Trapani – Ci sono al momento indagini in corso per verificare l’esatta dinamica che nella notte tra mercoledì e giovedì ha provocato il sinistro mortale dov’è rimasto coinvolto un marittimo inglese di 30 anni.
Lo straniero è stato investito da un trapanese che stava facendo ritorno a casa a bordo della sua automobile, nella zona del Molo Ronciglio, proprio nei pressi del ponticello. Una zona particolarmente buia, sembra che il conducente dell’auto non si sia accorto del marinaio.
E’ stato lo stesso conducente del veicolo, che si è fermato per prestare soccorso ed ha chiesto subito l’arrivo di una ambulanza.
Trasportato immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate, il marinaio inglese è morto per le gravi ferite riportate.
Trapani – Chi non lo ha provato, non può capire cosa significa un sorriso spento o negato a causa della mancanza dei denti. Ma soprattutto il dolore patito per poter ritornare ad avere quel sorriso e la delusione di non esservi riuscita a causa della leggerezza di dottori poco affidabili o addirittura truffaldini.
E’ quanto accaduto ad una serie di pazienti siciliani e trapanesi che si erano affidati alle cure delle cliniche Visodent. Cliniche sponsorizzate con un’ottima campagna di marketing e un’offerta: visite gratuite per un controllo. In pratica il sistema per trattenere i clienti oltre il primo appuntamento era proporre subito un finanziamento accessibile. Alla fine, tutto è avvenuto in queste settimane, queste cliniche che promettevano di ridare a tutti un sorriso si sono rivelate per quello che in realtà erano: una truffa. Sono tutti scomparsi, medici, infermieri, avvocati, amministratori, lasciando centinaia di pazienti disperati. I loro racconti sono da horror.
Per la signora si tratta di due anni di calvario, alcuni impianti falliti, un sorriso negato e cinque mila euro di finanziamento andati in fumo. L’odissea della signora Francesca Lamia di Trapani inizia nell’agosto 2023 quando decide di rivolgersi alla clinica Visodent di Trapani. Quella che doveva essere una semplice visita di controllo per un “provvisorio” staccato, si trasforma in un vero incubo, costellato di interventi falliti, diagnosi contrastanti e una frustrante ricerca di risposte.
La prima visita che la signora Lamia effettua rivela una “parodontite e una gengivite avanzate”, che le rende i denti “mobili”. La soluzione proposta è drastica: rifare l’intera arcata superiore. Un canino occulto, scoperto tramite radiografia, complica il quadro. Inizialmente, le viene detto che il canino prima dell’inserimento di sei impianti, dovrà essere rimosso. L’inserimento viene eseguito da un medico diverso da quello della prima visita. Qui nasce la prima, clamorosa contraddizione: il nuovo medico decide di non rimuovere il canino occulto, sostenendo che servirà da sostegno per gli impianti. Una decisione che si rivelerà fatale.
Dopo qualche mese, un impianto salta. L’assistente, incredula, esclama: “Dobbiamo ricominciare tutto da capo!”. Iniziano una serie di rinvii, di scuse e la “scomparsa” del dottore che aveva eseguito l’intervento. Vengono addotte diverse giustificazioni, la signora Lamia in ogni caso non lo rivedrà più. I mesi intanto diventano quasi due anni e la situazione non si risolve. La paziente, esasperata, chiede un confronto con un responsabile. Riesce a parlare con il dottor Allitto di Messina, il quale, senza mai visitare la signora Lamia e guardando solo la radiografia, sentenzia: “Dobbiamo rifare tutto”. Alla domanda sul motivo del fallimento dell’impianto, la risposta è solamente “rigetto”. La signora allora Cchiede delucidazioni sul destino degli altri impianti e sui costi, avendo già pagato 5 mila euro. La risposta è: “Vediamo, non lo so”.
La paziente torna dopo altri mesi e trova un terzo medico a questo punto minacciando una denuncia, la paziente ottiene la verità: “Purtroppo questi impianti sono stati messi male”. La situazione è disastrosa: su sei impianti, solo cinque sono rimasti, e di questi, due devono essere rimossi perché “non hanno aderito bene all’osso”. Il canino occulto, non può essere rimosso, in contraddizione con la diagnosi iniziale. La prospettiva finale è agghiacciante: tenere in bocca solo tre impianti e rimettere una protesi mobile. La paziente, furiosa, minaccia la denuncia e il rimborso totale dei soldi.
