Marsala
Marsala: sosta gratis per auto elettriche sulle strisce blu
Via libera della Giunta: incentivo alla mobilità sostenibile, ma il parcheggio Signorino resta a pagamento
Redazione24 Giugno 2025 - Attualità



  • Auto elettrica in carica parcheggiata su strisce blu con scritta "Sosta gratuita auto elettriche" Attualità

    MARSALA – Una buona notizia per chi ha già fatto (o sta pensando di fare) il salto verso l’elettrico. A Marsala, da oggi, tutti i veicoli a propulsione esclusivamente elettrica potranno parcheggiare gratuitamente nelle aree delimitate da strisce blu. La decisione è stata formalizzata dalla Giunta Municipale, che ha approvato un emendamento al DUP – Documento Unico di Programmazione – proposto dal gruppo consiliare Civicamente e votato dal Consiglio comunale.

    Un segnale concreto verso una città più pulita

    Una mossa che va oltre il simbolico e che punta dritta al cuore della transizione ecologica. L’esonero dal pagamento riguarda tutto il territorio comunale e si applica solo ai veicoli 100% elettrici, identificabili facilmente dalla targa. Nessuno sconto, invece, per ibride o plug-in: il messaggio è chiaro, il futuro è zero emissioni.

    Zona Signorino, invece, si continua a pagare

    C’è però un’eccezione: il parcheggio comunale in zona Signorino. Qui, la tariffa resta fissata a 0,75 euro l’ora, con pagamento obbligatorio tutti i giorni – anche domenica e festivi – dalle 9:00 alle 20:00. Il provvedimento resterà in vigore almeno fino al 30 settembre. Il pagamento può avvenire in contanti (alla colonnina) oppure via app, per chi preferisce la comodità del digitale.

    E domani?

    Quella approvata è solo una delle prime tessere di un puzzle più ampio. Il Comune sta lavorando a nuove agevolazioni per chi sceglie la mobilità pulita, anche con forme di incentivo indiretto: agevolazioni per bici e monopattini, posteggi dedicati, potenziamento delle colonnine di ricarica e, perché no, una revisione complessiva della mobilità urbana.

    L’aria di Marsala – e dei suoi cittadini – potrebbe presto diventare più respirabile.




  • Petrosino
    Sicilia Bio: 399mila euro al Biodistretto Elimi
    Agricoltura biologica, comunità locali e innovazione al centro del progetto sostenuto dal Ministero in 16 Comuni della Sicilia occidentale
    Redazione28 Maggio 2025 - Attualità



  • Coccinella su foglia verde con testo: "Biodistretto Terre degli Elimi: stanziati fondi per 399 mila euro" e logo del Biodistretto. Attualità

    Petrosino (TP) – Il Biodistretto Terre degli Elimi ha ottenuto un finanziamento di quasi 400mila euro dal Ministero dell’Agricoltura. Un’occasione concreta – come l’ha definita il sindaco di Petrosino, Giacomo Anastasi – per scommettere ancora una volta sul biologico e su un modello di sviluppo che guarda avanti, senza dimenticare le radici.

    Più consapevolezza, più formazione, più voce

    Il progetto, che prenderà forma nei prossimi due anni, non si limita a “mettere in campo” fondi, ma punta a costruire un ecosistema dove cittadini, produttori e territori si parlano. Come?

    Una rete che cresce con il territorio

    Dietro al nome “Biodistretto Terre degli Elimi” si muove una realtà viva, fatta di 82 aziende agricole, 16 Comuni del Trapanese, artigiani, cantine, ricercatori, operatori del turismo rurale. Un mosaico variegato che racconta l’anima di un territorio che ha fatto della biodiversità una bandiera.

    E se pensi che il biologico sia solo una moda, dai un’occhiata ai prodotti che arrivano da queste terre: grani antichi, olive, legumi, agrumi, ficodindia, aglio rosso, e trasformati che raccontano storie di passione e tradizione – vini biologici, farine artigianali, paste di legumi, olio extravergine, biscotti caserecci.

