Italia
Bonifici istantanei: vantaggi e rischi da conoscere
Veloci e comodi, i bonifici istantanei rivoluzionano i pagamenti, ma nascondono insidie: ecco cosa sapere prima di usarli.
Redazione15 Giugno 2025 - Economia



  • Smartphone su scrivania con schermata di conferma bonifico istantaneo, accanto a tazza, penna e taccuino. Economia

    Bonifici istantanei: comodi, veloci… ma sei davvero pronto a usarli?

    Economia – Un clic, dieci secondi, soldi trasferiti. Sembra magia, ma è solo tecnologia. O meglio: è il bonifico istantaneo, la nuova frontiera dei pagamenti digitali. Una rivoluzione silenziosa che ormai scorre sotto le dita di chiunque abbia uno smartphone e un conto in banca. Ma, come ogni innovazione, porta con sé vantaggi e rischi. E no, non basta essere “digitali” per stare tranquilli.

    Cos’è un bonifico istantaneo, in parole semplici

    È un trasferimento di denaro in euro che arriva a destinazione in meno di 10 secondi. Giorno o notte, festivi compresi. Funziona 24/7, basta che la banca (la tua e quella del destinatario) aderisca al circuito SEPA Instant. E serve, ovviamente, che i soldi sul conto ci siano davvero.

    Dal 2019 si possono inviare fino a 100.000 euro per volta. Ma attenzione: non si può tornare indietro. Se sbagli IBAN o se finisci in una truffa, addio soldi.

    In cosa si differenzia da un bonifico “normale”?

    Principalmente nel tempo. Il bonifico classico può impiegare anche 48 ore per arrivare a destinazione, mentre quello istantaneo… ci mette meno di quanto impiegheresti a scrivere “arrivato?”. Presto però, entro il 9 ottobre 2025, tutte le banche dovranno offrire bonifici istantanei e sarà attiva anche la verifica automatica del nome del destinatario, per ridurre errori e frodi.

    Ma quanto costa davvero?

    Una buona notizia: il nuovo regolamento europeo impone che non costino più dei bonifici normali. Un tempo alcune banche chiedevano anche 4 o 5 euro per una singola operazione urgente. Ora non possono più farlo. E la regola vale pure se il conto non è in euro, purché supporti pagamenti in valuta europea.

    Dove sta il trucco? Nei rischi.

    Sì, perché per quanto sembri tutto fantastico, il bonifico istantaneo ha un lato oscuro. E conviene conoscerlo.

    1. Frodi e truffe

    Hai ricevuto un messaggio urgente da un presunto amico o da un falso servizio clienti? Potresti finire nella rete dei truffatori. Il problema è che con l’istantaneo, una volta inviati i soldi, è troppo tardi.

    2. Errori umani

    Hai mai scritto un numero sbagliato in fretta? Immagina di farlo con un IBAN. E di non poter rimediare. Dal 9 ottobre entrerà in vigore la verifica nome/IBAN, ma fino ad allora… massima attenzione.

    3. Irrevocabilità

    Una volta cliccato su “invia”, non puoi più fermare il bonifico. Solo in casi eccezionali — come truffa, errore tecnico o duplicazione — la banca può tentare un recupero.

    4. Accessi non autorizzati

    Se qualcuno riesce ad accedere al tuo conto (magari perché hai usato una password banale o cliccato su un link sbagliato), può inviare bonifici istantanei in tuo nome. Autenticazione a due fattori sempre attiva, mi raccomando.

    Quattro domande da farti prima di cliccare “invia”

     L’IBAN è corretto? Ricontrolla. Sempre. Anche due volte.
    Conosci davvero il destinatario? Se hai un dubbio, fai prima una chiamata.
     È davvero urgente? Se no, forse il bonifico tradizionale è più sicuro.
     La richiesta è arrivata all’improvviso, senza motivo? Potrebbe essere una truffa.




  • Trapani
    Truffa on line e criptovalute. Davanti al Gip anche un altro indagato si definisce “vittima”
    La donna ha risposto alle domande del giudice. Per lei il suo legale ha chiesto l'alleggerimento della misura
    Laura Spanò6 Marzo 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Trapani – Anche la seconda dei tre indagati a cui è stata applicata la misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta sulle truffe a sfondo sessuale e reimpiego dei soldi in criptovalute e bitcoin, davanti al Gip del tribunale di Trapani, giudice Massimo Corleo, ha dichiarato di essere stata raggirata. Quindi anche lei come l’ex comandante dei vigili urbani di Castellammare del Golfo, Giuseppe Giordano sarebbe stata una delle vittime del vasto giro di truffe.