A novembre 2024 dopo aver minacciato azioni legali e il rimborso dei soldi versati, la paziente viene messa in contatto con l’amministrazione e l’avvocato della clinica. “Sono cose che capitano” le viene detto. Alla fine, viene promesso il rimborso completo. La paziente, ormai decisa a chiudere ogni rapporto con la clinica, fornisce il numero del suo avvocato. Un membro del personale, in privato, le suggerisce di non arrendersi e le conferma l’incompetenza di chi le ha eseguito il lavoro, rivelando che molti si “improvvisano implantologi” senza avere le competenze necessarie.
Da quel momento, la paziente si è rivolta al suo avvocato, dando il via a una battaglia legale per ottenere giustizia e recuperare quanto perso, non solo in termini economici, ma anche di salute e serenità.
Trapani – “L’esito del voto non ha prodotto il risultato auspicato, ma è stato un esercizio di democrazia che ha rimesso al centro del dibattito politico i temi dei diritti, del lavoro e della cittadinanza”.
Trapani – Una nota per segnalare i disagi e le criticità riscontrate nel corso de turni subiti dal personale impiegato nei servizi di vigilanza presso alcuni seggi elettorali nel Comune di Trapani ed in altri comuni limitrofi, a partire dalle 15 di sabato 7 giugno fino al termine delle operazioni (serata di lunedì 9 giugno).
E’ firmata dai rappresentanti dei sindacati S.I.M. Sindacato Italiano Militari Carabinieri – Si.Na.Fi. Sindacato Nazionale Finanzieri – e SAPPE Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
I rappresentanti delle tre sigle denunciano: orari di consegna non compatibili con le esigenze operative e fisiologiche del personale: pranzi distribuiti tra le 11:30 e le 15:30, e cene anche tra le 17:30 e le 22:40, ben oltre le fasce di riferimento concordate (12:00–14:30 per il pranzo e 18:00–21:00 per la cena). Mancanza di informazioni essenziali sul confezionamento dei pasti (ingredienti, orario di preparazione), sostituite da un’unica dicitura “da consumarsi entro due ore dalla consegna”, formula ambigua e non riconducibile a specifiche normative di settore. Inadeguatezza dei mezzi di consegna, non refrigerati e presumibilmente insufficienti e non proporzionati all’estensione territoriale da coprire, con conseguente arrivo di cibi e acqua fuori orario ed a temperature non idonee.
Qualità e conformità del cibo discutibili, in alcuni casi con odori poco gradevoli o pietanze differenti da quelle ordinate, con potenziali rischi per soggetti allergici o intolleranti. Distribuzione limitata di acqua: inizialmente 0,5 litri a pasto, successivamente aumentata ma non in modo uniforme tra i giorni e i seggi. In alcuni casi i pasti non sono stati consegnati completamente, o in orari tali da impedirne la fruizione, costringendo il personale a provvedere autonomamente, anche a proprie spese, in orari notturni e in assenza di alternative accessibili.
Nonostante tutto ciò, le donne e gli uomini delle Forze di Polizia, militari e civili, hanno assicurato la propria presenza e il corretto svolgimento delle operazioni con grande senso di responsabilità, professionalità e spirito di servizio.
Le sigle firmatarie “intendono richiamare l’attenzione chi di dovere su queste problematiche, non per creare polemica, ma per chiedere un concreto miglioramento nella programmazione logistica e una maggiore attenzione verso le condizioni di lavoro del personale impiegato, nel rispetto della loro dignità, salute e sicurezza. Rimaniamo disponibili al dialogo e al confronto, convinti che una collaborazione attiva possa portare a soluzioni efficaci per il futuro”.
Trapani – Gli abitanti di via degli Ontani chiedono l’intervento del Comune di Trapani e quindi dell’assessore competente al verde pubblico, per eliminare la sporcizia che insiste in un spazio vuoto tra le abitazioni.
Lungo la via degli Ontanni, che si trova nel comune di Trapani, ci devi passare per forza, se da via San Francesco di Paola, a piedi vuoi arrivare in via dei Cedri. In mezzo alle case ci sta un slargo, non sappiamo se comunale o privato, che ormai da giorni si presenta come un piccolo giardino rigoglioso di piante selvatiche.
Piante che con il caldo, diventano ricettacolo di insetti e animali di ogni genere e non solo. In questi giorni poi, oltre le piante c’è anche una puzza orribile, probabilmente ci sarà la carcassa di qualche animale.
La gente della zona è stanca di vedere poi anche altre persone che utilizzano lo slargo per buttare ogni tipo di spazzatura.
