Trapani – “Con le indagini diagnostiche sulle strutture, consistenti nel prelievo di calcestruzzo e barre di armatura, necessarie alla caratterizzazione fisico/chimica dei costituenti, finalmente al via i lavori del Corpo 7 del cimitero comunale di Trapani”. A parlare è l’ingegnere Pietro Daidone, direttore dei lavori. Una presenza importante la sua in cantiere, considerata la delicatezza delle operazioni.
Si tratta di prove fondamentali finalizzate ad acquisire la giusta conoscenza su quanto è già costruito e verificare le ipotesi progettuali. Ieri mattina a seguire questa prima fase dei lavori anche l’assessore ai servizi cimiteriali, Giuseppe La Porta.
Nella prima giornata è stato già verificato l’anomalo l’ammaloramento delle barre di armatura, uno spessore di calcestruzzo superficiale altamente carbonatato (degradato), primi 4-5 cm. Risultati che collimano con le previsioni progettuali. Per le prossime settimane si attendono i risultati delle analisi, la resistenza del calcestruzzo, la presenza di cloruri, solfati e PH. Se confermate le ipotesi progettuali si darà corso al ripristino previsto in progetto. Questi che stanno iniziando e che interessano il Corpo 7, consentiranno di azzerare la manutenzione delle strutture cimiteriali per i prossimi 50 anni.
I lavori finanziati per intero con le casse comunali, ammontano a un milione circa. Il primo stralcio, 100 i giorni previsti, finanziamento 128 mila euro, riguarderà i pilastri del primo piano del “corpo 7”. Se a lavoro finito il risanamento rispecchia il progetto e la sperimentazione, si proseguirà con il 2° step dove sono previsti 330 mila euro e così fino al completamento del progetto, utili a monitorare la correttezza dell’idea progettuale e a definire una volta e per tutti un intervento risolutivo, con un carattere prettamente sperimentale. In caso di problemi in corso d’opera si interverrà di conseguenza. Si tratta di lavori indifferibili. Si è in presenza di un calcestruzzo altamente degradato a questo si deve aggiungere anche la presenza di un’alta concentrazione di sali al suo interno, unito alla vicinanza del mare.
Quello che sarà attuato al cimitero di Trapani è un risanamento fuori dagli schemi ordinari. Il capoluogo in tal senso si candida a precursore di questo tipo di applicazione, essendo uno dei primi o forse il primo a mettere in atto questo sistema tecnologicamente avanzato. Si parla addirittura di nano tecnologie. Intanto ponteggi e impianto di cantiere sono stati già posizionati, il ponteggio sarà montato in settimana, e i materiali che saranno utilizzati “mapei” già ordinati. Ci troviamo davanti ad un intervento all’avanguardia che consentirà, attraverso un monitoraggio continuo della corrosione delle armature, una taratura del modello che, potrà essere utilizzato per gli altri corpi di fabbrica. I lavori sono stati affidati alla ditta Promedil Di Stefano Giorgio, laboratorio per le prove Betalab e il Rup Ingegnere Orazio Amenta.
Trapani – Consegnati i lavori del “corpo 7” del cimitero comunale di Trapani. “Questi lavori di fatto consentiranno di azzerare la manutenzione delle strutture per i prossimi 50 anni”. Così sottolinea l’ingegnere Pietro Daidone, direttore dei lavori.
“Purtroppo sono lavori indifferibili, il calcestruzzo e’ molto degradato, la presenza di un alta concentrazione di sali al suo interno, unito alla vicinanza del mare, hanno condotto a pensare e progettare – dice Daidone – ad un risanamento fuori dagli schemi ordinari, considerando la straordinarietà dell’ubicazione”.
Trapani addirittura diventa precursore di questo tipo di applicazione, essendo uno dei primi o forse il primo a mettere in atto questo sistema tecnologicamente avanzato. “Un intervento all’avanguardia che consentirà – ribadisce Daidone -, attraverso un monitoraggio continuo della corrosione delle armature, una taratura del modello che, potrà essere utilizzato per gli altri corpi di fabbrica”. Insomma se quanto verrà realizzato in via sperimentale al cimitero comunale sarà in grado di preservare dalle intemperie la struttura, questo sistema potrà essere utilizzato per tutti i corpi di fabbrica della città che “soffrono” dello stesso atavico problema dovuto soprattutto alla vicinanza con il mare.
“Lungimirante l’amministrazione che con il proprio ufficio tecnico ha avvallato un intervento piu’ costoso, si parla del 20% in più, ma senza dubbio definitivo- dice Daidone – con una tecnologia che adatta l’esperienza del risanamento delle infrastrutture, alle costruzioni civili”. Un intervento che sarà realizzato in vari step successivi, utili a monitorare la correttezza dell’idea progettuale e a definire una volta e per tutti un intervento risolutivo, con un carattere prettamente sperimentale. I lavori finanziati per intero con le casse comunali, ammontano a un milione circa.
Il primo stralcio, 100 i giorni previsti, finanziamento 128 mila euro e riguarderà i pilastri del primo piano del “corpo 7”. Se a lavoro finito il risanamento rispecchia in toto il progetto e la sperimentazione, si proseguirà con il 2° step dove sono previsti 330 mila euro e così fino al completamento del progetto. In caso di problemi in corso d’opera si interverrà di conseguenza. Insomma si parla anche di nano tecnologie.
“Ho incontrato in questo fase progettuale tecnici comunali con un grande spirito collaborativo e con una spiccata professionalità, non era facile convincersi della scelta. Chi mi conosce lo sa quanto sono testardo” – dice Daidone che sicuramente sa di avere sulle spalle una grande responsabilità. I lavori sono stati affidati alla ditta Promedil Di Stefano Giorgio e partiranno a brevissimo con le indagini strumentali e tutti quegli elementi necessari a rendere fruibile il corpo 7 anche durante i lavori”.