Dighe, la Regione approva la delibera per attribuzione di 12 posizioni organizzative per la gestione
Intanto i magistrati della Corte dei Conti ispezionano la diga Trinità a Castelvetrano
Trapani – Approvata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Energia e servizi di pubblica utilità Francesco Colianni, la delibera che autorizza l’attribuzione di 12 posizioni organizzative per figure di “ingegnere responsabile della sicurezza della diga” a funzionari direttivi del dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti in possesso dei necessari requisiti professionali.
L’assessore Colianni
«Saniamo un problema – dice l’assessore – che era sorto nella gestione degli invasi per il mancato riconoscimento dello specifico ruolo. Fin dal mio insediamento, ho affrontato immediatamente la vertenza anche attraverso un confronto costruttivo con i dipendenti coinvolti, accogliendone le proposte. Con questa soluzione, la Regione continua a mantenere la piena funzionalità delle dighe, strutture di importanza strategica, soprattutto in questa fase in cui l’Isola si trova ad affrontare ancora l’emergenza idrica».
Sono 23 le dighe gestite dalla Regione
La Regione, attraverso il dipartimento dell’Acqua e dei rifiuti, gestisce 23 delle 46 dighe presenti in Sicilia, caso unico a livello nazionale di un’amministrazione pubblica che oltre a detenere la proprietà degli invasi, ne esercita anche la gestione. L’organizzazione del servizio prevede, per norma, la presenza di diverse figure professionali, tra cui quella di “responsabile per la sicurezza e l’esercizio dell’impianto”, incarico ricoperto da personale regionale, ma non riconosciuto attraverso un ruolo specifico nel contratto. Il dirigente del dipartimento, Arturo Vallone, per garantire la gestione degli impianti, ha quindi richiesto di poter attribuire le posizioni organizzative, entro il limite previsto dall’articolo 19 del Ccrl ma calcolato su base regionale.
Ispezione della Corte dei Conti alla diga Trinità di Castelvetrano
Intanto la Corte dei Conti ha avviato una ispezione sulla diga Trinità a Castelvetrano, al centro di una serie di polemiche per lo spreco d’acqua venuto fuori durante la crisi idrica. Un atto che imprime una accelerazione all’indagine sulla gestione dell’emergenza da parte della Regione. Ma il presidente Renato Schifani ha scritto ai magistrati che a suo avviso la procedura non sarebbe corretta e che la sezione di Controllo starebbe andando al di là dei propri poteri. Per questo poi ha invocato una chiusura dell’inchiesta.Una attività iniziata a luglio e che ieri ha avuto un passaggio chiave. I magistrati contabili hanno condotto un sopralluogo sulla diga Trinità: l’impianto dal quale quest’inverno sono stati riversati in mare milioni di metri cubi d’acqua perché l’assessorato all’Acqua non ha fatto i lavori di consolidamento della struttura malgrado i solleciti del ministero delle Infrastrutture. Il presidente ha rilevato l’irritualità di un accesso sui luoghi e che la Corte non aveva comunque inserito questa attività nei controlli che deve programmare ogni anno e dei quali informa la Regione.