Ma non è la sola via che insiste in questo quartiere che si trova in queste condizioni. Molte delle strade limitrofe presentano da sempre rigogliose piante lungo i bordi dei marciapiedi.
Assurdo propinare una tassa sui rifiuti ai cittadini e poi non garantire la pulizia delle strade. Iniziate a dare voi che amministrate l’esempio di come si vive in una città a misura d’uomo… sarebbe “cosa buona e giusta”.
Poi vi e ci “incazziamo” se la gente continua ad abbandonare la spazzatura ovunque.
Trapani – Il sole si è tuffato nel Tirreno proprio mentre le medaglie brillavano al collo dei vincitori. A Trapani, sul Lungomare Dante Alighieri, la spiaggia del Lido AC Life Style si è trasformata per un weekend in un’arena sportiva internazionale. Lì, tra granelli di sabbia e applausi, si è chiusa l’edizione 2025 delle EBT Finals, il massimo evento continentale del beach handball.
Domenica 8 giugno, finale di un lungo e spettacolare cammino. Ventotto squadre – 14 femminili e 14 maschili – hanno infiammato il pubblico tra tuffi acrobatici, gol in rotazione e gesti tecnici da far tremare i polsi. A trionfare sono stati gli spagnoli e i croati: Cats A.M. Team Almeria, campionesse tra le donne, e BHC Zagreb, dominatori del torneo maschile.
Le ragazze di Almeria hanno superato in una finale vibrante le irlandesi del Niterói Rugby FC, mentre Zagabria ha avuto la meglio sui tenaci portoghesi dell’Escola de Formação de Espinho – Os Tigres, già vincitori della scorsa edizione.
A completare il podio: il bronzo maschile va ai danesi dell’Aarhus Beach, quello femminile ancora ai croati del BHC Zagreb. Una doppietta, la loro, che conferma l’eccellenza del movimento croato.
Dietro a una manifestazione del genere, non ci sono solo reti e sabbia. C’è un lavoro di mesi, una macchina organizzativa che ha girato a pieni giri. Lo ha ribadito Sandro Pagaria, delegato al beach handball per la FIGH:
“Non era la prima volta che la Sicilia ospitava le Finals, ma questa volta ci siamo superati. Il merito è tutto di Handball Erice, che ha curato ogni dettaglio. Il livello tecnico è stato eccezionale. Questa è una disciplina che abbiamo creato noi italiani: dobbiamo tornare al centro della scena europea.”
Non meno entusiasta Norbert Biasizzo, vicepresidente di Handball Erice, che ha sottolineato:
“Qualcuno diceva che qui non si potesse costruire nulla. E invece, guardate cosa abbiamo realizzato. Il turismo sportivo è un volano straordinario. Trapani, con queste Finals, ha mostrato tutto il suo potenziale.”
Il trionfo dell’edizione 2025 non è stato frutto del caso. La sinergia tra sport, territorio e istituzioni ha funzionato alla perfezione. L’esperienza maturata in passato, la rete logistica efficiente e il coinvolgimento delle realtà locali – a partire proprio da Handball Erice – hanno creato un evento che ha fatto scuola.
La cornice trapanese ha fatto il resto: mare cristallino, clima ideale, ricettività all’altezza. Il pubblico, accorso numeroso anche da fuori provincia, ha risposto con entusiasmo.
L’eco delle EBT Finals 2025 non si spegnerà in fretta. Con un’affluenza da record e l’approvazione unanime di atleti, tecnici e spettatori, Trapani si candida a diventare una tappa fissa del circuito internazionale. Non è escluso che il beach handball – in continua crescita – possa presto bussare alle porte del mondo olimpico. E quando succederà, ci sarà chi potrà dire: “C’eravamo anche noi. E abbiamo fatto la nostra parte.”
Nel frattempo, resta un dato: la sabbia di Trapani ha saputo scrivere una pagina che il beach handball europeo non dimenticherà facilmente.
Trapani – C’è un filo che lega la città di Trapani e la vicenda in cui è rimasto coinvolto Vasile Frumuzache, 32anni l’uomo accusato di aver ucciso due prostitute in Toscana. Fino al 2022, infatti, la guardia giurata romena abitava con moglie e figli in questa città, prima di trasferirsi a Monsu mmano Terme in provincia di Pistoia. Ora la Procura di Prato, vuole vederci chiaro e capire se ci si trovi davanti ad un possibile serial killer ed ha allargato le indagini anche nel resto d’Italia.
