Trapani
Asp Trapani revoca incarico al commercialista Antonio Maria Sciacchitano
Era stato nominato nel periodo in cui managare era Vincenzo Spera
Redazione15 Giugno 2025 - Cronaca



  • Dimissioni direttore sanitario Trapani Cronaca

    Trapani – Anche l’Asp di Trapani come aveva fatto la Regione siciliana liquida Antonio Maria Sciacchitano.  

    Il direttore generale facente funzioni dell’Asp di Trapani, Danilo Palazzolo, ha proceduto alla cessazione immediata dell’incarico di presidente dell’organismo indipendente di Valutazione, al commercialista palermitano Antonio Maria Sciacchitano.

    Il provvedimento, come si legge nella delibera pubblicata, viene emanato “per il venir meno dei requisiti specifici di integrità”, dopo che è stata acquisita la notifica del provvedimento della misura cautelare interdittiva e l’interdizione per un anno dai pubblici uffici, emessa il 10 giugno dal gip dal tribunale di Palermo.

    Il commercialista originario di Corleone, finito agli arresti domiciliari, – annota il giudice per le indagini preliminari – avrebbe “sfruttato il ruolo ricoperto” e “approfittato delle conoscenze riconducibili alla funzione” per agevolare alcuni imprenditori nella gare di appalto sanitarie, “influenzando dirigenti sanitari di cui in passato aveva propiziato la nomina”.

    L’indagine del comando del Nucleo di polizia economica finanziaria riguarda cinque gare che sarebbero state pilotate in altrettante aziende sanitarie.

    Sciacchitano era stato nominato all’Asp il 5 ottobre 2022 quando commissario dell’Asp Trapani era Vincenzo Spera, il cui nome compare in quest’ultima inchiesta giudiziaria che ha coinvolto nuovamente la sanità regionale.

    Nell’inchiesta ci sono diversi contatti con Vincenzo Spera, ex provveditore dell’Arnas Civico di Palermo e poi, nel luglio 2022, nominato commissario straordinario dell’Asp di Trapani dall’assessore regionale Ruggero Razza. Allora Sciacchitano si attivò con Colletti per sponsorizzare il suo sostituto: “Non sarebbe il caso di accelerare sta cosa di Lo Medico?”.

     




  • Trapani
    Scandalo sanità: gli indagati parlavano in codice in un bando per l’Asp di Trapani
    Due indagati provarono ad adottare un linguaggio criptico parlando di «mozzarelle» e «pane cunzato»
    Redazione13 Giugno 2025 - Cronaca



  • Dimissioni direttore sanitario Trapani Cronaca

    Trapani – Erano gestiti a tavolino da Antonino Sciacchitano, commercialista con una sfilza di incarichi nelle Asp di mezza isola, e ritenuto da i personaggi di spicco dell’inchiesta della Procura di Palermo, effettuata dalla guardia di finanza.

    L’andamento degli appalti veniva concordato tra i componenti delle commissioni che dovevano assegnarli e le imprese che partecipavano alle gare. Come a giugno del 2022 per un bando della Asp di Trapani per cui Giovanni Cino, faccendiere vicino a Sciacchitano, mette in contatto il commissario di gara Mario Marchese con Mario Festinese, referente dell’impresa che poi vincerà la gara, la Polygon.

    Marchese in una conversazione intercettata con Cino annuncia di essere abbastanza sicuro di poter garantire al gruppo imprenditoriale spalleggiato non soltanto l’aggiudicazione, ma addirittura un’aggiudicazione con uno scarto di assoluto rilievo sul secondo classificato (19 punti, se non addirittura venti).

    I due adottano un linguaggio criptico parlando di «mozzarelle» e «pane cunzato» , in maniera, tuttavia, «così tanto improvvida – scrive il gip – da lasciar intendere perfettamente a un ascoltatore anche poco meno che disattento quale fosse il vero oggetto della discussione».

    Dal canto suo Sciacchitano, sfruttando la sua influenza presso i vertici direttivi dell’Asp di Trapani, da presidente dell’organismo interno di valutazione fa pressioni per l’aggiudicazione definitiva alla Polygon Spa e peri accelerare il rilascio della certificazione antimafia.

    Nell’inchiesta che ha ancora una volta coinvolto la sanità siciliana, spunta il nome di Vincenzo Spera, ex commissario straordinario dell’Asp di Trapani. Il suo ruolo viene citato in più punti dell’ordinanza che ha portato agli arresti e alle interdizioni per imprenditori e manager coinvolti nel presunto sistema di corruzione che avrebbe truccato appalti milionari, tra cui proprio quelli dell’Asp trapanese.




  • Trapani
    Scandalo Asp di Trapani, Croce si difende
    In una memoria di nove pagine l'autodifesa del manager della sanità trapanese
    Redazione20 Marzo 2025 - Salute



  • Salute

    Trapani – E’ un documento di nove pagine. Dentro l’autodifesa del manager dell’Asp di Trapani Ferdinando Croce. La relazione in questione è stata redatta in occasione della visita degli ispettori del ministero della Salute in questi a Trapani. In queste nove pagine Croce scrive che i ritardi nella refertazione degli esami istologici all’Asp non gli furono segnalati dal commissario straordinario uscente, Vincenzo Spera, nel passaggio di consegne dell’1 febbraio 2024.

