Alcamo
Omicidio Antonino Arculeo. Arrestato dalla Polizia di Stato il terzo complice
Le indagini proseguono alla ricerca di altri eventuali complici
Redazione28 Maggio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Alcamo – Nella serata di ieri, la Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Trapani, ha eseguito una misura cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Trapani nei
    confronti di un trentaduenne alcamese, Alessio Parrino, ritenuto responsabile dei delitti di omicidio, distruzione e soppressione di cadavere.

    Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Palermo e da quella di Trapani, con il supporto operativo del Commissariato di Partinico e di Alcamo, hanno consentito di formulare l’ipotesi del coinvolgimento nell’efferato omicidio del partinicese Antonino Arculeo, il cui cadavere semicarbonizzato è stato rinvenuto nel territorio di Calatafimi – Segesta, nella zona  “Terme Gorga”, lo scorso 9 maggio.

    In manette erano già finiti altri due uomini di Partinico

    Nell’immediatezza dei fatti, erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto, due uomini di Partinico Dario Milana, 47 anni, e Gioacchino Leto, 35 anni , accusati di concorso in omicidio e distruzione di cadavere e in atto ristretti in carcere su disposione del Gip di Palermo, confermata oggi dal Gip di Trapani, anche a seguito delle indagini svolte su delega della Procura del capoluogo.

    Il movente dell’omicidio

    Dietro quella morte orribile: un inquietante intreccio tra prestiti a tassi usurai e relazioni personali. Le ipotesi al vaglio degli investigatori parlano di un possibile regolamento di conti legato all’attività di prestiti usurai che Arculeo avrebbe portato avanti nel tempo. Ma accanto al movente economico, emergono anche elementi più delicati: da indiscrezioni, l’uomo intratteneva relazioni personali che potrebbero aver contribuito a scatenare il delitto. Un contesto complesso che presenta implicazioni sia finanziarie sia emotive.

    La ricostruzione degli investigatori

    (la vittima Antonino Arculeo)

    Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vittima, Antonino Arculeo, sarebbe stata colpita con almeno 17 coltellate, in un contesto di estrema violenza, in un luogo isolato dove il corpo è stato dato alle fiamme nel tentativo di ostacolare le indagini e rendere difficile l’identificazione. L’attività investigativa, sviluppata attraverso rilievi tecnici, analisi dei tabulati telefonici, tracciamenti Gps e acquisizione di immagini da sistemi di videosorveglianza, ha permesso di ricostruire le fasi precedenti e successive all’omicidio, consentendo di produrre alla Procura rilevanti risultanze probatorie.

    Ora si vuole accertare eventuali altri complici

    Le indagini proseguono per accertare eventuali responsabilità di altre persone e per definire il movente del delitto che sembrerebbe essere legato a motivi economici e alla ragionevole possibilità che i correi intendessero sottrarre alla vittima una cospicua somma di denaro, che l’uomo portava con sé la sera dell’omicidio, essendo documentato il maldestro tentativo di somministrargli un integratore di melatonina con la verosimile intenzione di stordirlo. Per il Gip, che ha accolto in pieno le risultanze investigative, Per il Gip, che ha accolto in pieno le risultanze investigative rassegnate dalla Polizia, il Parrino avrebbe messo in atto il piano per uccidere Arculeo insieme agli altri due complici, Leto e Milana. Parrino una volta arrestato è stato condotto presso la Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

    La nota della questura

    Si rappresenta che la responsabilità penale delle condotte elencate sarà definita solo dopo l’emissione di eventuali sentenze passate in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

    La vicenda

    Antonino Arculeo, 74 anni di Partinico era scomparso da casa a Partinico il 7 maggio scorso ed era stato trovato morto il venerdì successivo a Calatafimi. Ai due indagati, fermati, la polizia è arrivata dopo la denuncia dei figli della vittima che avevano segnalato l’allontanamento del padre e raccontato che l’auto di Arculeo, la sera della scomparsa, era stata coinvolta in un grave incidente ad Alcamo e che uno dei due uomini che erano in macchina era scappato via.

    Dalle indagini era emerso che a bordo c’erano Leto, che aveva fatto perdere le sue tracce, e Milana che, invece, era andato in ospedale per rendersi irreperibile poche ore dopo. Leto, convocato alla polizia, ha anche tentato la fuga, ma gli investigatori, che ne seguivano gli spostamenti, hanno scoperto che si trovava a Lamezia Terme.