Cominciando proprio dalla Sicilia e da Trapani, anche se su questo fronte ancora non arrivano conferme ufficiali ne dalla Procura ne dal comando dei carabinieri.
Gli inquirenti vogliono scoprire se Frumuzache, che ha confessato i due omicidi possa avere assassinato altre donne anche in questa zona.
L’eventuale lavoro degli investigatori riguarda omicidi irrisolti di prostitute o escort scomparse nel nulla in un periodo che va tra il 2018 e il 2022. Verifiche che la procura di Prato, diretta da Luca Tescaroli, sembra avere demandato ai carabinieri. Lo stesso Frumuzache nel corso dell’udienza di convalida ieri ha però sostenuto di non avere ucciso altre donne.
Vasile è giunto a Trapani a 14 anni, con la madre Elisabetta e il fratello Nicolae. Ha vissuto tra Napoli, Trapani e Paceco, fino al 2022, quando poi si è trasferito in Toscana con moglie Luizsa pure lei romena e i due figli. A Trapani intanto la notizia dell’arresto di Vasile ha sconvolto la comunità romena. I familiari del giovane, il fratello e la madre,, che da anni hanno interrotto i rapporti, non credono alla sua colpevolezza
Trapani – È il giorno delle verità, delle acrobazie sulla sabbia e degli applausi a scena aperta. A Trapani si chiude il sipario sulle EBT Finals 2025, il gran finale del circuito continentale di beach handball. Si assegneranno oggi i titoli maschile e femminile e, più che una semplice competizione sportiva, sarà una vera festa tra mare, musica e adrenalina.
Da giovedì 6 giugno, il Lido AC Life Style – incastonato lungo il Lungomare Dante Alighieri – è stato il cuore pulsante di un evento che ha trasformato Trapani in una piccola capitale europea dello sport. Oggi si gioca per la gloria: 28 squadre (14 maschili e 14 femminili) provenienti da ogni angolo del continente si sfideranno nei tre campi allestiti a pochi metri dal mare. Il pubblico? Sempre più numeroso. Ieri è stato raggiunto un nuovo record di affluenza, con turisti e appassionati che si sono mescolati sotto il sole e tra gli ombrelloni, applaudendo azioni mozzafiato e gol acrobatici.
Tra le donne, occhi puntati su BHC Zagreb (Croazia), The Danish Beach Handball Dream (Danimarca), le spagnole Fundación Cemp Malaga e Cats AM Almeria, le tedesche Caipiranhas Bartenbeach e le italiane Handball Erice e Blue Team. Sul fronte maschile, si fanno notare i 12 Monkeys Köln (Germania), SC Squadra Buda (Ungheria), Beach Handball Tilburg (Olanda), Czech Lions, Karpatzki Rytieri (Slovacchia) e l’Italia rappresentata ancora una volta dal Blue Team.
Per i team azzurri – sia maschili che femminili – oggi si lotta per chiudere nel miglior modo possibile, con posizioni che vanno dal nono al quattordicesimo posto.
Ma le EBT Finals non si fermano ai tiri in sospensione e alle rotazioni da due punti. Trapani ha accolto l’evento con un programma ricco di appuntamenti: ogni sera alle 19, in Piazza Vittorio Emanuele, si accendono riflettori e casse per show, esibizioni e concerti. Dopo la serata anni ’90 firmata Radio Time, gran chiusura affidata agli Extra Large, live stasera con un mix di funk, pop e energia pura.
Non tutti conoscono le regole del beach handball, ma basta assistere a una partita per capire quanto sia coinvolgente. Si gioca 4 contro 4 su sabbia, in due set da 10 minuti. Le acrobazie valgono doppio: tiri in 360°, gol del portiere o giocate spettacolari possono valere 2 punti. Un mix perfetto tra sport e show, in cui il fair play è più che una regola: è un valore identitario.
Non a caso, si parla sempre più insistentemente di una sua possibile inclusione alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Sarebbe un salto storico, ma tutto lascia pensare che sia solo questione di tempo.
In questi giorni, Trapani si è trasformata. Non solo nel panorama – con il lungomare che ha cambiato volto grazie ai campi e agli allestimenti – ma anche nello spirito. Cittadini, volontari, operatori turistici e semplici curiosi hanno accolto le squadre europee come vecchi amici. E se qualcuno è arrivato solo per vedere una partita, spesso si è fermato anche per assaporare un’arancina o scattare una foto alla Colombaia al tramonto.
