Trapani – Il vescovo della diocesi di Trapani Pietro Maria Fragnelli, in via cautelativa, ha proceduto a notificare un provvedimento disciplinare canonico ad un presbitero che era stato rimosso dal suo incarico di parroco dopo una segnalazione circa l’operato del presbitero stesso.
La disposizione restrittiva è stata presa in seguito ad una indagine canonica previa avviata dal vescovo attraverso un suo delegato esterno alla Diocesi.
In attesa delle valutazioni dei Dicasteri vaticani competenti, la decisione si è resa necessaria per garantire la serenità di tutte le parti coinvolte e la ricerca della verità dei fatti per il maggior bene di tutti, soprattutto delle persone fragili.
Mons. Fragnelli invita tutti, clero e fedeli, a pregare intensamente perché non manchi la luce dello Spirito e questo momento di sofferenza che tocca il corpo ecclesiale diventi occasione di rinnovamento e conversione, sorregga l’umiltà della speranza, la ricerca della giustizia nella misericordia senza tentennamenti, confermi la Chiesa di Trapani nella scelta preferenziale dei deboli.
Enna – Il pm della procura a Enna, Stefania Leonte, ritenendo sussistenti tutti gli elementi probatori, ha disposto il rinvio a giudizio con l’accusa di falsa testimonianza per il vescovo della diocesi di Piazza Armerina, Rosario Gisana e per il vicario giudiziale , Vincenzo Murgano, attuale parroco della chiesa Madre di Enna.
I due prelati avevano ricevuto l’avviso di conclusioni indagini lo scorso dicembre dopo la denuncia di Antonio Messina, l’archeologo che ha dato la stura al processo contro Giuseppe Rugolo, il sacerdote condannato lo scorso 5 marzo, a 4 anni e mezzo di carcere, dal tribunale di Enna, per violenza sessuale a danno di minori. Il vescovo Gisana e monsignor Murgano sono accusati di avere mentito in aula durante il processo a Rugolo.
Il vescovo non avrebbe detto il vero anche sull’offerta di denaro, 25 mila euro in contanti, che avrebbe proposto, secondo i magistrati, a Messina in cambio del silenzio. Gisana e Murgano dovranno comparire davanti al tribunale di Enna, giudice Maria Rosaria Santoni, il prossimo 26 maggio.