    Il giorno successivo l’uomo si è presentato in commissariato a Partinico e ha guidato gli agenti sul luogo del ritrovamento del corpo di Arculeo. Il corpo di Arculeo era stato ritrovato bruciato, con diverse ferite di arma da taglia e con alcuni morsi di animali.

    Alla polizia ha ammesso di aver preso parte all’omicidio insieme a Milana, sostenendo che sarebbe stato il complice a uccidere la vittima a coltellate e che poi ne avrebbe bruciato il corpo e si sarebbe disfatto dell’arma: un coltello da cucina.




  • Palermo
    Incidente stradale mortale a Partinico, due le vittime
    Si allunga la lista dei morti sulle strade della Sicilia
    Redazione24 Maggio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Partinico – Ancora morti lungo le strade siciliane. Le utime due vittime sono Cristian Abbate, 25 anni, e Leonardo Di Blasi, 21 anni, hanno perso la vita nella notte dopo che la loro Fiat Grande Punto si è schiantata contro la saracinesca di un edificio, lungo la statale 186.

    La causa potrebbe essere attribuita alla perdita di controllo del mezzo da parte del conducente. Violentissimo l’impatto. I due giovani sono morti poco dopo l’arrivo in ospedale.

    Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri e la polizia municipale, che ha effettuato i rilievi per ricostruire l’esatta dinamica dello schianto.



  • Calatafimi Segesta
    Omicidio Arculeo: si segue la pista dell’usura, convalidati i fermi
    L'autopsia ha confermato che l'uomo è stato prima accoltella e poi bruciato
    Redazione14 Maggio 2025 - Cronaca



  • Cronaca

    Calatafimi – Sarà la Procura di Trapani che da ora in poi si occuperà delle indagini sull’omicidio di Antonino Arculeo, il 72enne di Partinico il cui corpo è stato rinvenuto semibruciato  nella tarda serata di venerdì scorso nei presi della stazione ferroviaria di Alcamo.

    Secondo indiscrezioni la vittima avrebbe prestato denaro a tassi usurai e la sua eliminazione sarebbe da ricondurre a questa attività e ad alcune sue relazioni intime.

    Le indagini

    L’autopsia ha confermato che l’uomo è stato prima accoltella e poi bruciato. Il Gip del tribunale di Palermo ha convalidato i fermi di Gioacchino Leto di 34 anni e Dario Milana, di 47, indiziati di concorso del delitto. E’ stato Leto ad aver portato gli agenti  sul luogo in cui era stato abbandonato il cadavere carbonizzato, ed aveva confessato di aver preso parte all’omicidio sostenendo, però, che ad uccidere materialmente la vittima era stato Milana. Ad indagare è stata la Squadra Mobile di Palermo e Trapani, con la collaborazione dei commissariati di Partinico ed Alcamo.

    La scomparsa e la denuncia

    Arculeo era scomparso da casa il 7 maggio erano stati i figli a denunciarne l’allontanamento e avevano poi raccontato che l’auto della vittima era stata coinvolta in un incidente stradale ad Alcamo, e che a bordo c’erano due uomini che Arculeo frequentava abitualmente, Leto e Milana, appunto. Gli agenti si sono messi sulle tracce dei due che hanno tentato di lasciare la Sicilia, ma poi sono stati raggiunti dagli investigatori e invitati a presentarsi in commissariato.




  • Palermo
    Estorsione nei confronti dei suoi dipendenti. Finanza sequestra 41 mila euro a imprenditore
    Dalle indagini è emerso che l'uomo avrebbe preteso indietro parte dello stipendio elargito ai lavoratori
    Redazione24 Gennaio 2025 - Cronaca



  • Estorsione imprenditore Partinico Palermo Cronaca

    Partinico  (Palermo) – Arrestato dalla Guardia di Finanza di Palermo un imprenditore per il quale è stato ipotizzato il reato di estorsione. Dalle indagini condotte dalle fiamme gialle della Compagnia di Partinico sarebbe emerso che l’uomo avrebbe costretto i dipendenti di un punto vendita di Carini a restituire in contanti un importo pari al 50% dello stipendio a fronte di minacce di licenziamento o altre ripercussioni negative sul rapporto di lavoro.

