Cristoforo Galia (Trapani, 1922 – 1987) è stato uno dei più importanti artisti decoratori trapanesi del Novecento. La sua arte, profondamente radicata nella tradizione siciliana, si ispirava ai grandi maestri del passato, coniugando il gusto classico con una sensibilità moderna.
Fin da giovane, Galia mostrò un talento naturale per il disegno e il colore. Dopo aver partecipato a diverse competizioni di pittura, iniziò la sua formazione presso la scuola di decorazione del maestro Pedone, con il quale lavorò al restauro del Teatro Garibaldi di Trapani. Questo fu solo l’inizio di una lunga serie di restauri, tra cui spicca quello del Palazzo D’Alì, attuale sede del Comune di Trapani.
Negli anni successivi, Galia si dedicò a un’intensa ricerca artistica, esplorando nuove tecniche e affinando il proprio stile. A partire dagli anni ’70, iniziò a esporre le sue opere in numerose mostre, ottenendo un crescente successo di pubblico e di critica. La sua arte, caratterizzata da un’attenta osservazione della natura e da una straordinaria padronanza tecnica, era un inno alla bellezza e alla ricchezza del territorio siciliano.
Negli anni ’80, Galia intensificò la sua attività, realizzando importanti interventi decorativi e restauri presso dimore patrizie trapanesi. Tra le sue ultime opere, spicca il restauro di Villa Maria, un’opera che testimonia il suo straordinario talento.
Con la scomparsa di Cristoforo Galia, si è chiuso un capitolo importante della storia dell’arte trapanese. Le sue opere, disseminate nei palazzi storici della città, continuano a raccontare la storia di un artista straordinario, custode di una tradizione che ha reso grande la città di Trapani.