    L’indagata di Piombino

    Cornelia Valentina Craparu, 45enne rumena residente a Piombino, in Toscana, ha risposto al Gip Corleo, facendo una ricostruzione abbastanza simile a quella del castellammarese Giordano. Quest’ultimo, dopo l’interrogatorio, è stato scarcerato e sottoposto soltanto all’obbligo di dimora nella cittadina del Golfo. Anche il legale della 45enne, l’avvocato Gabriella Fusco, attende una risposta positiva dal Gip di Trapani alla sua richiesta di alleggerimento della misura cautelare o di remissione in libertà.

    L’inchiesta prosegue

    Intanto proseguono le indagini. Gli inquirenti stanno ancora lavorando sulle schede telefoniche e sulle carte prepagate degli indagati. Molto probabile che i legali di Giordano e Capraru, per dimostrare che i loro assistiti siano vittime piuttosto che aguzzini, predispongano l’intervento di esperti informatici.

    Gli indagati

    L’operazione dei carabinieri, oltre all’ex comandante della polizia municipale di Castellammare del Golfo e alla donna rumena residente a Piombino, ha coinvolto altre sette persone, raggiunte da avviso di garanzia. Tutti sono accusati a vario titolo di: estorsione, truffa, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, riciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita.

    L’organizzazione Internazionale

    Un’organizzazione internazionale quella scoperta dagli investigatori dei carabinieri che coinvolgeva italiani e stranieri. Alcuni degli indagati infatti, tranne qualcuno, risiedono in Costa D’Avorio. L’addescamento delle vittime  avveniva in rete, tra i social, le vittime quasi sempre gente che si trovava in particolari condizioni economiche o affettive che poi venivano puntualmente ricattate.

    Articolato il sistema delle truffe

    Articolato il sistema delle truffe messo in atto da queste dall’organizzazione con a capo non solo uomini ma anche donne. Più di cento le truffe accertate in tutta Italia e anche all’estero. Determinante per la ricostruzione degli episodi contestati, il contributo della componente specializzata dell’Arma.  La Sezione Criptovalute dei carabinieri, che ha permesso di ricostruire come gli indagati, operando online da terminali ricadenti nelle province di Trapani, Livorno e Cosenza sarebbero stati in grado di commettere estorsioni e truffe. Un giro di affari illeciti che ammonterebbe a oltre due milioni di euro. Le vittime venivano agganciate sulla chat di social poi riagganciati su altre chat private. Insomma un sistema vorticoso che ha fruttato parecchio agli organizzatori. E le indagini non si sono cocluse.




  • Trapani
    Love scam. Il modus operandi dell’organizzazione [Video]
    Ieri intanto Giordano è comparso davanti al Gip di Trapani
    Laura Spanò1 Marzo 2025 - Cronaca



  • Truffe amorose online Trapani Cronaca

    Trapani – Nell’indagine sulle truffe amorose online allo scopo di estorcere denaro, scoperta dai carabinieri di Trapani, coordinati dalla Procura, procuratore Gabriele Paci, vi sono oltre ai tre arrestati, tra cui l’ex comandante dei vigili urbani di Castellammare del Golfo, Giuseppe Giordano, 70 anni, finito in carcere, vi sono sei persone raggiunte da avviso di garanzia. Risiedono in Italia e all’estero. Ieri c’è stato l’interrogatorio di garanzia. Davanti al Gip di Trapani Massimo Corleo è apparso Giuseppe Giordano che ha raccontato com’è finito in questo giro vorticoso.

    I soldi e le truffe

    Quantificate in circa due milioni di euro le truffe perpetrate in Italia e all’estero dall’organizzazione. Il denaro finiva su conti correnti, talvolta criptati, e su carte prepagate come poste-pay. Circa 300 le pagine dell’ordinanza con i dettagli dell’operazione e i capi di accusa riconducibili ai 9 indagati. Il Gip Corleo, rispetto alla proposta della procura non ha riconosciuto per Giordano ed altri l’associazione a delinquere. Molteplici le transazioni tracciate dai Carabinieri della Sezione Criptovalute di Roma con le quali venivano investite in bitcoin i capitali illeciti ottenuti.

    Capitano Chiara Petrone comandante della compagnia Alcamo

    “L’indagine ha origine nel giugno 2023 da un’analisi effettuata dalla Procura visto l’incremento nel circondario di reati contro il patrimonio a mezzo social che permetteva di focalizzare l’attenzione degli investigatori su alcuni fascicoli di truffe dove risultava indagato un soggetto di Castellammare” – racconta Chiara Petrone, comandante della compagnia Alcamo – “Svariate le tipologie dei raggiri attuati a volte facevano leva su sentimenti di compassione come dover far fronte a spese ospedaliere di figli minori; o quella di essere un militare tedesco in servizio in Siria che avere inviato in Italia alla vittima una valigia con denaro e oggetti preziosi per la cui consegna dovevano essere versati telematicamente alcune migliaia di euro. Ancor più subdolo il meccanismo delle estorsioni dove le vittime, coinvolte in relazioni social sempre più intime e personali venivano costrette a effettuare bonifici on-line pena la divulgazione di foto di contenuto esplicito”.

     






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