    In pratica, la società versava regolarmente gli stipendi tramite bonifico bancario sui conti correnti dei lavoratori, i quali successivamente sarebbero stati indotti a ritirare in contanti le somme da restituire al datore di lavoro. Attraverso mirati accertamenti bancari degli estratti conto presi in esame dal 2018 al 2022+è stato quantificato un profitto di reato pari a 41.730,00 euro.




  • Trapani
    Borgo Parrini, il borgo più piccolo d’Italia a 67 Km da Trapani: omaggio a Gaudì e gioiello di colori [Video]
    Borgo Parrini, una meraviglia conquista i visitatori con le sue influenze artistiche ispirate a Gaudì e una storia affascinante.
    Redazione17 Gennaio 2025 - Turismo



  • Visita Borgo Parrini Turismo

    Con l’approssimarsi fra pochi mesi della bella stagione e se stai cercando un luogo unico, ricco di arte, colori e fascino, non puoi perderti Borgo Parrini, un piccolo gioiello situato a poco più di 50 Km chilometri da Trapani e pure vicino Palermo. Considerato uno dei borghi più piccoli d’Italia, Borgo Parrini conta appena 20 abitanti, ma custodisce un’atmosfera che cattura il cuore di ogni visitatore.

    Visita Borgo Parrini a 67 Km da Trapani!

    Borgo Parrini è facilmente raggiungibile da Trapani in circa un’ora d’auto. Basta percorrere l’A29 in direzione Palermo e uscire a Partinico. Da qui, seguendo le indicazioni per Borgo Parrini, ci si trova immersi in un luogo che sembra uscito direttamente da un dipinto.

    Un tributo a Gaudì tra maioliche e murales

    Questo piccolo borgo è un tributo vivente all’arte e all’estetica di Antoni Gaudì, il celebre architetto spagnolo noto per la Sagrada Família e altre meraviglie di Barcellona. Grazie alla visione di un imprenditore locale appassionato d’arte, Borgo Parrini è stato trasformato in una galleria a cielo aperto: case decorate con ceramiche, mosaici e maioliche dai colori vivaci, murales che raccontano storie e frasi poetiche che adornano i muri.

    Le influenze artistiche del borgo non si limitano a Gaudì: qui si incontrano tracce della tradizione araba, greca e portoghese, fuse con il patrimonio culturale siciliano. Non a caso Borgo Parrini è stato soprannominato la “Piccola Barcellona” o la “Barcellona Palermitana”.

    La storia di Borgo Parrini

    Fondato nel Cinquecento dai Gesuiti, il borgo nacque come piccolo villaggio agricolo e religioso, con la vita quotidiana che ruotava attorno alla chiesa di Maria Santissima del Rosario. Dopo un periodo di abbandono, è stato riportato in vita negli anni ‘90 grazie a un restauro accurato che ha trasformato questo luogo dimenticato in un capolavoro d’arte moderna.

    Cosa fare e vedere a Borgo Parrini

    Una visita a Borgo Parrini è un’esperienza sensoriale. Le sue stradine sono un invito a perdersi tra i vicoli e a scattare foto spettacolari, da condividere sui social. Tra le attrazioni principali:

    Arte e spiagge

    Borgo Parrini non è solo arte, è una perla del turismo siciliano.  La sua posizione strategica permette di visitare alcune delle mete più amate della Sicilia occidentale. In meno di mezz’ora d’auto si raggiungono anche da Trapani, le splendide spiagge di San Vito Lo Capo e la Riserva Naturale dello Zingaro.





  • Palermo
    Partinico. Si ribalta betoniera, intervengono i vigili del fuoco
    Per fortuna è rimasto illeso l'autista
    Redazione15 Gennaio 2025 - Cronaca



  • Partinico betoniera si ribalta Cronaca

    Partinico (Palermo) – Intervento stamane dei vigili del fuoco attorno alle 10.30 a Partinico. I pompieri del distaccamento di Partinico sono intervenuti in via Aldo Moro incrocio con via Benevento a causa del ribaltamento di una betoniera, con capacità di 8 mc, la stessa si è adagiata su un fianco occupando parte della sede stradale.

    Per fortuna nell’incidente l’autista è rimasto illeso. Le operazioni sono ancora in corso con l’usilio dell’autogrù dei vigili del fuoco inviata dal Comando di Palermo in supporto al personale del distaccamento di Partinico.





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