Se c’è una cosa che a Trapani mette tutti d’accordo è che il pesto alla trapanese è un’istituzione. Pomodori freschi, basilico profumato, mandorle croccanti, aglio e olio extravergine d’oliva: pochi ingredienti per un’esplosione di sapore. Ma c’è un dettaglio che divide le famiglie, gli amici e persino le nonne: meglio il pecorino o il parmigiano?
Se chiedete a un trapanese doc, vi dirà senza esitazione: il vero pesto alla trapanese si fa con il pecorino! Questo formaggio dal sapore deciso e leggermente piccante esalta la dolcezza del pomodoro e la freschezza del basilico, dando al piatto un carattere forte e autentico. Dopotutto, siamo in Sicilia, terra di pecorino, e la tradizione non si discute!
Dall’altra parte, c’è chi preferisce il parmigiano: più delicato, meno invadente, ma comunque capace di dare cremosità al pesto. I puristi gridano allo scandalo, ma la verità è che molti chef e appassionati di cucina scelgono questa variante per un gusto più equilibrato e meno aggressivo.
Se siete indecisi, ecco qualche consiglio:
Pecorino o parmigiano, l’importante è che il pesto alla trapanese sia fatto con amore e con ingredienti di qualità. Perché alla fine, quello che conta è godersi un bel piatto di pasta, magari con un bicchiere di buon vino siciliano e una vista sul mare di Trapani.
Trapani – Un giorno della scorsa estate, nel cuore del centro storico di Trapani, mi trovavo seduto a tavola in un ristorante che sa come far apprezzare la cucina siciliana. Tra le voci dei turisti e i profumi di pesce fresco, osservavo con interesse i piatti tipici che venivano serviti a clienti entusiasti. A un certo punto, la scena che stavo per assistere mi ha fatto sorridere e, allo stesso tempo, mi ha fatto riflettere su quanto le tradizioni culinarie possano sembrare misteriose per chi non le conosce bene.
Un turista, evidentemente curioso e desideroso di esplorare i sapori autentici della Sicilia, ha ordinato il famoso cous cous di pesce, un piatto che rappresenta la perfetta fusione tra mare e terra. Il cameriere gli ha servito una porzione generosa di cous cous arricchita con pesce freschissimo, pomodorini e un tocco delicato di zafferano, che sprigionava un profumo irresistibile. Ma il turista, non sapendo esattamente come “personalizzare” il piatto, ha guardato il tavolo e ha deciso di aggiungere un ingrediente che, nel suo immaginario, avrebbe reso il piatto ancora più gustoso.
Con grande convinzione, ha preso il parmigiano che era stato messo a disposizione (un classico in molte trattorie italiane) e ha iniziato a grattugiarlo abbondantemente sopra il cous cous di pesce, come se fosse la cosa più naturale del mondo. A quel punto, lo sguardo del cameriere è diventato incredulo, fermandosi in mezzo al passaggio con un’espressione di sorpresa. In cucina, lo chef ha smesso di mescolare la salsa di pesce, e nel ristorante si è diffuso un mormorio tra i commensali, molti dei quali, siciliani doc, hanno scambiato sguardi divertiti.
Il turista, ignaro della sacralità della cucina siciliana, non ha esitato a gustare il suo piatto con il formaggio grattugiato sopra, convinto di aver trovato il mix perfetto. Il cameriere, con un sorriso gentile e un tono educato, gli ha fatto notare che il parmigiano non è esattamente un ingrediente tradizionale per il cous cous di pesce. Il turista, con un’espressione di sorpresa, ha risposto: “Ah, davvero? Qui il pesce non si mangia con il formaggio?” A quel punto, lo chef è uscito dalla cucina, sorridendo e scuotendo la testa, mentre i clienti, in modo scherzoso, si divertivano con il buon umore che quel momento aveva generato.
Quella serata, oltre a essere una celebrazione del cous cous di pesce trapanese, è stata anche un’occasione per ridere insieme e apprezzare la bellezza delle tradizioni siciliane. A volte, le innovazioni culinarie più sorprendenti arrivano da chi non conosce ancora i segreti di un piatto tradizionale, ma questa è proprio la magia della cucina: è un incontro tra il nuovo e l’antico, tra il curioso e il tradizionale.
Se mai vi troverete a Trapani, non dimenticate di assaporare il cous cous di pesce, magari senza parmigiano, e di godervi la cucina autentica che racconta la storia del mare e della terra siciliana.