Trapani – Riduzione dei consumi di energia elettrica del 24% all’anno e oltre 400 tonnellate di emissioni di CO2 sottratte all’atmosfera, pari a 163 auto circolanti in meno in un anno nella città di Trapani. Sono i benefici del progetto dei lavori di riqualificazione energetica dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi eseguiti in partenariato con Engie. Annunciati nel 2022, iniziati nel 2023, nell’arco di poco più di un anno, tutti gli interventi sono stati portati a termine nei tempi stabiliti. Oggi, la consegna simbolica al presidente di Airgest, Salvatore Ombra, da parte del direttore Area Sud di Engie Italia, Fabrizio Di Battista dei locali riqualificati in seno al progetto.
Il contratto tra Engie e l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi prevedeva mirati interventi di efficientamento energetico e riqualificazione, oltre la gestione degli impianti dell’intera struttura: illuminazione, climatizzazione estiva ed invernale e produzione di acqua calda sanitaria. È stato installato un impianto fotovoltaico di 300mq, con 143 moduli, sul tetto del terminal dell’aeroporto, con una potenza di 50kWp, che produce circa 75.000 kWh/anno di energia elettrica, destinata all’autoconsumo dell’aeroporto.
È stata riqualificata tutta l’illuminazione dell’aeroporto con lampade a led: oltre 1000 apparecchi illuminotecnici interni ed esterni presenti nel terminal, comprese le torri faro adibite all’illuminazione del piazzale degli aeromobili. Le torri e la rete di illuminazione interna, inoltre, sono state dotate di un sistema di monitoraggio e telegestione intelligente che consentirà di gestire da remoto un elevato numero di punti luce, attraverso il monitoraggio di accensione, spegnimento ed intensità, garantendo il livello desiderato di illuminamento dei locali in funzione del loro utilizzo e della loro esposizione alla luce naturale.
Il sistema è concepito per consentire un significativo risparmio energetico, permettendo la regolazione dell’intensità luminosa emessa dagli apparecchi in funzione dei parametri ambientali, razionalizzando in tal modo i consumi energetici. Anche gli impianti termici sono stati riqualificati nell’ottica dell’efficienza energetica: sono state installate due pompe di calore polivalenti, destinate sia al riscaldamento che alla climatizzazione estiva del terminal, oltre che alla produzione di acqua calda sanitaria, in sostituzione dell’attuale caldaia a gasolio.
È stato realizzato un sistema di telecontrollo integrato, per permettere di monitorare da remoto tutti gli impianti termici ed elettrici dello scalo aeroportuale, per la regolazione della temperatura e l’ottimizzazione dei consumi energetici. Lato mobilità elettrica, sono state installate due stazioni di ricarica per veicoli elettrici ed ibridi.
“Orgogliosi di aver sottoscritto uno dei primi partenariati pubblico-privato in ambito di efficienza energetica nel settore aeroportuale – ha sottolineato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra -, e anche per la riqualificazione di un intero corpo di fabbrica sito nello spazio aeroportuale, precedentemente in disuso, e oggi utilizzato oltre che per i servizi aeroportuali anche quale centrale operativa per il monitoraggio degli impianti. I lavori sono stati eseguiti senza mai interrompere lo svolgimento delle attività aeroportuali, garantendo sempre la piena funzionalità dei servizi”.
«Dopo poco più di un anno dall’inizio dei lavori – afferma Fabrizio Di Battista, direttore Area Sud di Engie Italia – abbiamo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dati, ovvero quello di aumentare l’efficienza energetica dell’aeroporto di Trapani. Questo progetto è la dimostrazione concreta di come il partenariato pubblico-privato rappresenti uno strumento in grado di rivestire un ruolo cruciale nell’efficienza energetica, perché permette di coniugare competenze tecnologiche avanzate e risorse finanziarie private con gli obiettivi di sostenibilità e risparmio energetico di servizi dedicati alle comunità”.
