Notizia ANSA. Cambiano le regole per gli imbarchi: basterà la carta d’imbarco per volare nei Paesi Schengen. Una semplificazione che però divide passeggeri e associazioni dei consumatori.
ROMA – Una carta d’imbarco tra le mani e via, pronti a salire sull’aereo. Niente più documenti da mostrare al gate, almeno per chi vola in Italia o in uno dei Paesi dell’area Schengen. È questa la novità che da oggi, 10 luglio 2025, cambia il volto degli imbarchi negli aeroporti italiani. A comunicarlo è stata l’Enac, con una decisione confermata dal Ministero dell’Interno e riportata oggi dall’ANSA.
Una piccola rivoluzione per milioni di passeggeri, che si traduce in controlli più veloci e meno burocrazia. Ma non tutti la prendono bene. C’è chi esulta, certo. Ma anche chi teme falle nella sicurezza e chiede subito chiarimenti.
Per chi è diretto verso una città italiana o europea compresa nell’area Schengen, non sarà più necessario esibire il documento di identità al momento dell’imbarco. Basterà presentare la carta d’imbarco.
Semplificazione, sì. Ma non totale libertà: il documento va comunque portato con sé, pronto da mostrare in caso di controlli. Resta invece obbligatorio per chi vola verso Paesi fuori Schengen, come Irlanda o Cipro.
Secondo l’Enac, la misura – già adottata in Paesi come la Germania – potrebbe dimezzare i tempi di attesa ai gate e riguardare circa 51 milioni di viaggiatori italiani ogni anno.
“La burocrazia rallenta e innervosisce. Togliendo l’obbligo del documento, i passeggeri potranno imbarcarsi con più rapidità”, ha spiegato Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac. Nessun abbassamento della guardia, assicura: “I controlli di sicurezza restano tutti. E i documenti devono comunque essere a disposizione”.
Un’operazione snellimento che, secondo l’Ente, vuole rendere il viaggio aereo più simile a quello ferroviario, dove spesso è sufficiente un biglietto digitale per salire a bordo.
Se dai sindacati arrivano segnali di apertura, con la UIL Trasporti che parla di “scelta utile per rendere il trasporto aereo più accessibile”, i consumatori non ci stanno.
Il Codacons è netto: “Siamo stupiti. Così si rischia che un passeggero salga a bordo con la carta d’imbarco di un altro. Non si può sacrificare la sicurezza per la velocità”.
Anche Assoutenti lancia l’allarme e chiede un incontro urgente con l’Enac: “Siamo in un periodo storico complicato, con crisi geopolitiche e tensioni globali. Prima di adottare una misura così delicata serviva un confronto, per garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini”.
Le associazioni paventano scenari inquietanti: identità nascoste, imbarchi fraudolenti, controlli aggirati. Il timore è che la novità possa aprire spiragli a chi vuole aggirare le regole. E non solo: potrebbe creare disparità di trattamento tra passeggeri, con aeroporti che adottano prassi diverse.
D’altra parte, la digitalizzazione dei viaggi è un processo inarrestabile, e il riconoscimento facciale – già attivo in alcuni hub europei – potrebbe presto diventare il nuovo standard.
La misura è operativa da subito, ma le polemiche rischiano di accompagnarla per mesi. Velocizzare sì, ma non a ogni costo: è questo il messaggio che arriva da chi rappresenta i diritti dei viaggiatori.
Nel frattempo, i passeggeri dovranno abituarsi alla novità: niente più documenti al gate per volare in Europa. Ma è bene non lasciarli a casa: potrebbero servirvi comunque.