Trapani, città ricca di storia e cultura, è costellata di piazze e angoli suggestivi che raccontano il passato e il presente del territorio. Tra queste, Piazza Principessa Jolanda merita un’attenzione particolare, sia per la sua denominazione storica sia per il suo ruolo nella vita quotidiana dei trapanesi.
Piazza Principessa Jolanda prende il nome da Jolanda Margherita di Savoia, figlia maggiore del re Vittorio Emanuele III d’Italia e della regina Elena del Montenegro. Nata nel 1901, la principessa era conosciuta non solo per il suo lignaggio reale, ma anche per le sue passioni sportive: eccelleva infatti nel nuoto e nell’equitazione, discipline in cui ottenne numerosi riconoscimenti. La dedica della piazza alla principessa risale a un periodo in cui molte località italiane scelsero di omaggiare membri della famiglia reale nei loro toponimi, consolidando così un legame con la monarchia.
Piazza Jolanda non è tra le piazze più estese di Trapani, ma la sua posizione strategica e la vivacità che la caratterizza la rendono un punto di riferimento per cittadini e turisti. La piazza si distingue per l’atmosfera intima e raccolta, circondata da edifici di varia epoca e da attività commerciali che la rendono un luogo frequentato in diversi momenti della giornata.
Uno degli aspetti più noti di Piazza Jolanda è la presenza di numerosi caffè, ristoranti e pizzerie che la animano. Grazie a questi locali, la piazza è un luogo ideale per una sosta rilassante, un aperitivo con gli amici o una cena gustosa, immergendosi nei sapori autentici della cucina siciliana. Le pizzerie della zona, in particolare, offrono una varietà di specialità locali che richiamano clienti da tutta la città.
Pur non essendo una delle piazze monumentali di Trapani, Piazza Jolanda rappresenta un piccolo crocevia della socialità locale. Durante il giorno, è frequentata da residenti che si dedicano alle attività quotidiane, mentre la sera si trasforma in un punto d’incontro vivace, grazie alla presenza di giovani e famiglie che si godono il clima mite della città.
Negli ultimi anni, la piazza ha beneficiato di interventi di miglioramento urbano, con l’obiettivo di valorizzare ulteriormente il suo potenziale aggregativo. L’amministrazione comunale ha puntato su una maggiore cura degli spazi pubblici, rendendola più accogliente per cittadini e visitatori.
Piazza Principessa Jolanda è uno di quei luoghi che, pur non essendo tra i più celebri di Trapani, custodisce una parte della storia della città e continua a essere un punto di ritrovo per la comunità. Il suo nome riecheggia un passato legato alla monarchia italiana, mentre la sua atmosfera odierna la rende un luogo di incontro, relax e convivialità. Se vi trovate a Trapani, vale la pena fare una passeggiata in questa piccola ma affascinante piazza, magari sorseggiando un buon caffè o assaporando una pizza in uno dei locali che la circondano.
Trapani – Nella mattinata odierna, operatori della Polizia di Stato in servizio presso la Divisione
Anticrimine della Questura di Trapani hanno eseguito nel territorio di Erice– Casa Santa la confisca di beni nei confronti di due congiunti trapanesi, padre e figlio, di anni 47 e 25, per un valore complessivo di circa 270.000,00 Euro, nonché la sottoposizione, per entrambi, alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza, della durata rispettivamente di 2 anni e 6 mesi e di 3 anni.
Il Provvedimento ablativo è stato emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione su Proposta congiunta del Questore di Trapani e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trapani, per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale a carico di due pregiudicati trapanesi a conclusione, di un procedimento che già avevo condotto al sequestro di numerosi beni a loro riconducibili, tra i quali rapporti bancari e postali, beni immobili, autovetture e motoveicoli.
Il profilo criminale dei due soggetti, già da molti anni noti alle cronache giudiziarie, poiché più volte denunciati o arrestati per reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, era ben delineato avendo riportato peraltro diverse condanne.
In particolare il padre, pienamente inserito nel mondo del traffico di stupefacenti di Trapani ed Erice, è stato punto di riferimento per lo spaccio ed il commercio nel trapanese fungendo da anello di congiunzione con gruppi criminali operanti nel territorio palermitano, dai quali si riforniva e manteneva costante la disponibilità di sostanza stupefacente. L’organizzazione messa in piedi garantiva la vendita “al dettaglio” attraverso esercizi commerciali in Trapani, con i quali si poteva concordare quantitativi ed orari.
Oggi, al padre è stata anche applicata la sorveglianza speciale di p.s. per due anni e sei mesi. Il figlio, alter ego paterno, con le medesime capacità operative nel traffico degli stupefacenti, è stato anch’egli destinatario della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per anni tre. Reiteratamente propenso all’uso della violenza e delle armi, non sempre è stato capace di contenere gli istinti criminosi, sebbene gli siano state applicate, nel tempo, misure cautelari o pene detentive. Affrancandosi alla figura paterna e grazie alla collaborazione di altri giovani ben inseriti nel mondo della criminalità locale, è riuscito sempre in modo più autonomo a gestire l’attività di spaccio, acquisendo i caratteri del “capo”, provvedendo a “gestire” le situazioni debitorie di acquirenti di sostanza stupefacente.
L’attività di spaccio, definibile fiorente, aveva permesso ai due congiunti di costruire un discreto patrimonio immobiliare e finanziario, frutto del reimpiego degli illeciti capitali conseguiti. Le approfondite attività investigative e le relative indagini patrimoniali esperite da personale specializzato dimostravano una rilevante “sproporzione” tra i redditi lecitamente acquisiti e la reale disponibilità economico-finanziaria degli stessi e dei loro nuclei familiari.
Tale attività sfociava nel sequestro di molti beni nella disponibilità dei due soggetti, operato nella giornata del 3 novembre del 2023, che oggi viene suggellato con la definitiva confisca di numerose autovetture, di motoveicoli tra cui scooter di grossa cilindrata e di immobili, di attività commerciali tra cui due pizzerie, oltre a numerosi rapporti economici, sia bancari che postali.