Trapani – Un nuovo traguardo per migliorare il rapporto con l’utenza e rendere efficiente il servizio di manutenzione ordinaria degli alloggi popolari. L’Iacp di Trapani ha avviato un significativo processo di digitalizzazione delle procedure, ottenendo un concreto risparmio nei costi e importanti risultati operativi. L’ente ha infatti introdotto un nuovo sistema informatico per la gestione delle richieste di manutenzione ordinaria degli alloggi popolari in locazione, raggiungendo un tangibile miglioramento dell’efficienza del servizio.
L’applicativo dal nome KFlow, introdotto dall’inizio dello scorso anno all’interno dell’Iacp di Trapani che ha affidato l’incarico della realizzazione alla ditta Navetta Gruppo Integrato, è stato ampiamente testato con risultati decisamente positivi. Nella sostanza si tratta di un sistema di gestione dei processi avanzato che si avvale anche dell’Intelligenza Artificiale. Tutte le fasi, dalla ricezione della richiesta di manutenzione all’assegnazione al servizio tecnico, dal direttore dei lavori alla ditta incaricata, sono state oggetto di una completa trasformazione digitale, immediatamente disponibile per il RUP (Responsabile del Procedimento) e la dirigenza tecnica.
Nel processo precedente, la gestione delle segnalazioni richiedeva numerosi passaggi manuali, in media 50 minuti per ogni segnalazione. Con KFlow, l’intero processo è stato digitalizzato: la registrazione di una segnalazione richiede ora solo 5-7 minuti e genera automaticamente un numero di protocollo, garantendo tracciabilità immediata, tutto nel rispetto della privacy dell’utenza. L’impatto sulla qualità del lavoro è stato immediato. Gli operatori URP, liberati da numerose attività manuali ripetitive, possono ora dedicare più tempo ad attività strategiche e al miglioramento del servizio all’utenza. La gestione completamente digitalizzata ed integrata permette al RUP (Responsabile unico del Procedimento), di volta in volta incaricato dalla dirigenza,di coordinare le attività in tempo reale e di quantificare le performance con dati oggettivi. L’app mobile di KFlow trasforma completamente il lavoro sul campo, fornendo ai tecnici l’accesso immediato all’intero archivio delle pratiche direttamente sul dispositivo mobile durante i sopralluoghi. I tecnici possono consultare in tempo reale lo storico completo delle segnalazioni, aggiungere note tecniche, documentare gli interventi con fotografie che vengono immediatamente associate alla pratica, e aggiornare lo stato dei lavori direttamente sul posto.
Riguardo alla gestione delle operatività manutentive, KFlow permette di facilitare le operazioni esecutive e di controllo, anche da remoto, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale proprietaria dell’applicativo. L’investimento ha avuto per l’IACP un costo contenuto di poche migliaia di euro, a carico del bilancio dell’Ente, a fronte di benefici significativi: oltre alla riduzione dei costi di carta e toner, con un risparmio annuo di oltre 12.600 fogli equivalenti a 63 kg di carta e una significativa riduzione delle emissioni di CO2,uso fotocopiatrice, toner, ed altro, si è ottenuto un incremento della tracciabilità delle pratiche dal 30% al 100% e una riduzione dei tempi di risposta da 2-4 giorni a una gestione immediata. L’operatore accede a un unico sistema integrato che fornisce istantaneamente tutte le informazioni necessarie: lo storico delle segnalazioni, lo stato dei pagamenti, la composizione della palazzina e la localizzazione dell’immobile sono immediatamente disponibili in un’unica interfaccia. Il sistema automatizza completamente la fase di verifica preliminare, “dialoga” con il sistema di protocollo in uso e assegna la pratica al gruppo di competenza appropriato.