    Il Biodistretto è anche parte attiva di “CIBO in Sicilia”, il grande Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in Rete, che coinvolge oltre 1.600 realtà del settore agroalimentare e della pesca. Una rete, appunto, che cresce insieme al territorio.

    “Un traguardo e una responsabilità”

    “Essere già inseriti nell’elenco nazionale dei biodistretti, dopo il riconoscimento ufficiale ottenuto il 29 aprile 2024, è per noi motivo di orgoglio”, dichiarano con voce all’unisono il sindaco Anastasi e il vicepresidente Filippo Salerno. Ma non è solo una medaglia da appuntarsi: è una sfida, un impegno. Soprattutto adesso che – come ricordano i due amministratori – oltre il 30% della superficie agricola del territorio è già coltivata secondo i criteri biologici, in linea con gli obiettivi europei della Transizione Ecologica e della strategia “Farm to Fork”.

    Coltivare il futuro, insieme

    Il nuovo finanziamento non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. Con questi fondi si punta a rendere il comparto agricolo più competitivo, a coinvolgere giovani e comunità locali, a creare occasioni di crescita anche per chi vive il territorio da turista o da cittadino attento.

    Perché l’agricoltura, in fondo, non è solo produzione: è cultura, è identità, è speranza. E in luoghi come la Sicilia occidentale, può tornare a essere davvero un motore di cambiamento. A patto, però, che si continui a camminare – o meglio, a coltivare – insieme.




  • Trapani
    A Trapani il progetto AGROPEF per un’agricoltura più verde
    Al Polo Universitario si discute di impronta ambientale e PMI sostenibili
    Redazione9 Maggio 2025 - Attualità



  • "Mano di agricoltore che raccoglie una zucchina in un campo coltivato, con trattore rosso sullo sfondo tra filari di vite. Giornata di lavoro nelle campagne siciliane." Attualità

    Trapani – Nel cuore del Polo Universitario di Trapani, oggi – venerdì 9 maggio – si è aperto un dialogo sul futuro del comparto agroalimentare siciliano. Dalle 8:30, studiosi, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni si sono confrontati nell’ambito dell’incontro “Impronta Ambientale, Piccole e Medie Imprese e Settore Agroalimentare: il Progetto AGROPEF”, promosso dal Centro di Sostenibilità e Transizione Ecologica (CSTE) dell’Università degli Studi di Palermo.

    L’obiettivo: ridurre l’impatto ambientale del cibo

    Il progetto AGROPEF, sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) grazie al Fondo per i Poli Universitari tecnico-scientifici del Sud, punta a rafforzare la transizione ecologica delle imprese agroalimentari, in particolare delle piccole e medie aziende del Mezzogiorno.

    Al centro del lavoro del CSTE vi è la metodologia PEF (Product Environmental Footprint), un approccio scientifico che consente di misurare con precisione l’impatto ambientale dei prodotti, individuando le criticità e promuovendo strategie di miglioramento su tutta la filiera.

    “Una realtà imprenditoriale orientata alla sostenibilità è la chiave per lo sviluppo duraturo del Sud”, ha dichiarato Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo.

    Esperienze sul campo: vino e pasta con un’impronta più leggera

    Durante l’incontro sono stati presentati anche i casi studio sviluppati con due aziende siciliane: una realtà vitivinicola e un pastificio artigianale, che hanno sperimentato in concreto l’adozione della metodologia PEF. Esperienze che, come sottolineato dal direttore del CSTE Maurizio Cellura, “dimostrano che innovare si può, e che l’adozione di buone pratiche è replicabile in tutto il comparto”.

    Politiche alimentari e formazione green

    Tra gli ospiti anche il Dott. Francesco Cagnola, Project Officer del Milan Urban Food Policy Pact, che ha portato una riflessione sul rapporto tra politiche alimentari urbane e sostenibilità. Uno spunto utile anche per territori come quello trapanese, sempre più attenti alla valorizzazione delle proprie risorse agricole e produttive.

    Nel corso dell’appuntamento sono state inoltre illustrate le caratteristiche del Dottorato in Transizione Ecologica, un percorso di alta formazione nato per rafforzare il legame tra ricerca, imprese e territorio, formando una nuova generazione di professionisti capaci di guidare la svolta green.





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