia”. Si trovano nella ex Villa Franchina, donata alla Chiesa dal Dr. Vincenzo Franchina, e rappresentano un autentico patrimonio naturale.
Il corbezzolo: tra mito, storia e tradizione
Il corbezzolo non è solo un elemento iconico della macchia mediterranea, ma è stato anche simbolo del patriottismo italiano: i suoi fiori bianchi, i frutti rossi e il fogliame verde rievocano il tricolore. Il frutto, chiamato in dialetto “mbriaculi” per il leggero effetto inebriante che si dice provochi se consumato in grandi quantità, è ricco di vitamine, polifenoli e proprietà officinali. Il suo miele pregiato e il frutto stesso vengono impiegati in liquori, sciroppi e persino in un particolare aceto, un tempo usato per condire la caponata.
Un viaggio tra natura e sapori
Visitare questo borgo è un’occasione unica per immergersi in un luogo dove il passato convive armoniosamente con la natura. Una passeggiata tra i suoi vicoli, seguita da una sosta per ammirare i maestosi corbezzoli, offre un’esperienza indimenticabile. Senza dimenticare la possibilità di degustare i sapori autentici della tradizione siciliana, dal miele di corbezzolo alle confetture artigianali, in un viaggio sensoriale che lega storia, botanica e gastronomia.
Come arrivare
Il borgo si trova nel territorio della provincia di Messina ed è facilmente raggiungibile in auto tramite la SS116. Per chi viaggia da Catania o Palermo, l’uscita consigliata è sull’autostrada A20 con direzione verso la strada provinciale. È anche possibile arrivare in treno fino alla stazione più vicina e proseguire con un servizio autobus locale.