Le EBT Finals 2025 si concludono oggi, ma lasciano un’impronta netta: Trapani può – e sa – ospitare eventi sportivi di livello internazionale. Lo fa con il calore della sua gente, la bellezza del paesaggio e una logistica che, finalmente, sembra all’altezza dei sogni.
Nel Lido AC Life Style va in scena l’élite del beach handball europeo. Ventotto squadre da 14 nazioni, tra musica, pubblico record e le speranze italiane.
Trapani – Una distesa di sabbia trasformata in un’arena a cielo aperto, sotto un sole che sa già d’estate piena. È questo lo scenario mozzafiato che accoglie le EBT Finals 2025 di beach handball, il massimo torneo europeo per club di questa disciplina spettacolare, a metà tra sport estremo e coreografia da strada. E Trapani, ancora una volta, si ritrova al centro dell’Europa sportiva.
Tre campi montati direttamente sulla spiaggia del Lido AC Life Style, a due passi da un mare che luccica, fanno da palcoscenico a 28 squadre — 14 femminili e 14 maschili — provenienti da tutta Europa. Croazia, Ungheria, Spagna, Olanda, Norvegia, Germania. Ma c’è anche l’Italia, con due rappresentative a caccia di gloria: il Blue Team nazionale e la Handball Erice, che gioca in casa, sostenuta da un tifo caldo e affezionato.
Le partite iniziano all’alba, alle 8:30. Ma il bello viene dopo il tramonto. Perché questo evento non è solo pallamano su sabbia: è festa, comunità, musica, balli, risate, applausi. Ogni sera, in Piazza Vittorio Emanuele, si accendono le luci per le esibizioni sportive e i DJ set. Dopo il successo della serata di ieri, con un mix elettrico di ritmi dance, stasera tocca a Radio Time, che farà ballare la città con una selezione tutta revival anni ’90. L’ingresso? Libero, come dev’essere una festa che vuole includere tutti.
Sul campo, le favorite rispondono a nomi che pesano: BHC Zagreb dalla Croazia, Szentendrei Nike dall’Ungheria, Westsite Amsterdam per l’Olanda. Ma occhi puntati anche sul Blue Team italiano, che nel femminile ha già conquistato due vittorie su cinque incontri. Meno brillante, per ora, il cammino della squadra maschile, ferma a un solo successo. La Handball Erice, invece, cerca ancora il primo acuto, ma gioca in casa e può contare su una spinta emotiva non indifferente.
Il regolamento? Due tempi da dieci minuti, campo da 27×12 metri, quattro giocatori per squadra con cambi volanti. I gol valgono uno o due punti: il classico tiro? Uno. Ma se lo fai in volo o con una rotazione a 360°, allora raddoppi. Spettacolo assicurato. Non è un caso se il beach handball punta dritto alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.
Per Trapani, le EBT Finals sono molto più di un torneo. Sono una cartolina perfetta da spedire nel mondo. Il pubblico, già da giovedì, sta rispondendo con entusiasmo: famiglie, giovani, turisti e appassionati si riversano sul litorale, tra un tuffo in mare e una partita sotto rete. Il mix tra sport, turismo e intrattenimento funziona. E funziona bene.
Domenica 8 giugno sarà il giorno decisivo: quarti, semifinali, finali. E infine le premiazioni. Con un’unica certezza: comunque vada, Trapani ha già vinto. Ha vinto in accoglienza, in bellezza, in energia.
Trapani – Viaggia in sella allo scooter senza casco. Viene fermato dai carabinieri che scoprono che trasporta cinque chili di hashish.
I Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno arrestato un 24enne di Marsala per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. I militari dell’arma durante un posto di blocco nei pressi della via Manzoni, hanno intimato l’ALT al motociclo sul quale viaggiava il 24enne senza casco.
Il giovane, alla vista dei militari, si è dato alla fuga, effettuando manovre pericolose per sé e per gli altri utenti nelle strade adiacenti. Il breve inseguimento è terminato in via Caserta dove il 24enne ha abbondato il mezzo proseguendo la fuga a piedi. Poco dopo però è stato fermato dai militari.
Oltre alla mancanza della patente di guida e dell’assicurazione, dopo una perquisizione, i militari dell’arma ha rinvenuto e sequestrato circa 5 Kg. di hashish occultati nel vano portacasco del mezzo e
suddivisi in 49 panetti, tutti marchiati, e un coltello a serramanico, tutto posto sotto sequestro.
Tratto in arresto, a seguito dell’udienza di convalida il 24enne è stato tradotto presso il carcere di Trapani.