    Croce ripercorre le tappe fin dal suo insediamento

    Nella relazione il direttore generale dell’Asp di Trapani, ripercorre le tappe della vicenda che ha fatto scoppiare lo scandalo sui ritardi nella refertazione degli esami istologici, oltre 3 mila, facendo un passo indietro fino all’ottobre del 2023, quando emerse “per la prima volta la notizia di un ritardo nella refertazione degli esami istologici”.

    L’attuale manager dunque non ci sta ad essere la vittima sacrificale e dà la sua versione dei fatti mettendo in luce un’altra data: quella del 14 febbraio 2024 in occasione della convocazione del Collegio di Direzione, organo di supporto al vertice dell’azienda con funzioni consultive e propositive. In quell’occasione invita i presenti a comunicare eventuali criticità e il direttore del dipartimento Oncologico, Leonardo Zichichi, si “limita” a segnalare un problema di carenza di medici, soprattutto nell’Anatomia patologica. C’è carenza di medici in grado di ‘leggere’ i vetrini processati e stendere i referti. Ed ora Croce dice agli ispettori che “una settimana dopo” il suo insediamento come commissario dell’Asp dispose una prima selezione per incarichi a tempo determinato.

    Poi  ricorda che in oltre due anni alla guida degli uffici dell’Asp trapanese, ha pubblicato tre avvisi per incarichi di anatomopatologi a tempo determinato e uno per la mobilità di quattro medici, oltre ad un concorso per assunzioni a tempo indeterminato. Bandita anche una selezione per il ruolo di direttore dell’Unità operativa complessa di Anatomia patologica. In questo caso la richiesta d’autorizzazione inviata alla Regione porta la data del 5 dicembre 2024, mentre l’ok arriva il 4 marzo.

    Chiusura aboratorio di Anatomia patologica dell’ospedale di Castelvetrano

    Tutto quello che ha fatto però non è servito a colmare il gap dell’Anatomia patologica dell’Asp di Trapani. Al momento i medici sono tre, rispetto ai nove previsti dalla pianta organica. Sono le carenze alla base dei gravi ritardi accumulati nei mesi scorsi in una vicenda che racconta come i difetti di comunicazione possano incidere pesantemente sui servizi ai cittadini. Croce, infatti, sostiene di non avere saputo nulla neanche della disposizione dell’allora direttrice sanitaria, Maria Grazia Furnari, che il 16 gennaio 2024 diede mandato di chiudere il laboratorio di Anatomia patologica dell’ospedale di Castelvetrano.

    L’obiettivo era concentrare personale e mezzi sul laboratorio dell’ospedale di Trapani per potere recuperare i ritardi accumulati fino a quel momento negli esami istologici. Nessuno diede seguito all’ordine. Sarà lo stesso Croce, nel novembre 2024, a chiudere il laboratorio di Castelvetrano.

    Il vero allarme sui ritardi parte a luglio 2024

    Il manager ribadisce agli ispettori ministeriali quanto già detto agli inviati dell’assessorato regionale alla Salute. L’esistenza di tremila esami istologici ancora da refertare gli fu comunicata per la prima volta il 2 luglio 2024. L’allarme fu lanciato dall’allora direttore dell’Anatomia patologica del Sant’Antonio Abate di Trapani, Domenico Messina, poi andato in pensione. Ma erano trascorsi già nove mesi dal primo alert.

    Cosa fa Croce per ridurre il gap

    Croce decise di procedere “con due iniziative parallele e cumulative”. Da un lato l’appello a tutte le aziende del servizio sanitario regionale per la stipula di convenzioni che potessero consentire “lo smaltimento integrale” delle refertazione, dall’altro la richiesta all’assessorato, di potere esternalizzare il servizio. (Fonte Live Sicilia)

    Conteggiati i referti risultati positivi

    Intanto sono stati conteggiati i referti risultati positivi a patologie tumorali. Sono 206 su oltre 3.000 i campioni istologici risultati “positivi” a patologie tumorali al termine dell’attività di refertazione compiuta dalle aziende del Servizio sanitario regionale coinvolte per azzerare i ritardi accumulati dall’Asp di Trapani. Il dato ufficiale emerge dal report finale della task force messa in campo dalla Regione, su input del presidente Renato Schifani, a partire dal 4 marzo.

    In particolare, i soggetti “positivi” sono 46 per il 2024 e 160 per il 2025. I campioni prelevati a gennaio e febbraio di quest’anno sono 1.908 e sono stati analizzati nel rispetto del target temporale dei 20 giorni lavorativi nel 98% dei casi, grazie alla rete istituita dall’assessorato della Salute per superare la grave situazione e scongiurare l’insorgere di ulteriori ritardi.

    Nel frattempo nella giornata di ieri gli ispettori ministeriali hanno continuato il loro lavoro, richiedendo documenti e ascoltano gli anatomopatologi, il Direttore generale e il direttore sanitario, e pare che siano arrivati anche i carabinieri a controllare e a portare via documenti.





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