Gli affitti brevi stanno assumendo un ruolo sempre più significativo nell’economia italiana, contribuendo in maniera sostanziale al PIL nazionale. Secondo gli ultimi dati, il settore ha generato 66 miliardi di euro nel 2024, rispetto ai 57 miliardi dell’anno precedente. Questa crescita esponenziale è trainata da diversi fattori, tra cui l’aumento delle prenotazioni dirette (che ammontano a 13 miliardi), il peso dell’indotto (52 miliardi) e gli investimenti in ristrutturazioni, arredi e manutenzioni (1 miliardo).
Il patrimonio immobiliare disponibile
L’Italia conta circa 9,6 milioni di seconde case non utilizzate, delle quali circa 496mila sono già inserite nelle piattaforme online per gli affitti brevi (dati aggiornati a gennaio 2025). Questo fenomeno interessa direttamente circa 500mila famiglie, con il 96% delle proprietà gestite da privati. Un quarto di queste strutture viene promosso attraverso operatori specializzati, evidenziando la crescente professionalizzazione del settore.
L’analisi del mercato
Il presidente di Aigab (Associazione degli operatori e dei gestori dello short rent), Marco Celani, ha recentemente presentato alla Camera dei deputati la survey “Mappatura, provenienza e redditività del patrimonio immobiliare italiano immesso sul circuito degli Affitti Brevi”. Questo studio, realizzato nell’ambito di ReFuture-Forum dell’Economia immobiliare, ha fornito una panoramica dettagliata sull’andamento del settore e sulle opportunità di crescita futura.
Opportunità e sfide
L’aumento della domanda di affitti brevi rappresenta un’opportunità per il settore immobiliare, favorendo la valorizzazione di immobili altrimenti inutilizzati e generando nuove entrate per i proprietari. Tuttavia, emergono anche sfide legate alla regolamentazione e alla gestione della concorrenza con il mercato alberghiero tradizionale. Il dibattito su normative più stringenti per gli affitti brevi continua, con possibili interventi da parte delle istituzioni per garantire un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità urbana.
Il mercato degli affitti brevi in Italia si conferma come un motore economico in forte crescita, con prospettive sempre più rilevanti per investitori, proprietari e operatori del settore turistico. La professionalizzazione della gestione e una normativa adeguata potrebbero ulteriormente consolidare questo trend positivo nei prossimi anni.