La vera rivoluzione si manifesta al termine della registrazione in sede, quando l’affittuario riceve immediatamente “brevi manu”; una ricevuta protocollata con tutte le informazioni necessarie per monitorare la sua pratica. Se nel processo tradizionale, durante il periodo di attesa, né l’affittuario né l’operatore URP avevano visibilità sullo stato della pratica, oggi con KFlow la situazione è radicalmente cambiata: l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) del’Iacp può fornire all’utente informazioni immediate sullo stato di avanzamento della richiesta di manutenzione, senza dover interpellare il tecnico e, ancora più importante, l’inquilino stesso può seguire autonomamente la propria pratica in qualsiasi momento, accedendo al sito web dell’Ente, attraverso SPID o CIE, eliminando la necessità di recarsi all’ufficio URP, inviare email o telefonare.
Con questa iniziativa, l’IACP di Trapani si distingue in Sicilia come esempio virtuoso nell’attuazione delle strategie nazionali di innovazione digitale, dimostrando come gli enti pubblici possano effettivamente realizzare quella trasformazione tanto auspicata dalle istituzioni nazionali ed europee. L’implementazione di KFlow rappresenta non solo un avanzamento tecnologico, ma traccia un nuovo percorso nella gestione dei servizi pubblici, coniugando efficienza operativa, sostenibilità ambientale e miglioramento del servizio al cittadino in piena aderenza alle direttive sulla modernizzazione della Pubblica Amministrazione.
Quando ci rechiamo in farmacia con una prescrizione medica, spesso il farmacista ci pone la domanda: “Di marca o equivalente?” Ma sappiamo davvero cosa significa questa distinzione? E soprattutto, possiamo fidarci dei farmaci equivalenti, risparmiando una parte del costo che ci viene addebitata come “ticket”?
I farmaci equivalenti, noti anche come farmaci generici, sono medicinali che contengono lo stesso principio attivo, nella stessa quantità e forma farmaceutica, del medicinale di riferimento (quello di marca). La loro efficacia, sicurezza e qualità sono garantite da rigorosi controlli imposti dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali.
Come abbiamo già detto, il medicinale equivalente offre le stesse garanzie di qualità del medicinale originatore. Questo perché i procedimenti adottati per la sua produzione e il controllo di qualità devono rispettare le Norme di Buona Fabbricazione (NBF o GMP, Good Manufacturing Practice). Queste norme assicurano che i farmaci siano prodotti in ambienti controllati e con processi standardizzati per garantire la loro efficacia e sicurezza.
La principale differenza tra un farmaco di marca e uno equivalente risiede nel prezzo e nei cosiddetti eccipienti, ossia le sostanze inerti che accompagnano il principio attivo. Questi eccipienti possono variare, ma non devono compromettere l’efficacia del farmaco. Tuttavia, in alcuni casi, persone particolarmente sensibili a determinati eccipienti potrebbero riscontrare piccole differenze negli effetti collaterali o nell’assorbimento.
Uno dei principali vantaggi dei farmaci equivalenti è il loro costo inferiore rispetto a quelli di marca. Questo avviene perché, una volta scaduto il brevetto del medicinale originatore, altre aziende farmaceutiche possono produrre lo stesso principio attivo senza dover sostenere i costi di ricerca e sviluppo iniziali. Questo abbattimento dei costi si traduce in un prezzo più accessibile per il paziente.
La risposta è sì. Le autorità regolatorie, come l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), approvano i farmaci equivalenti solo dopo aver verificato che siano efficaci e sicuri tanto quanto i farmaci di marca. Il loro uso è ampiamente diffuso e consigliato in numerosi Paesi.
La scelta tra farmaco di marca ed equivalente è personale e dipende da vari fattori, tra cui le preferenze del paziente, eventuali allergie agli eccipienti e il costo del medicinale. Il consiglio del medico o del farmacista può aiutare a prendere la decisione migliore.
In conclusione, il farmaco equivalente rappresenta una valida alternativa a quello di marca, garantendo la stessa efficacia e sicurezza a un prezzo più vantaggioso. La decisione finale spetta sempre al paziente, che può scegliere in base alle proprie esigenze e preferenze.