Trapani
Un ufficio (mafioso) disbriga faccende
Processo “Eirene”: prosegue la testimonianza dell’investigatore Cuciti
Rino Giacalone26 Settembre 2025 - Cronaca
  • Tribunale di Trapani, sede del Palazzo di GiustiziaCronaca

    Trapani – di Rino Giacalone  – Si è concentrata sulle intercettazioni dei colloqui tra i presunti appartenenti al gruppo mafioso capeggiato dall’alcamese Ciccio Coppola, la testimonianza di martedì scorso in Tribunale dell’ispettore Giuseppe Cuciti appartenente alla Squadra Mobile di Trapani. Cuciti si è occupato delle indagini antimafia oggi oggetto del processo “Eirene”, che si sta svolgendo davanti al collegio presieduto dal giudice Messina con a latere i giudici Badalucco e Nodari. L’ispettore per quasi sette ore ha risposto alle domande del pm Pierangelo Padova, ripercorrendo il contenuto delle intercettazioni e dando i nomi dei protagonisti per ognuna di esse.

    In particolare oggetto della testimonianza sono stati i colloqui tra Coppola e Giosuè Di Gregorio, tutti e due tra gli imputati. Dialoghi dai quali è venuto fuori come il clan operava anche per sbrigare faccende ordinarie, una sorta di “mafia di prossimità” alla quale rivolgersi per i più disparati motivi. I due parlavano tra loro non celando l’appartenenza, rivendicando la guida del “mandamento” o della “famiglia”, termini propri dell’organizzazione mafiosa. Facendo anche nomi.

    E’ venuto fuori dalle intercettazioni il nome del conclamato mafioso Mariano Asaro, tornato libero dopo una lunga detenzione. Di Gregorio parlando di Asaro lo ha indicato come “boss buono”.

    Insomma un personaggio che almeno ai tempi dell’intercettazione, nel 2022, avrebbe avuto ancora un ruolo nell’organizzazione.

    Tra le vicende emerse anche quella di un medico, Giacinto Raspanti, che si sarebbe rivolto a Coppola, per risolvere i rapporti con Ignazio Melodia, altro soggetto coinvolto in passato indagini di mafia, parente dei famigerati Melodia, esponenti di punta della famiglia mafiosa alcamese, omonimo del più famoso Ignazio Melodia, medico, morto da qualche tempo. Raspanti aveva dato in affitto una casa a Ignazio Melodia che però non era stato puntuale nel pagamento della locazione.

    Nessuna collusione del medico con il clan, ha spiegato l’ispettore, la conoscenza con Coppola, al quale lui si era rivolto, derivava dal fatto che questo era un suo paziente. Altra vicenda emersa quella riguardante un altro medico, nel frattempo scomparso, Guido Faillace, che risultò tra gli indagati dell’inchiesta, a proposito di un concorso all’Asp di Trapani, che Coppola avrebbe tentato di mediare a favore di una propria conoscente.

    La testimonianza proseguirà nella prossima udienza fissata per il 14 ottobre, quando è prevista venga affrontata la posizione di uno degli imputati più importanti del processo, l’ex senatore Nino Papania, accusato di voto di scambio politico mafioso

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